In epoca contemporanea i luoghi di produzione della conoscenza vengono contaminati da nuove funzioni, nuovi attori e nuovi processi. Gli orizzonti progettuali dell’università sono indirizzati verso azioni diffuse di rigenerazione, riorganizzazione e riassetto dei suoi luoghi, alla luce di nuovi modelli formativi e rinnovati supporti strumentali che pongono al centro del sistema l’individuo, il suo benessere psico-fisico, la qualità del lavoro e la tutela dell’ambiente. Tali presupposti rappresentano il fondamento su cui si radicano le recenti progettualità che coinvolgono il campus Leonardo del Politecnico di Milano, in zona Città Studi: significativi eventi di riorganizzazione territoriale quale naturale effetto dei processi di riorganizzazione dell’economia e della cultura accademica, incentivati dalle dinamiche di rigenerazione urbana e sociale oggi in atto a scala globale. Negli anni recenti, il Politecnico di Milano ha concentrato l’attenzione sui temi dell’adeguamento morfologico e funzionale delle proprie strutture, per mezzo di un’azione di modernizzazione del proprio patrimonio architettonico sia nelle sedi milanesi, ove l’ateneo è insediato e radicato, sia nei decentrati Poli Territoriali. Ciò ha portato l’ateneo a una sostanziale riflessione relativa ai propri spazi e alla loro trasformazione e valorizzazione, approfondendo e promuovendo idee, strategie, progetti, in grado di porre al centro del sistema lo studente, il docente, il personale politecnico e il cittadino, unitamente al perseguimento della volontà d’integrazione degli spazi universitari con la città e con i paradigmi della sostenibilità ambientale connessa ai nuovi modi di vivere ed erogare formazione.

All’interno di questo scenario, un’importante fase di potenziamento delle dotazioni per la didattica, lo studio e la ricerca ha coinvolto la sede storica al fine di definirne una riconoscibile identità, intraprendendo una intensa attività di adeguamento del campus alle rinnovate esigenze del mercato internazionale della domanda e offerta di formazione: ne è scaturita una evidente coniugazione di nuove strutture e progetti connessi alle istanze della contemporaneità, con il sapore e valore della memoria e della storia, perseguita per mezzo dell’introduzione di spazi connettivi e di socializzazione oggi imprescindibili. Un progetto strategico volto ad aggiornare la qualità degli ambiti di lavoro, ricerca, didattica del Politecnico di Milano in una logica internazionale, sempre più aperta al confronto tra l’università e la città. Dopo anni di interventi puntuali, il sistema infrastrutturale torna a essere la struttura portante della spazialità dell’ambiente universitario, elemento fondante dei processi d’integrazione verso l’esterno e di qualificazione del funzionamento interno. Nel solco di tali idee è sorto il Nuovo Campus di Architettura, fedele a enunciare e rafforzare alcuni dominanti princìpi: il valore del verde; il rapporto del progetto con gli edifici storici; il bordo e il limite come strumenti progettuali; le terrazze praticabili quali ampliamento dello spazio pubblico; il piano distributivo ribassato quale nuovo epicentro distributivo e di socializzazione; l’integrazione e connessione degli edifici storici. Questi i principali concetti alla base di un progetto di inserimento urbano che, altresì, contempla l’innesto di nuovi manufatti volumetricamente più contenuti rispetto agli esistenti al fine di rispettare e valorizzare questi ultimi: un nuovo centro d’eccellenza urbano per l’insegnamento dell’architettura quale strumento di concentrazione, densità e riduzione del consumo di territorio, teso ad aumentare il verde quale elemento di qualificazione ambientale. La “quota zero”, interpretata quale infrastruttura protagonista del sistema relazionale e del rapporto con la città, identifica il cardine dell’intero progetto: spazio diffuso di connessione degli elementi di un sistema e luogo di aggregazione e funzionale, destinato allo studio e agli eventi, aperto anche e soprattutto alla città. Il programma di interventi per il nuovo campus di architettura, concepito a partire dal 2015, ha rappresentato l’incipit di un masterplan dinamico e aperto, mirato a coordinare alcuni interventi d’insieme e puntuali finalizzati a fornire continuità morfologica e funzionale a un sistema stratificato ma giunto a noi frammentato. Il sistema del verde e dello spazio pubblico viene eletto a tessuto connettore, percettivo e relazionale, dell’intero progetto, composto da episodi tra loro connessi da un criterio di continuità e contiguità, affiancando nuove progettualità e nuove edificazioni a interventi di valorizzazione dell’esistente sia di consolidato valore storico architettonico, sia di ordinaria qualità.

