Edilizia e Territorio – Ecco l'ultima bozza del decreto Infrastrutture-Sviluppo. Rinviato al prossimo Consiglio dei Ministri l'esame del decreto Infrastrutture-Sviluppo.

L'ultima bozza del decreto portata «fuori sacco» a palazzo Chigi prevedeva l'innalzamento degli incentivi sulle ristrutturazioni con bonus Irpef del 50%, con uguale sconto per gli interventi destinati al risparmio energetico, fino al 30 giugno 2013. Conferma della tassazione di favore dei project bond, in aggiunta al ripristino dell'Iva sull'invenduto richiesta dai costruttori.

Incentivi alle ristrutturazioni con bonus Irpef del 50%, con uguale sconto per gli interventi destinati al risparmio energetico, fino al 30 giugno 2013; conferma della tassazione di favore dei project bond, in aggiunta al ripristino dell'Iva sull'invenduto richiesta dai costruttori insieme all'esenzione Imu per le case rimaste in «magazzino». Ma c'è anche il Piano città e il ritorno delle tariffe per il calcolo degli importi di progettazione da porre a base di gara nello schema di decreto legge sulle Infrastrutture che avrebbe dovuto essere esaminato oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. All'ultimo momento l'esame è saltato, per contrasti in emrito alla copertura delle norme con previsione di spesa. Il provvedimento, però, potrebbe essere esaminato in nuovo Consiglio dei Ministri, non domani, forse la prossima settimana. Nel frattempo la soluzione al problema della riemissione dei certificati lavori, che agitava i sonni di migliaia di costruttori, è stata risolta con una proroga di sei mesi della fase transitoria del regolamento appalti deciso nel Consiglio dei Ministri di martedì scorso (leggi qui e scarica il testo pubblicato in Gazzetta).

Ecco, comunque, in sintesi le principali misure previste nella bozza di provvedimento.

Bonus ristrutturazioni. La detrazione Irpef sul recupero delle abitazioni sale dal 36% al 50%. Confermato anche l'innalzamento del tetto massimo di spesa agevolabile da 48mila a 96mila euro. L'effetto però è limitato nel tempo fino al 30 giugno 2013.

Incentivi 55%. Prorogati di altri sei mesi anche gli incentivi per la riqualificazione energetica: la percentuale di sconto fiscale scende dal 55% al 50 per cento.

Project bond. Gli interessi avranno lo stesso regime fiscale dei titoli di stato. Per tutte le operazioni sulle garanzie (comprese surroghe, postergazioni, frazionamenti e cancellazioni anche parziali) le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono pagate in misura fissa. Le obbligazioni potranno essere emesse anche ai fini del rifinanziamento del debito precedentemente contratto per la realizzazione dell'infrastruttura o delle opere connesse al servizio di pubblica utilità.

Affidamenti a terzi nelle concessioni. La quota minima di lavori che i concessionari dovranno affidare a terzi sale dal 50 al 60 per cento.

Defiscalizzazione infrastrutture. Confermato l'impianto previsto dalle precedenti bozza. Salta però la possibilità di detrazione Iva corrisposta per la realizzazione di opere in partenariato pubblico provato superiore a 500 milioni.

Incarichi progettazione. Confermato il ritorno alle tariffe minime per il calcolo dei corrispettivi per le attività di progettazione oggetto di gara, fino all'emanazione del decreto del ministero della Giustizia con i parametri da utilizzare per determinare i compensi in sede giudiziaria.

Imprese e invenduto. Confermata l'esenzione Iva sugli immobili invenduti per più di cinque anni. C'è anche l'esenzione del pagamento Imu per gli immobili rimasti in magazzino.

Piano città. Confermato anche il Piano città per la realizzazione di interventi di riqualificazione de aree urbane degradate attraverso un «contratto di valorizzazione urbana». Per la selezione dei progetti sarà istituita una cabina di regia. La dotazione finanziaria è però solo di 224 milioni di euro, rispettoai due miliardi di euro di cui aveva parlato il vice-Ministro Ciaccia nei giorni scorsi.

Edilizia privata, semplificazioni. Piccole ulteriori semplificazioni in materia di titoli abilitativi. Le autocertificazioni già previste all'articolo 19 della legge 241/1990 per la Scia (sostitutive di pareri di enti o organi, previsti dalle leggi) si estendono anche a quanto previsto da norme regolamentari e anche per "atti", non solo pareri. E poi questo principio viene esteso anche alla Dia, integrando l'articolo 23 del Testo unico edilizia.