Auditorium di Roma  
Progettista: Renzo Piano
Committente: Comune di Roma
Localizzazione: Roma, accessi da via De Coubertin,viale Maresciallo Pilsudski e via Giulio Gaudini;
Destinazione d'uso: auditorium musicale, costituito da:
- sala grande (2.700 posti), destinata all'opera e ai concerti sinfonici per grande orchestra e coro;
- sala media con palcoscenico mobile (1.200 posti), per musica sinfonica, da camera e balletto;
- sala piccola (700 posti), per workshops e musica sperimentale e contemporanea;
- auditorium all'aperto (3.000 posti);
- servizi e attività complementari di natura culturale, commerciale e ristorativa, tra cui biblioteca multimediale,
- nastroteca, ristorante, bar, mercato dei fiori (42.000 mq.);
- parco pubblico (40.000 mq., di cui 30.000 su suolo permeabile e 10.000 ca. su spazio 'minerale');
- parcheggio (700 posti auto ca.)

Tipologia d'intervento: nuova costruzione.
Superficie complessiva: 55.000 mq.
Volume totale edificato: 500.000 mc.

Data di progetto: 1995-2000
Fine lavori: 2002
Inaugurazione: 21 aprile 2002

Materiali:
- cemento (40.000 mc.);
- acciaio (6.020.000 kg.);
- ciliegio americano per travi lamellari (1.600 mc.);

In particolare, per le opere in muratura (65.000 mq.), sono stati utilizzati i mattoni della Linea Classico, colore Rosso Bizantino, prodotti dalla .

Tre enormi gusci, tre 'casse armoniche' ' la cui forma vagamente naturalistica ricorda la corazza degli scarabei o degli armadilli ' unite tra loro dall'elegante emiciclo di un auditorium all'aperto, a cui si aggiunge un edificio a due piani che ospita servizi di natura culturale, ristorativa e commerciale: questi gli elementi che costituiscono il nuovo Auditorium di Roma del celebre maestro dell'hi-tech Renzo Piano, già autore di quell' Auditorium Paganini con cui, a Parma, ha ridonato vita e splendore all'importante memoria di archeologia industriale della Fabbrica Eridania.
La lunga gestazione di questo grande progetto romano è, in parte, dovuta al ritrovamento, durante i lavori di scavo del cantiere, dei resti di una villa del VI sec.a.C., che è diventata parte integrante del progetto venendo a costituire una sorta di museo archeologico all'interno del foyer, opportunamente visibile attraverso apposite vetrate: l'area di progetto, infatti, si trova in un punto nevralgico della città di Roma, compresa com'è tra la collina dei Parioli a sud, il Villaggio Olimpico a nord, il quartiere Flaminio ad ovest e Villa Glori ad est.
A questa posizione strategica, il progetto di Piano deve la sua importanza e la sua complessità, teso com'è non solo a soddisfare l'esigenza di un nuovo tempio per la musica dopo la demolizione fascista dell' Augusteo, ma anche le ragioni, dal profilo più prettamente urbanistico, della riqualificazione dell'area su cui insiste, divenendone l'occasione per l'innalzamento del prestigio e per l'individuazione di una nuova identità urbana e culturale.
Questo immenso Parco della Musica, infatti, oltre a permettere la realizzazione di spettacoli quanto mai diversificati grazie alle differenti caratteristiche delle tre sale, restituisce alla città un ampio polmone verde, attrezzato con sentieri pedonali, sedute, strutture per il jogging e giochi per bambini, oltre alla cavea dell'anfiteatro all'aperto pensata come una vera e propria piazza urbana: in tal modo, viene consentita e motivata la fruizione del complesso, durante tutto l'arco della giornata, da parte di un ampio bacino d'utenza, non solo cittadina.
Come in tutti i progetti di Piano, estrema attenzione è stata rivolta agli aspetti tecnici e funzionali, l'innovazione e il perfezionamento dei quali sono sempre stati la matrice fondante delle scelte estetiche e progettuali dell'architetto genovese: nel progetto romano, in particolare, il problema della flessibilità ' risolto attraverso l'uso di innovativi palcoscenici mobili ' e quello dell'acustica hanno determinato il dimensionamento e la suggestiva forma delle sale, la cui sofisticata qualità tecnica è, però, apparentemente smentita dall'uso di materiali 'naturali' e tradizionali come il laterizio e il legno, che acuiscono la sensazione calda ed accogliente degli interni.
La copertura delle sale, infatti, è realizzata in ciliegio americano: la struttura primaria è costituita da coppie di travi collegate da giunti in acciaio per consentire il cambiamento dell'inclinazione, mentre quella secondaria è realizzata in travi lamellari, a sezione variabile, alle quali sono appesi i pannelli ' sempre in legno - del controsoffitto acustico.
Alla supremazia del ciliegio negli interni corrisponde il predominio del laterizio negli esterni, con cui sono stati realizzati non sono i paramenti murari delle sale e dell'edificio destinato ai servizi, ma anche le gradonate dell'anfiteatro all'aperto: una sorta di omaggio ad un contesto urbano ' quello romano ' che proprio all'uso del laterizio deve il suo caratteristico cromatismo, essendo il materiale edilizio più frequentemente utilizzato in città fin dai tempi della latinità.
Nel caso dell'Auditorium, poi, la scelta di Piano di una posa in opera 'tradizionale' come quella a malta - con la creazione di una doppia parete con intercapedine aerata - e della particolare tipologia del mattone utilizzato (il Rosso Bizantino della ), appare in netta antitesi non solo con l'uso spesso ostentato dei nuovi materiali e delle nuove tecniche costruttive che sembrano aver caratterizzato l'opera di molti suoi illustri colleghi - come Rogers, Foster o Nouvel ' ma anche parte della sua stessa produzione precedente - si vedano, ad esempio, la Banca Popolare di Lodi o l'IRCAM di Parigi, in cui lo stesso uso del mattone era subordinato alla costituzione di griglie su pareti ventilate -, per rientrare, semmai, in quella riscoperta della 'naturalezza' e della matericità del costruire che sembra essere così propria delle punte più avanzate dell'architettura contemporanea.