La cifra qualitativa di tale programma risiede nella capacità di rigenerare gli spazi esterni, oggi scarsamente utilizzati, costruendo un nuovo sistema di relazioni tra gli edifici e gli spazi. L’esigenza di connettere ha veicolato i progetti in forma di una teoria di possibili interventi di ricucitura, in grado di accogliere nuovi edifici, testimoni dell’architettura del nostro tempo, in sinergia con il sistema edilizio consolidato: nuovi corpi di fabbrica destinati alla didattica, e a laboratori d’eccellenza per la Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni completano il recupero e la rifunzionalizzazione di spazi esistenti all’interno degli edifici ideati da Giordano Forti, Gio Ponti e Piero Portaluppi tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, mentre, negli spazi del campus storico l’intervento denominato Giardino di Leonardo tende alla riqualificazione dello spazio naturale collocato nel baricentro del sistema. Su tale sistema diffuso si innesta il progetto Etica e Arte, una serie di installazioni artistiche, che, coinvolgendo anche gli altri campus milanesi e territoriali, evidenzia i valori fondanti del Codice Etico del Politecnico di Milano, dando forma concreta a princìpi astratti, espressione visibile del sentire e dell’agire morale della comunità politecnica. Il governo dei processi di trasformazione edilizia e urbana di tali interventi è stato garantito attraverso un programma operativo e progettuale, denominato Vivi.Polimi, un’azione ideativa e operativa di architettura articolata e multidirezionale, che vede coinvolti, in qualità di entità progettante, rettorato, docenti, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi e architetti, operanti in forma sinergica. L’attività di progetto dei gruppi di lavoro ha portato alla stesura del Masterplan strategico di Leonardo - parallelamente al suo “gemello” concepito per l’area di Bovisa -, preposto ad aggiornare e potenziare la qualità della vita negli spazi indoor e outdoor nel tentativo di intercettare le esigenze e le istanze spaziali delle nuove generazioni. Gli interventi realizzati, o in corso di esecuzione, sono ispirati a logiche di compatibilità ambientale e sostenibilità, fattori questi che rappresentano il filo rosso della narrazione architettonica d’insieme: i programmi Vivi.Polimi@green e Vivi.Polimi@health, avviati sin dalle prime mosse ideative, costituiscono la spina dorsale dei Masterplan in corso di realizzazione. Un approccio culturale al progetto in piena sintonia con le istanze oggi consolidate e connesse ai princìpi della Sostenibilità e della Salute.

GIARDINO LEONARDO
L’intervento denominato “Giardino di Leonardo” ha inteso recuperare e valorizzare le valenze storiche dell’impianto urbano del nucleo originario del Politecnico di Milano, conferendo ordine formale e qualità architettonica e ambientale allo spazio aperto prospiciente i padiglioni realizzati a partire dagli anni Venti del secolo scorso. Il progetto ha inteso strutturare gli spazi aperti già esistenti in modo da renderli rispondenti alle rinnovate modalità di fruizione da parte di studenti, ricercatori e docenti che quotidianamente li frequentano, privilegiando la continuità del verde, ampliandone la superficie e attrezzandoli per la sosta e le attività di studio. L’intervento ha perseguito l’obiettivo di nobilitare il luogo simbolo dell’ateneo, aumentandone la vivibilità e la percezione, grazie anche alla delocalizzazione delle numerose automobili, il ridisegno dei principali assi di collegamento dei nodi di mobilità pedonale, l’incremento delle superfici a verde, la ripavimentazione realizzata con materiali lapidei dei viali storici e l’inserimento di nuove strutture coperte e cablate per lo studio all’aperto.

