Il Bistro Bergsteiger, inaugurato di recente e firmato da Plasma Studio, si trova a Sesto, in Val Pusteria, immerso nel Patrimonio Naturale delle Dolomiti. Un punto geografico che ne ha subito segnato il percorso, dal momento che il progetto è stato sviluppato per far sì che si inserisse adeguatamente nel contesto naturale. Una scelta legata al rispetto del luogo, chiave fondamentale per Plasma Studio, ma anche fortemente voluta dai committenti; i proprietari, infatti, sono i discendenti dei pionieri dell’alpinismo Michl e Sepp Innerkofler e la documentazione della loro prima salita fa parte del design degli interni: il legame con il patrimonio montano è indissolubile.

Ulla Hell racconta così, in dettaglio, quali sono state le richieste dei proprietari: "i committenti volevano un ristorante che doveva essere rispettoso sia verso il paesaggio naturale che anche costruito circostante, nello stesso tempo – siccome si tratta di una struttura ricettiva doveva essere una edificio invitante.  Hanno dato un budget da rispettare ed hanno chiesto di raccogliere la vista verso i monti circostanti il più possibile. Hanno chiesto un ristornate alpino che non sia una baita ma nello stesso tempo caloroso ed invitante, un edificio che mette in scene i dintorni e non se stesso".

 

Tanti, inoltre, i vincoli presenti: "c’erano tanti parametri da rispettare: il progetto si trova al confine del parco naturale, in mezzo al Natural World Heritage del UNESCO (Dolomiti),  in immediata vicinanza di un edificio sottoposto alla tutela dei monumenti ed  in una zona di rischio di valanghe. La progettazione è stato  un processo di verifiche e ricerche continue e minuziose: trovare la dimensione giusta sia in pianta che in altezza, ogni centimetro veniva tarato, trovare la giusta dose tra visibilità ed integrazione nel contesto. Infine siamo riusciti a realizzare un progetto di appropriatezza giusta per quel posto".

La geometria del progetto segue quella del luogo: "il bordo di un terrapieno, collocato lungo un sentiero escursionistico ben battuto, viene utilizzato per inserire il nuovo volume ed integrarlo nella topografia circostante. La vista dall’ingresso della valle sul paesaggio montano che le fa da sfondo a sud non viene ridotta dall’inserimento Il nuovo volume, così come esso non interferisce visivamente con l’edificio esistente tutelato. Le dimensioni vengono ridotte il più possibile e le geometrie si adattano alle presistenze", specifica Plasma Studio.
Dal punto di vista compositivo e di organizzazione degli spazi, il Bistrot Bergsteiger si orienta, da un lato, verso la vista della cima 12 a sud – la vetta più elevata del gruppo delle prealpi vicentine, mentre dall'altro lato è orientato verso gli edifici verso cui è rivolto. In pianta, infatti, i progettisti hanno ripreso gli allineamenti con il volume tutelato, mentre le altezze sono state mantenute ridotte per creare continuità con il disegno del progetto complessivo degli elementi costruiti. "
Il risultato è un’architettura 'appropriata' al contesto, che tuttavia si sviluppa con carattere", concludono dallo studio. 

Per quanto riguarda la scelta dei materiali costruttivi per la struttura e di quelli per gli elementi di interior design, l'ispirazione e la scelta sono conseguenti a quelle relative alle vicine preesistenze: intonaco a spruzzo all’interno e all’esterno e riproposizione in chiave contemporanea dei motivi del caratteristico rivestimento decorativo in legno di larice. Sempre in termini di materiali, il Bistro Bergsteiger presenta il massetto a vista e intonaco con inerti di pietra e sabbia, prelevati direttamente in loco, nonché l’utilizzo di pietra dolomite e legno di larice locale negli arredi, sempre con l'obiettivo di valorizzare il legame con il contesto.

Spazio anche alla sostenibilità, intesa come ulteriore passo verso il rispetto del territorio; la superficie a doppia pendenza del tetto del Bistro Bergsteiger, infatti, è trattata con verde intensivo ed è rivolta verso la vista principale. Seguendo la stessa attenzione verso la valorizzazione del panorama, anche una serie di vetrate a tutta altezza permettono di rivolgere lo sguardo verso il paesaggio montano.
Dal punto di vista della composizione degli spazi interni, la sala principale del Bistro è suddivisa dal bancone e dallo spazio di circolazione e comprende due aree ristoranti distinte, collocate a quote diverse e che, grazie all'ampiezza della loro superficie permettono agli ospiti di poter usufruire di spazi confortevoli. Non ultimo, la facciata vetrata che accompagna verso la terrazza può essere aperta, in modo che nelle stagioni più calde gli ospiti possano essere accolti sia all'interno che all'esterno, senza soluzione di continuità.

Scheda progetto
Tipologia: accoglienza
Luogo: Sesto, Italia
Anno: 2021Hotel
Cliente: Dolomitenhof GmbH
Design team: Eva Castro, Ulla Hell, Holger Kehne, Chuan Wang, Peter Pichler
Collaboratori: Team 4, Klaus Seeber
Foto:Florian Jaenicke