testo a cura di Davide Cattaneo

ASILO NIDO
testo a cura di Davide Cattaneo

Località: Via Bucet, Rosta
(TO)
Committente: Comune di Rosta

Progettisti: arch. Paolo Alpe, arch. Luca Bonfante, ing.
Giovanni Brignolo
Consulenze specialistiche: ing. Francesco
Pansa, ing. Davide Valsecchi
Inizio progettazione: gennaio
2004
Inizio lavori: 22 novembre 2004
Termine
lavori:
20 ottobre 2006
Foto: Beppe Giardino

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

La realizzazione dell'asilo nido "Il Fiore", rientra in una piano di sviluppo
di più ampio spettro mirato a soddisfare le esigenze evidenziata dalla comunità
rostese e condivise anche dalle altre comunità limitrofe.
Il nuovo edificio
sorge accanto alla scuola materna, all'interno di un'area residenziale ormai
satura. Il complesso dispone di un doppio affaccio sulla viabilità comunale
ordinaria, più precisamente su via Bucet da una parte e su Via Piave
dall'altra.
L'idea progettuale originaria nasce dall'osservazione degli
elementi naturali. Il fiore in particolare è l'elemento ispiratore: con i suoi
grandi petali copre il corpo principale dell'edificio, la corolla, nel quale
sono ospitati i bambini. Il gambo ospita invece gran parte degli spazi a
servizio dell'asilo (cucine, spogliatoi, dispensa, etc.) confermando la metafora
allegorica dello stelo che funge da via di alimentazione e sostentamento della
corona floreale.
Dal punto di vista geometrico, semplificando l'impronta sul
terreno, la planimetria dell'edificio è descrivibile come una corona circolare
ospitante, per sezioni successive di arco, una zona filtro-accoglienza -
colloqui - servizi, le due sezioni distinte atte ad ospitare i divezzi.
La
sezione riservata ai lattanti ed ai servizi generali è invece inscrivibile in un
quadrilatero di forma allungata all'interno del quale le forme movimentate delle
singole porzioni di edificio riprendono la filosofia organico-floreale filo
conduttore dell'idea originaria.
Attraverso una progettazione integrata
dell'opera è stato possibile identificare e valorizzare un insieme di
peculiarità qualificanti.
Grande attenzione è stata riservata ai materiali,
optando per l'utilizzo di materiali di diretta derivazione naturale quale il
legno, (struttura di copertura e pavimentazione) ed il rame, (manto di
copertura, lattoneria e fadalerie).
A livello planimetrico, l'adozione di una
forma geometrica planimetrica tonda per le aree destinate alla accoglienza dei
bambini, ha permesso la riduzione del numero di spigoli vivi formati dalle
murature, limitando drasticamente la presenza di possibili pericoli localizzati
lungo i percorsi ed all'interno degli ambienti destinati ai bambini in tenera
età.
Strutturalmente invece, la forma geometrica simmetrica, ha consentito di
garantire un'ottima inerzia nei confronti delle azioni orizzontali, sollecitanti
la struttura, come il vento ed eventuali fenomeni sismici.
Anche gli impianti
sono stati studiati dai progettisti con particolare cura. La scelta del sistema
di riscaldamento a pavimento, ad esempio, ha permesso di ricreare situazioni di
estremo comfort anche per gli esigenti utenti dell'opera manifestanti una
naturale predilezione per il gioco a terra, attività solitamente provocante
sensazioni disagevoli conseguentemente il contatto con superfici fredde. La
messa in esercizio di una caldaia a condensazione abbinata all'adozione di un
sistema di
riscaldamento a pavimento, ha contribuito inoltre a ricreare moti
convettivi naturali attraversanti omogeneamente tutta la stratigrafia spaziale
delle aree destinate ad ospitare i bambini.
Allo stesso tempo ciò a permesso
di ridurre sensibilmente il numero di elementi radianti metallici, pericolosi
ostacoli con questo tipo di utenze. L'impianto ha consentito inoltre di limitare
i consumi di combustibile e conseguentemente le spese di esercizio della
struttura.
Sempre in materia di risparmio energetico, la creazione di ampie
zone d'ombra e pozzi di luce ha contribuito alla realizzazione di sistemi di
raffreddamento passivo, bio-architettonici ed eco-compatibili, ottenuti,
alimentando una serie di moti convettivi, raffrescanti l'involucro edilizio e
sviluppantisi esclusivamente attraverso il naturale mescolarsi di masse di aria
calda e fredda.
Le soluzioni architettoniche attuate hanno mirato a ricreare
un ambiente dove il bambino potesse ritrovarsi e riconoscersi; un luogo diverso
e con caratteristiche differenti dalla propia casa, ma non per questo straniero
e ostile; uno spazio ampio e articolato ma non sensazionalmente freddo e vuoto;
una struttura tecnologicamente ben costruito, ma con impiego di materiali
naturali, ecologici, comfortevoli.
La forma parzialmente tonda ed il
perimetro spezzato dell'asilo diventano per i progettisti metafora della vita:
non permettono una visione completa della costruzione ma, girandovi attorno si
ottengono serie successive di viste, successioni di inedite scoperte, proprio
come nella quotidianità del bambino, per "vivere scoprendo ogni giorno cose
nuove".

Nel 2007 l'asilo "Il Fiore" ha ricevuto il premio Fiaba per "aver saputo
coniugare lo studio, la ricerca, l'attenzione al vissuto dei bambini, con piena
attenzione al dimensionamento, alla composizione e alla qualificazione degli
spazi".