Belgium

Si chiama The Green Arch il Belgium Pavilion di Expo Dubai, nome che deriva dalla combinazione fra la sua innovativa struttura in legno e la ricchissima presenza di vegetazione: "il padiglione vuole essere esemplare in termini di sviluppo sostenibile. È un inno all'economia circolare rigenerativa, ai materiali biobased e geosourced, all'integrazione delle regole bioclimatiche e delle energie rinnovabili, nonché alla conservazione della biodiversità e della natura", dichiarano da Vincent Callebaut Architettures, firma del progetto in collaborazione con Assar Architects.
Il progetto per il padiglione belga risponde così al tema di Expo 'Connecting Minds, Creating the Future' e lo fa a partire da una citazione del filosofo Gillez Deleuze: "Credere nel mondo è ciò che più ci manca. Abbiamo perso completamente il mondo. Ne siamo stati espropriati". La risposta dei progettisti vuole mostrare in modo concreto, soprattutto ai giovani architetti e cittadini, che un'alternativa c'è e che è possibile costruire città ecologiche, inclusive e solidali.

Situato nel Mobility District, alla base del Belgium Pavilion c'è la volontà di offrire al pubblico una grande agorà ombreggiata e naturalmente ventilata grazie allo studio dei venti prevalenti dall'asse ovest-est di Dubai. La particolare posizione del padiglione, inoltre, viene usata come scorciatoia per collegare direttamente il Mobility District con il Sustainability District. Un dettaglio: l'arredo urbano che caratterizza la piazza è stato realizzato in cemento bianco stampato in 3D. Il piano terra del padiglione è così a pianta libera, in modo da poter essere utilizzato in modo flessibile dal pubblico.
Come dichiarano i progettisti, "The Green Arch si basa su una costruzione di ponti, e crea un'immensa volta a doppia curvatura tra i suoi due pilastri. Questa particolare volta sinuosa viene generata da un 'paraboloide iperbolico'. Questo paraboloide è costruito in CLT con oltre 5,5 chilometri lineari di lamelle in abete che generano un gigantesco Mahrabiya in legno. Lo stesso, ruotando di 180 gradi, avvolge l'intero progetto per proteggerlo dall'eccessivo irraggiamento".

A livello espositivo, il padiglione si presenta con lo slogan "2050 Smart & Green Belgium": a partire dallo spazio di ritrovo sotto l'arco, dunque, grandi personalità della storia belga, presentati come personaggi dei fumetti, accompagnano i visitatori attraverso un articolato percorso la cui scenografia è divisa in quattro punti salienti. Il primo è dominato da una futuristica scala mobile, pensata come un tunnel spazio temporale e che spinge i visitatori verso il 2050; il secondo celebra gli eroi dei fumetti belgi e presenta il 'Future Mobility Lab': soluzioni delle tre regioni nazionali – Bruxelles, Fiandre e Vallonia – per implementare la soft e low mobility. Il terzo, cioè il Main Show, propone un'esperienza di video-immersiva che presenta il potenziale skyline belga del 2050- Per ultimo, il Belgium Mobility Lab che invita i visitatori a proiettarsi nelle città belghe e nelle architetture ecologiche del domani.
Al termine della mostra, i visitatori sono invitati sul tetto panoramico a degustare le specialità belghe – fra patatine fritte, waffle e cioccolata – mentre la vista è rivolta alla cupola Al Wasl o al padiglione Mobility.
"Simbolicamente, questa snella costruzione di ponti rappresenta il dinamismo e la singolarità plurale del Belgio federale e delle sue Regioni", confermano i progettisti.

Dal punto di vista energetico, il padiglione è ospita un'ampia copertura occupata da un impianto fotovoltaico e da uno solare termico, in modo da rispondere efficacemente ai consumi dell'involucro. Il progetto vuole interpretare anche l'architettura biofisica, attraverso l'inserimento di oltre 2500 fra piante, arguti e alberi. "Queste facciate 'traspiranti' sono irrigate a goccia e rinfrescano naturalmente attraverso l'evapotraspirazione delle piante", chiudono da Vincent Callebaut Architectures.

Scheda progetto
Plot: C77, Mobility District, Expo 2020 Dubai
Plot surface area: 2,179.43 m²
Gross floor area: 4,823.83 m²
Planted surface area: 650 m², or 30% of the plot
Client: BelExpo + Régie des Bâtiments
Builder: Besix + Besix 3D
Architects: Vincent Callebaut Architectures + assar architects
Scenographers: Facts and Fiction + Envie
F&B: Créneau International
Structure Design Office: Ney & Partners + RBG
MEP Design Office: MK Engineering + Jain
Landscaper: Citiscape
Photographers: Nizar Bredan + Greg O’Leary + Vincent Callebaut