Testo a cura della redazione

BRUNO MUNARI
Fino al 10 febbraio 2008
Milano
   Testo a cura della redazione

Milano celebra Bruno Munari (Milano, 1907-1998), una delle personalità più importanti della cultura del XX secolo, a cent'anni dalla sua nascita: il 24 ottobre, data del suo ipotetico centesimo compleanno, si è inaugurata la grande mostra antologica presso la Rotonda della Besana, che ripercorre tutta la sua attività nel campo dell'arte e del design, attraverso 200 tra oggetti di design, progetti di grafica e comunicazione, opere d'arte, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
La mostra, curata da Beppe Finessi e Marco Meneguzzo, con la collaborazione di un prestigioso comitato scientifico, nasce da un approfondito lavoro di ricerca e da un progetto affinato nel corso degli anni. Accanto alle opere più note - come i progetti di allestimenti degli anni Quaranta e Cinquanta, gli interventi artistici in opere di architettura tra i Cinquanta e Sessanta, i progetti di grafica, la collaborazione con alcune delle realtà più significative per la cultura italiana del dopoguerra (Einaudi, La Rinascente, Olivetti e Danese) ed editori raffinati quali Lucini e Corraini - ed evidenziando il particolarissimo metodo progettuale, vero denominatore comune della sua multiforme attività, l'esposizione sottolinea anche alcuni aspetti meno indagati dell'opera di Munari, tra cui il rapporto con il mondo dell'architettura e la sua collaborazione praticamente ininterrotta con molte delle riviste italiane dedicate al progetto, alla comunicazione e all'arte.
Il percorso espositivo, allestito dall'architetto Marco Ferreri con grafica di Italo Lupi, è organizzato per aree tematiche non cronologiche o tipologiche e mette in relazione settori disciplinari normalmente distanti, ma che per Munari rappresentano solo momenti diversi di un'unica attività progettuale.
Un'importante sezione della mostra è dedicata ai Laboratori didattici per le scuole e le famiglie condotti secondo il Metodo Bruno Munari ®, ideati e curati dall'Associazione Bruno Munari, presieduta dal figlio dell'artista prof. Alberto Munari, per lo sviluppo del pensiero progettuale creativo.
L'attività didattica vede inoltre la preziosa collaborazione del Settore Minori e Giovani del Comune di Milano, che propone percorsi mirati di visita guidata per le scuole.

Bruno Munari è una della grandi figure del design e della cultura del XX secolo. Milanese, ha vissuto tutte le età più significative dell'arte e del progetto, diventandone un assoluto protagonista sin dagli anni Trenta, con la creazione delle "macchine inutili" e con il contemporaneo lavoro di grafica editoriale, del tutto innovativo nel panorama europeo. Ma è nel secondo dopoguerra che Munari si afferma come uno dei "pensatori" di design più fervidi: la collaborazione con tutte le aziende più importanti per la rinascita del Paese - dalla Einaudi alla Olivetti, dalla Campari alla Pirelli - e una serie di geniali invenzioni progettuali - spesso realizzate per la ditta Danese - ne fanno un personaggio chiave per la grande stagione del design italiano. Grafica, oggetti, opere d'arte, tutto risponde a un metodo progettuale che si va precisando con gli anni, con i grandi corsi nelle università americane, come l'MIT, e con il progetto più ambizioso di tutti, che è quello dei laboratori per stimolare la creatività infantile, che dal 1977 sono tuttora all'avanguardia nella didattica dell'età prescolare e della prima età scolare.

BRUNO MUNARI
Milano, Rotonda di via Besana (via Enrico Besana 15)
25 ottobre 2007 - 10 febbraio 2008
Orari
9.30 - 19.30 da martedì a domenica; 9.30 - 22.30 giovedì; lunedì chiuso

Proiezioni dirette, 1951, foto © Ada Ardessi Libro letto, 1993, foto Gionata Xerra, courtesy Domus Bruno Munari a Monte Olimpino, Como, 1980 Lampada triangolare Capri, 1961, Produzione Danese Milano, foto © Jacqueline Vodoz Negativo-positivo, 1951
Alta tensione, 1991 Lampada cubica Bali, 1958, Produzione Danese Milano, foto © Jacqueline Vodoz Orologio Tempo libero, Swatch, 1994-1997 Bruno Munari, Macchina inutile, 1949 Scultura pieghevole, 1958, foto © Roberto Marossi