itinerario d'architettura – Appunti di un viaggio nella realtà e nell'architettura del SudAmerica, sospesi tra storia e futuro.

Fondata da Jucelino Rubicek, il Presidente Brasiliano più amato, nel 1959 Brasilia rappresenta il sogno degli Utopisti divenuto realtà. La Città per antonomasia, l'Urbanistisca realizzata sul nulla dei 1100 mslm del Planalto Central.
L'idea di Lucio Costa il Piano Piloto è stata sviluppata su sue assi ortogonali principali, orientati da Est a Ovest e da Nord a Sud, che formano una croce proprio nel centro del Brasile. Niemeyer, chiamato da Kubicek ha riempito gli spazi creati dal piano.
Lungo gli assi si sviluppano le funzioni classiche della città moderna, residenza, commercio, istituzioni mentre i servizi sono nel centro.
L'asse Monumentale, congiunge la Praca dos tres Poderes a est con il Mausoleo Kubicek, mentre l'asse urbanistico ortogonale disegna una curva, come le ali di un uccello, e serve la residenza organizzata nei famosi blocchi Quadra e Superquadra.
Oggi Brasilia, ha 50 anni ed è una città vera, con circa 500,000 abitanti e molte città satellite distribuite in modo disomogeneo attorno al nucleo originale. La pressione di queste aree di nuova urbanizzazione depaupera il progetto di Costa. Ciònonostante permane l'impressione di visitare una città futurista, inabitata e senza vita e la cui struttura caratteristica è percepibile ancora oggi solo in volo. Soprattutto sono le imponenti dimensioni spaziali della pianta e le distanze enormi, inusuali per occhi europei, tra i vari edifici insieme ai grandi vuoti che ancora occupano lo spazio de la Esplanada dos Ministerios. A mantenere Brasilìa  un grande sogno dell'architettura e dell'arte moderna, le cui linee pulite sono solo appena segnate dal tempo.
La Praca do Tres Poderes, con i tre edifici prospicenti disegnati da Niemeyer, che racchiudono la piattaforma che ospita le sculture-opere di Niemeier, Giorgi, Ceschiatti e Bernardes, è immensa e bellissima. La piazza, perfettamente orientata secondo lo schema dell'asse monumentale, rappresenta il vertice orientale dell'asse monumentale ed il centro del potere politico e collega  il Congresso, la Corte Suprema ed il Governo che risiede nel Palacio do Planalto (1959) .
Risalendo l'asse verso Ovest, si incontrano appunto il Congresso Nacional (1960) , con le due cupole bianche a rappresentare la camera ed il senato, il Palacio de Itamarati (archi) (O.Niemeyer 1976), che ai milanesi ricorda la  Mondadori di Segrate, sede del ministero degli Esteri e dirimpetto il Palacio de Justicia (1963).
La copertura in vetro policromo della Catedral Metropolitanea (O.Niemeyer 1970) sbuca dal terreno imponente. La pianta circolare e la cupola a sfera ricurva seguono linee geometriche riemaniane (B.Riemann) che la fanno assomigliare ad una corona. La piazza della Biblioteca Nacional accoglie le ultime opere costruite dall'architetto a Brasilìa: la Biblioteca e il  Museu Nacional da Republica (2006). Un corpo di fabbrica a stecca con facciata a brisesoleil e  una cupola sferica bucata da rampe leggerissime in calcestruzzo bianco. Ancora le dimensioni generose della piattaforma e le forme perfettamente geometriche degli edifici rendono qui più che altrove la percezione del senso di sospensione del tempo, da plastico di progetto che Brasilìa trasmette. Nel settore ovest dell'asse monumentale, a parte la torre della televisione (L.Costa) è la struttura del Quartiere militare (1964) con l'altare  coperto dalla volta a conchiglia  l'architettura che più emoziona per la sensazione di leggerezza che trasmette.