Scheda progetto
Responsabile scientifico: Prof. Emilio Faroldi, Prorettore Delegato, Politecnico di Milano
Comitato scientifico di progetto: Prof. Stefano Capolongo, Prof. Franco lnfussi, Prof.ssa Laura Elisabetta Malighetti, Prof. Eugenio Morello, Prof. Alessandro Perego, Prof.ssa Tiziana Poli, Prof. Michele Ugolini (Referente del progetto), Prof.ssa Maria Pilar Vettori - Politecnico di Milano Arch. Marta Cattaneo, Arch. Matteo Cervini, Arch. Giuseppe Mondini (Referente del progetto), Arch. Paolo Raffaglio, - Politecnico di Milano, Vivi.Polimi.Lab Management A.T.E. - Area Tecnico Edilizia, Politecnico di Milano (Arch. Riccardo Licari, Responsabile Unico del Procedimento; lng. Gianluca Noto, Project Manager; lng. Francesco Vitola, Project Manager Accordi Quadro; lng. Roberta Ribaldi, Affidamenti)
Progetto Dizeta ingegneria: (lng. Fulvio Bernabei), A.T.E. (Arch. Maria Silleci Angelico, lng. Fabio lnnao), Fondazione Minoprio - Doti. Virgilio Piatti (verde)
Direzione lavori: A.T.E. (Arch. Barbara Vai, lng. Loredano Finessi, lng. Fabio lnnao) Esecuzione: R.T.I. Consorzio Integra società cooperativa - ARCO Lavori società cooperativa consortile (aggiudicatario), Co.Edii S.p.a., Diesse Electra S.p.a. e Gianni Benvenuto S.p.a. (imprese esecutrici)

©Stefano Ravasio

PARTERRE CAMPUS 1
La rigenerazione del Campus di Architettura compreso tra via Bonardi e via Ampére vede protagonista un progetto fondato su un’idea e con la collaborazione dell’Alumnus Renzo Piano e sviluppato attraverso il lavoro congiunto del medesimo architetto con lo studio ODB Ottavio Di Blasi and Partners. I presupposti di tale progetto, delineatosi nel 2015, sono rappresentati dalla volontà di rivitalizzazione e ricucitura delle trame e strutture esistenti di una porzione del campus cresciuto principalmente a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Dal punto di vista funzionale, l’intervento si è posto l’obiettivo di potenziare gli spazi per la formazione e le attività laboratoriali della Scuola di AUIC con particolare riferimento alla modellistica applicata e alla didattica innovativa. La proposta di Renzo Piano contempla la creazione di nuovi laboratori e spazi di studio per la formazione degli studenti e reinterpreta, a scala urbana, l’attuale configurazione del campus generata dall’accostamento di edifici progettati da maestri dell’architettura quali Piero Portaluppi, Gio Ponti, Vittoriano Viganò, sino a oggi privi di un’adeguata vivibilità e fruibilità degli spazi connettivi esterni: oggetti architettonici di qualità che stentavano a trovare un reale dialogo e che esprimevano l’esigenza di un filo rosso in grado di creare un’unitaria narrazione. Gli edifici, trasparenti e aperti allo spazio pubblico, rappresentano la naturale estensione dello spazio aperto anziché porsi in rapporto antitetico. L’azione di “rammendo”, come è stata definita da Renzo Piano e sviluppata dal gruppo di progetto, vede infatti nella qualità dello spazio semipubblico il fondamento di un sistema atto a riorganizzare il Campus per mezzo di uno spazio aperto alberato di circa 9000 metri quadrati di superficie, aperto alla collettività, che funge da luogo dello stare e da tessuto relazionale tra gli elementi costituenti il campus, valorizzandoli architet­tonicamente e integrandone l’offerta funzionale. Un vero e proprio Giardino dell’Architettura che comprende circa centotrenta nuovi alberi, di variegate essenze, destinati a garantire qualità paesaggistica e ambientale agli spazi in­terclusi.

Scheda progetto
Management: A.T.E. - Area Tecnico Edilizia, Politecnico di Milano (Arch. Riccardo Licari, Responsabile Unico del Procedimento; lng. Gianluca Noto, Project Manager; lng. Francesco Vitola, Project Manager Accordi Quadro; lng. Roberta Ribaldi, Affidamenti)
Ideazione: Renzo Piano e Ottavio Di Blasi
Progetto Preliminare: ODB - Ottavio Di Blasi & Partners - Arch. Ottavio Di Blasi®
Progetto Definitivo: ODB -Ottavio Di Blasi & Partners - Arch. Ottavio Di Blasi®, Milan Ingegneria: (strutture), Tekne S.p.a. (impianti), Studio Giorgetta (Landscape)
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione:  Arch. Sergio Colombo - A.T.E.
Progetto Esecutivo: Arch. Ottavio Di Blasi (Sovrintendente alla progettazione), AEG IS srl (Responsabile della progettazione Arch. Nicola Cantarelli), MATE soc. coop. (Responsabile aspetti architettonici Arch. Maurizio Pavani), ETS spa (impianti)
Direzione lavori: A.T.E. (Arch. Marco Medizza, Direttore dei lavori; lng. Cinzia Cordiè, lng. Loredano Finessi, lng. Fabio lnnao)
Esecuzione: Consorzio Integra società cooperativa - Aggiudicatario C.M.S.A. società cooperativa, muratori sterratori e affini, Diesse Electra S.p.a./Enrico Colombo S.p.a. e Gianni Benvenuto S.p.a. - Imprese esecutrici

