post fiera – A Rimini dal 20 al 23 novembre 2010, l'architetto Silvio De Ponte ha presentato nella sezione SIA Trend di SIA GUEST, il progetto di uno spazio multisensoriale e fluido.

"Un sistema articolato e complesso di realtà in cui il limite tra interno e esterno viene spazzato e la contaminazione tra i due distinti spazi esalta una nuova forma di essenzialità in linea con i nuovi cambiamenti sociali, culturali e di trend." Questo è la Camera Sostenibile progettata da Silvio De Ponte per la sezione Trend di SIA GUEST (Salone Internazionale dell'Accoglienza), luogo-resort flessibile e modulabile, "che abbraccia la teoria dello stretto necessario e indispensabile, sottraendo ciò che può apparire superfluo ma capace di creare nuove condizioni psicologiche legate al benessere dell'uomo".

Giunta alla seconda edizione, SIA Trend ha proposto ai visitatori il tema Pop Up Resort, idea-prototipo di resort "ideale, flessibile, modulare, realizzato con materiali eco-friendly e concepito nel pieno rispetto del genius loci pugliese" interpretato da undici studi di architettura (Astori De Ponti Associati con la hall Welcome, Roberto Semprini con il lounge bar Apulia, Studio Gritti Rollo con lo spazio wellness Feel Good, Studio di Ingegneria e Architettura Calchi Novati con la camera En plein air, Studio di Architettura Luca Scacchetti con la Camera Family Room, Untitled Studio con la camera Forest for Rest, Studio 63 Architecture+Design con la camera Bunga-Love, Silvio De Ponte |DPSA+D con Camera Sostenibile, Studio Bizzarro & Partners con la camera Honeymoon, Pierandrei Associati con The Afterhour Hotel, De-Signum+ADVM con Camouflage).

De Ponte disegna una forma nuova di sostenibilità, quasi immateriale, basata su giochi di luce, colori, profumi, materiali naturali combinati tra loro per portare il visitatore in un luogo "altro",  "scandito da piattaforme esperienziali di coinvolgimento in uno spazio liquido, sonoro, ecosostenibile ed etereo. Le percezioni "soft" dello spazio diventano sempre più importanti rispetto alle qualità "hard" e si manifestano secondo nuovi processi e metodologie progettuali, capaci di creare nuovi linguaggi e scenari impensati".