Artemide accompagna i visitatori nelle sale della mostra Innesti/Grafting

La luce di Artemide diventa protagonista delle Biennale di Architettura di Venezia valorizzando il Padiglione Italia e la mostra Innesti/Grafting presso l'Arsenale. Grazie alla competenza tecnologica e alle continue attività di ricerca per trovare soluzioni innovative, l'azienda milanese fondata nel 1960 da Ernesto Gismondi ha collaborato con l'architetto Cino Zucchi nella realizzazione del Padiglione Italia. La sinergia creatasi è stata generata da due elementi fondamentali: prima di tutto la città di Milano, luogo in cui Artemide è nata più di cinquant'anni fa, e in secondo luogo la collaborazione dell'azienda con architetti milanesi e italiani.
"Artemide, fin dalla sua fondazione negli anni ‘60, ha collaborato con i più grandi architetti italiani e internazionali - ha commentato Ernesto Gismondi, presidente e fondatore di Artemide -, dimostrando una profonda e continua capacità innovativa nel progetto del design della luce".

Il Padiglione Italia, con la mostra Innesti/Grafting, trasmette attraverso le opere l’intento di "unire materia esistente e forma futura": questa vision riflette i valori che Artemide ha fatto propri nel suo operato, grazie a un'attenta realizzazione di progetti di luce innovativi, sostenibili, universali e di lunga durata. L'uomo e il suo rapporto con l'ambiente e il paesaggio circostante, in continua evoluzione,  è al centro di una riflessione che funge da fil rouge in questa mostra veneziana. Artemide, per l'occasione, ha creato un'esperienza luminosa, una sorta di racconto di luce, che accompagna i visitatori attraverso le due sale principali del Padiglione.

Nella prima Sala, dove viene rappresentata la complessa dialettica tra innovazione e rispetto dell’esistente, attraverso "Il caso Milano", la luce evoca un ambiente urbano, diventa "medium" che mette in scena fenomeni, cioè effetti di luce e di ombra, interpretando  i contenuti esposti, e dove il soggetto strettamente legato all’oggetto viene totalmente immerso in ciò che ha intorno a sé. Nella seconda Sala è proposto un collage di immagini di architetture, una rappresentazione di un grande paesaggio contemporaneo attraverso elementi luminosi, dalle forme diverse, che danno vita a uno scenario soggettivo e suggestivo di luce pura: "Un viaggio in Italia" all’interno  di un landscape luminoso.

"Nella mostra del Padiglione Italia non c’è l’idea di un’evoluzione lineare, bensì l’esame di singoli episodi o eventi progettuali legati nel tempo da relazioni inaspettate - ha spiegato Cino Zucchi, ideatore della mostra -. Se la modernizzazione ha coinvolto nell’ultimo secolo l’intera penisola, il caso di Milano è assunto come esemplare laboratorio del moderno, le cui vicende architettoniche e urbanistiche degli ultimi cento anni mostrano le particolari modalità assunte da progetti dalla grande carica trasformativa al confronto con la struttura urbana preesistente".