approfondimento – Una finestra aperta sulla comunicazione ambientale e sulle iniziative più interessanti realizzate dalle aziende pubbliche e private che erogano servizi di pubblica utilità nei settori dell'igiene urbana, dell'energia elettrica, del gas e dell'acqua.

Nell'evento organizzato quest'anno presso la Casa dell'Architettura di Roma, sono state affrontate numerose tematiche come, la gestione dei servizi di pubblica utilità, le energie rinnovabili, la gestione dell'acqua ed anche il possibile ritorno al nucleare.

Il Concorso Bica 2010 per la migliore campagna di comunicazione ambientale quest'anno è stato articolato nelle seguenti categorie:
- Comunicazione di servizi (vincitore: AMSA SpA)
- Comunicazione di prodotto (vincitore: San Pellegrino SpA)
- Comunicazione corporate (vincitore: HERA SpA)
- Comunicazione verso il mondo della scuola (vincitore: AIMAG SpA)
- Comunicazione web (vincitore: AMA Roma)
Il primo premio assoluto è andato alla Asm Spa di Prato per la campagna: "Insieme per produrre meno rifiuti".

Effetto "Nimby"
"No nel mio cortile". L'effetto "Nimby" (not in my back yard), cioè la protesta della cittadinanza locale contro la realizzazione di grandi opere nel loro territorio è stato uno dei temi discussi al convegno. In un territorio già pesantemente infrastrutturato come l'Italia, l'inserimento di grandi impianti nel tessuto esistente è un problema non da poco per i progettisti. Gli enti pubblici e i professionisti che realizzano infrastrutture utili all'ambiente ma invasive per il territorio, sempre più spesso devono fare i "conti" con una popolazione locale ostile che a volte ostacola in modo pesante la realizzazione del progetto. Conquistare il consenso popolare con una giusta strategia è sempre più un'attività fondamentale per portare a buon fine i grandi progetti nonché evitare grosse perdite in termini di tempo e costi.  La Pubblica amministrazione dovrebbe svolgere un'attività ex ante di indagine e ascolto delle esigenze locali al fine di capire le varie esigenze e di accogliere le eventuali varianti richieste. Diverse possono essere le strade per compensare i cittadini dagli eventuali danni, come ad esempio attuare politiche di coinvolgimento reale della cittadinanza e di compensazione degli eventuali rischi. Anche i progettisti sono coinvolti in questo processo, perché devono comunicare in modo corretto l'opera ai cittadini affinché questi possano cogliere i suoi effetti e il giusto rapporto tra rischi e benefici. Spesso è una cattiva comunicazione e un'errata conoscenza del progetto, l'origine del dissenso e delle incomprensioni.

Jean Francois Beraud, Segretario Generale della Commissione Nazionale francese sul Dibattito Pubblico, presente al Convegno, ha descritto il modello di gestione istituzionale utilizzato in Francia nella risoluzione dei conflitti locali legati alla costruzione di nuove grandi infrastrutture, come tratte ferroviarie per l'alta velocità, linee alta tensione, costruzione di porti e aeroporti, gestione dei rifiuti e degli scarti nucleari.

Mentre in Italia esiste un sistema top down, decisionista, che di fatto trova molti ostacoli sul campo e lo stesso ricorso al commissariamento, sempre più diffuso, alla lunga non porta buoni frutti, la procedura introdotta in Francia a partire dalla legge Barnier del 1995, segue principi di democrazia partecipativa. I cittadini possono informarsi ed esprimere le proprie opinioni e parallelamente a livello istituzionale è stata creata la Commissione Nazionale del Dibattito Pubblico (CNDP) che ha l'incarico di organizzare e coordinare il confronto sociale.