RESTAURO, RIUSO E RECUPERO FUNZIONALE DELL’EDIFICIO DENOMINATO TRIFOGLIO
Sul nuovo Giardino dell’Architettura prospettano due edifici denominati il Trifoglio e la Nave, espressione del moderno sorti su progetto di Gio Ponti: il primo, progettato da Gio Ponti con la collaborazione di Giordano Forti e realizzato tra il 1960 e il 1964, rappresenta una delle architetture più caratteristiche della Milano progressista del dopoguerra italiano. L’intervento che ha previsto la sua riqualificazione funzionale e la sua valorizzazione, all’interno della generale visione del progetto Bonardi, ha comportato lo svuotamento dell’attacco a terra dell’edificio, al fine di creare la massima apertura funzionale e visiva del basamento attraverso il nuovo sistema dello spazio aperto. In particolare il Trifoglio, oltre all’azione di restauro scientifico dell’involucro, ha visto la completa rivisitazione prestazionale e fisica delle nove aule storiche, in una logica di adeguamento funzionale degli spazi didattici ma anche di rispetto della memoria e dell’immagine architettonica originaria: otto aule sono infatti state coinvolte da un intervento di un ammodernamento tecnologico delle sue componenti, pur nel rispetto della linea linguistica e materica dello spazio originale; un’aula è stata, altresì, restaurata in modo filologico, confermando arredi e atmosfera al fine di lasciare traccia indelebile dell’architettura di interni originaria. Dal punto di vista funzionale l’edificio ha confermato la vocazione a costituire il luogo contenente le più ampie aule dell’ateneo in area Leonardo: all’ultimo livello, il progetto di riqualificazione ha inteso adeguare spazialmente l’intero ambito dotandolo della possibilità di unire volumetricamente due aule e l’atrio in un unico ambiente al fine di collocare in tale contesto un’Aula Magna di notevole capienza - intitolata all’ingegner Giampiero Pesenti - in grado di dotare l’interno ateneo di uno spazio adeguato a eventi e celebrazioni collettive.

Scheda progetto
Management: A.T.E. - Area Tecnico Edilizia, Politecnico di Milano (Arch. Riccardo Licari, Responsabile Unico del Procedimento; lng. Gianluca Noto, Project Manager; lng. Francesco Vitola, Project Manager Accordi Quadro; lng. Roberta Ribaldi, Affidamenti)
Consulenza scientifica sul riuso e valorizzazione spaziale:  Prof. Emilio Faroldi, Prorettore Delegato, Politecnico di Milano Vivi.Polimi.Lab
Progetto Definitivo: COPRAT (Responsabile della progettazione Arch. Marco Caprini), lng. Arch. Andrea A. Bassoli (strutture)
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione:  Arch. Sergio Colombo - A.T.E.
Progetto Esecutivo: AEGIS srl (Responsabile della progettazione Arch. Nicola Cantarelli), MATE soc. coop. (Responsabile aspetti architettonici Arch. Maurizio Pavani), ETS S.p.a. (impianti)
Direzione lavori: A.T.E. (Direttore dei lavori Arch. Sergio Colombo; Arch. Diana Bruno, lng. Cinzia Cordiè,, lng. Loredano Finessi, lng. Fabio lnnao)
Esecuzione: Consorzio Integra società cooperativa - Aggiudicatario C.M.SA società cooperativa, muratori sterratori e affini, Diesse Electra S.p.a./Enrico Colombo S.p.a. e Gianni Benvenuto S.p.a. - Imprese esecutrici

Photos: Marco Introini

Arketipo 151, Istruzione, novembre 2021