Testo di Stefano Bernuzzi

ATLANTIK [WALL] BUNKERS
Fino al 21 dicembre 2007
Milano
   Testo di Stefano Bernuzzi

Tra il 1942 ed il 1945 le industrie Todt, con il sostegno della Wehrmarcht,
costruirono, sotto gli ordini del III° Reich in base alla direttiva di guerra n.
40 firmata da Adolf Hitler, l'Atlantikwall, una sequenza di migliaia di
fortificazioni che si estendono per più di 6500 chilometri di costa, dai Pirenei
fino a Capo Nord. Una delle più immense opere di architettura militare mai
realizzate, che attraversa 7 nazioni (incluse le britanniche Channel Islands):
13 milioni di metri cubi di cemento, 334 mila operai (spesso prigionieri o
deportati), per un totale di circa 12.000 costruzioni strategicamente disposte a
difesa lungo la costa atlantica dell'Europa tedesca. Salvo poi rivelarsi
inefficaci in occasione dello sbarco in Normandia il 6 giugno 1944...
Il
Reich ha creato così un confine artificiale di natura politica e architettonica
che unisce le nazioni con affaccio sull'Atlantico e le separa dal "nemico"
d'oltreoceano, una linea di demarcazione concepita con l'idea del controllo e di
chiusura, un sistema complesso di strutture e corpi di fabbrica estremamente
diversificato di cui oggi non esistono altro che le vestigia che emergono dalle
dune sabbiose, dai porti, dalle colline lungo la costa. L'abbandono di queste
infrastrutture al termine della II Guerra Mondiale le ha rese dei segni di un
tempo che è stato e che è impossibile cancellare.
La mostra "Atlantikwall
bunkers: possible re-use", aperta fino al 21 dicembre nel patio del Politecnico
di Milano (Via Ampere 2), rappresenta una parte di un più ampio progetto di
studio denominato "The Atlantic Wall Linear Museum" promosso dalla Sezione di
Museografia del DPA-Politecnico di Milano, dal Raymond Lemarie Center-Leuven
Katholieke Universiteit e dal GRAI-Ecole d'Architecture de Versailles, per la
riqualificazione e il riuso di questo sterminato, e sconosciuto ai più,
patrimonio architettonico europeo. Nell'ambito di questo progetto si sviluppa
anche il laboratorio di progettazione architettonica degli interni "Laurea
Magistrale 1/Postiglione" del Politecnico milanese che propone di elaborare un
progetto di valorizzazione dei resti dell'Atlantikwall, promuovendo il recupero
di alcuni manufatti in modo da realizzare, grazie anche all'integrazione di
alcune infrastrutture leggere di servizio, Il Gran tour dell'Atlantico ("Le
Grand Tour sur l'Atlantique"): un percorso attrezzato, analogo a quello delle
grandi vie alpine, dove semplici bivacchi risalenti alla Grande Guerra
consentono di suddividere in tappe la traversata oppure si offrono come "punti
di appoggio" per vivere in maniera spartana e a contatto con la natura. Oggetto
di progettazione è dunque l'interno minimo ed essenziale coniugato però non solo
all'interno di ben determinati e caratterizzati contesti (alcuni dei bunker
ancora esistenti) ma anche in straordinari siti naturali con specifiche qualità
paesistiche.
La mostra, ampliata rispetto a quella realizzata a chiusura del
progetto nel 2005, è incentrata su un esempio di rilievo e di mappatura di un
caso studio - la batteria di Saulac-sur-mer - strutturata come un caratteristico
"Stützpunkt", un insediamento difensivo realizzato da più bunker con diversa
funzione bellica, circondato da filo spinato, a sua volta difeso da posizioni
debitamente armate. L'infrastruttura rappresenta una presenza unica nel suo
genere e i suoi valori sono molteplici, dalle qualità architettonica del vasto
sistema edilizio alle svariate relazioni formali e morfologiche che è possibile
riscontrare con la produzione architettonica contemporanea, alla stretta
relazione che instaura con il contesto naturale-artificiale che la
integra.
Ciò che doveva essere e rappresentare l'avamposto di Saulac è resa
in mostra in modo efficace da una struttura che simula uno dei bunker costieri e
da una serie di installazioni fotografiche che ricostruiscono i punti di vista
dai diversi bunker di questa complessa infrastruttura militare, la cui vicenda
storica e costruttiva è riproposta dalla numerosa documentazione iconografica e
tecnica riprodotta nello spazio milanese. Questa piccola ma significativa
esposizione è completata da vari pannelli che riportano le schede di
"catalogazione" di tutti i manufatti che costituivano la linea difensiva del
"Vallo Atlantico" francese.

Per maggiori informazioni si rimanda ai siti di riferimento del progetto
Atlantikwall:
www.atlanticwall.polimi.it
www.lablog.org.uk