Antologia delle fonti e della critica
'Abbiamo visitato un sogno, che in meno di ventidue giorni diventerà reale ('). Per l'arco di una mattinata il sipario si è alzato, e abbiamo visto finalmente la misteriosa struttura, attraversando percorsi accidentati, lastre di travertino ancora da squadrare, camionate di volte lamellari (').Mancano ancora le poltrone, che saranno dotate di accorgimenti modernissimi per l'aerazione, distribuita capillarmente per evitare rumori molesti,e per il veloce spostamento. Si intuisce perfettamente la bellezza del luogo (').'
(G.Castaldo, Il sogno della musica sta per nascere a Roma, in www.repubblica.it, 30 marzo 2002)

' L'Auditorium, in definitiva, non è solo un'ambiziosa opera di architettura, una sofisticata scatola musicale di cui una grande capitale europea come Roma potrà essere orgogliosa ('). Ma anche un'opera progettata per inserirsi con successo nel tessuto dei quartieri circostanti, un intervento di riqualificazione ulteriore, un'occasione anche urbanistica per ricucire vecchie ferite urbane e conferire all'area di insediamento il senso e la dignità dei quartieri circostanti'.
(R.Morassut, Assessore alle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio per Roma Capitale, Non solo musica, ma qualità urbana, in www.comune.roma.it, 21 aprile 2002)

Testo di Elena Franzoia

esterno di una sala dalla gradonata dell'auditorium all'aperto esterno, particolare delle gradonate dell'auditorium all'aperto l'edificio per i servizi e le attività collaterali dettaglio esterno immagine del cantiere di una delle sale
vista degli scavi archeologici interno, dettaglio del soffitto di una sala l'auditorium nel contesto della città durante il cantiere sezione di una sala pianta