Scatole dalla struttura metallica sporgono dal corpo principale e ne movimentano il prospetto

Il progetto del collettivo Dosmasuno Arquitectos fa parte del programma municipale della città di Madrid che ha previsto la costruzione di 59.000 abitazioni, tra cui 32.500 di iniziativa pubblica. L’iniziativa si inquadra nella sempre maggiore richiesta, a Madrid come nelle altre città europee, di abitazioni a costi accessibili sia in vendita che in affitto, non solo da parte delle fasce sociali più disagiate, ma anche dalle famiglie di ceto medio. La Empresa Municipal de la Vivienda y Suelo (EMVS), l’ente pubblico comunale che gestisce la costruzione di alloggi a finanziamento pubblico, ha indetto un concorso di idee, vinto, per questo lotto, dal gruppo di giovani progettisti alla loro opera prima. La localizzazione dell’intervento ha guidato il progetto nella direzione di un dialogo con l’ambiente in cui si inserisce: dove il tessuto urbano del distretto di Carabanchel si incontra con il bosco e il verde pubblico.

Il progetto si basa su un corpo a L aperto verso una corte interna. L’intento è quello di evitare la ripetizione di edifici a corte chiusa e di mantenere un rapporto di continuità con i fronti stradali, nel rispetto del contesto urbano e ambientale. Gli affacci principali degli alloggi sono rivolti prevalentemente verso il bosco e il verde pubblico a sud, in modo da sfruttare la vista più gradevole e il miglior soleggiamento; il lato sud-est dell’edificio è aperto alla quota del cortile per consentire un rapporto visivo con la città. Il volume è stato studiato in modo che il variare delle ombre definisca spazi con caratteristiche diverse nel cortile e in modo da rispettare il soleggiamento degli edifici circostanti.

L’idea guida di progetto è molto semplice e, proprio per questo, estremamente efficace: un basamento al piano seminterrato per i parcheggi, un cortile posizionato su una piastra poco più alta della quota stradale, il volume principale, un blocco a L di 6 piani fuori terra, con “scatole” modulari con struttura metallica annesse. Dai garage interrati, gli alberi salgono verso il cortile a cercare la luce, così da mantenere una relazione anche visiva tra i due livelli. Il cortile è uno spazio libero con accesso ai blocchi distributivi verticali, su cui si affacciano i ballatoi dei piani superiori e da cui si apre la vista verso il verde, a est e nord, e verso gli edifici intorno, a sud. L’edificio è organizzato secondo uno schema distributivo molto chiaro: blocchi scala e ballatoi esterni servono 3 alloggi per piano. Il nucleo abitativo base è un appartamento di 42 mq con soggiorno, camera, bagno e cucina, ripetuto per 102 volte. La pianta è studiata per avere la migliore esposizione del soggiorno e della camera, verso sud; la fascia dei servizi (bagno e cucina) è posizionata a nord, con affaccio sul cortile. Solo ad alcuni alloggi sono aggiunti i moduli di ampliamento: un modulo singolo, composto da una camera di 9 mq, oppure il modulo doppio, 20 mq, con due camere e un bagno; in questo modo si possono ottenere appartamenti da 42, 53 o 66 mq.

Questo accorgimento consente di rispondere alle esigenze della committenza, che richiedeva 52 alloggi con una camera da letto, 35 con due camere e 15 con tre. Il sistema costruttivo è molto interessante, sia per le scelte tecnologiche che per la possibilità di operare seguendo fasi costruttive simili al sistema industriale della catena di montaggio. Il corpo principale è interamente in calcestruzzo armato, con misure modulate sulle casserature di alluminio riutilizzabili; la struttura metallica dei moduli aggiunti viene preassemblata e successivamente agganciata al blocco principale. La ripetizione di nuclei sempre uguali consente l’uso di un sistema costruttivo di tipo industriale, dove ogni lavoratore è addetto a una specifica fase di assemblaggio. I vantaggi di questa metodologia sono la velocità di posa e la riduzione di scarti di materiale di cantiere; gli svantaggi sono l’incremento del costo dei materiali e un uso maggiore di calcestruzzo rispetto a una costruzione tradizionale. Il sistema costruttivo a muri portanti, inoltre, non consente modifiche distributive interne, anche se agli utenti non è consentito, perché in affitto.

Le finiture di facciata dipendono dagli orientamenti: i fronti rivolti a sud sono rivestiti con una seconda pelle di lamiera verniciata di bianco con griglia orientata orizzontalmente a sud-est e verticalmente a sud-ovest, in modo da riflettere la luce e il calore del sole durante i mesi estivi e consentire alla luce diffusa dell’inverno di illuminare gli ambienti interni. Le facciate a nord sono intonacate di bianco e i moduli aggettanti delle camere sono rivestiti con lamiera preforata anch’essa verniciata di bianco. Sulla copertura sono installati pannelli solari per contenere i consumi energetici, ogni appartamento è predisposto per l’allacciamento di impianto di climatizzazione, mentre tutti i locali tecnici e impiantistici sono concentrati nel piano seminterrato con accesso sia dal parcheggio che dalla strada. Le scatole annesse lungo il fronte sud, oltre a consentire un sistema distributivo facilmente gestibile, trasformano il grande edificio a L in una sorta di “città verticale” con aggetti, rientranze, parti illuminate e altre in ombra. Dal cortile interno si può, quindi, osservare il modello distributivo e costruttivo dell’edificio e assistere da “spettatori” alla vita di questa sorta di edificio-quartiere.

IL PROCESSO PRODUTTIVO 
Il blocco principale è costruito in modo tradizionale: sia i muri esterni di facciata che le partizioni interne sono in calcestruzzo portante. I servizi (bagni e cucine) sono concentrati lungo i ballatoi di distribuzione, in modo da evitare interferenze con la struttura principale. I ballatoi sono sorretti da una mensola metallica HEB 100 saldata a una putrella sagomata con sezione variabile da 100 a 180 mm (verso il punto di aggancio con la struttura principale); le putrelle hanno alcune forature per consentire il passaggio continuo delle reti impiantistiche. La mensola viene agganciata alla struttura principale mediante un profilo a L 120x120 saldato all’HEB e imbullonato ai muri di calcestruzzo armato. La struttura viene tamponata sul lato inferiore con fogli di lamiera microforata di alluminio verniciato di bianco, mentre la pavimentazione è in lastre di alluminio sempre verniciato di bianco. I moduli aggiunti sono costruiti, invece, con struttura metallica indipendente, costituita da profili IPE 350 con irrigidimento in tubolari 20x20 mm e pilastri verticali con profili a tubo quadro 100x100x5 mm. La copertura, con struttura portante di acciaio (IPE 35) e lamiera grecata con getto collaborante, è finita internamente con pannelli di cartongesso, mentre la parte superiore, visibile dai ballatoi, è finita con uno strato di ghiaia bianca rullata su doppia guaina bituminosa. La “scatola” viene rivestita con lamiera microforata di alluminio verniciato di bianco, una camera d’aria (30 mm), isolamento con lana di vetro (50 mm) con barriera al vapore, laterizio e una pannellatura interna in lastre di cartongesso.

Scheda progetto
Localizzazione: Madrid, Spain
Progetto architettonico: Dosmasuno Arquitectos - Ignacio Borrego, Néstor Montenegro, Lina Toro
Committente: EMVS Empresa Municipal de La Vivienda Y Suelo de Madrid
Periodo di costruzione: 2004-2007
Superficie del lotto: 4446 mq
Costo: 393.34 euro/mq (Finishing Included)
Photos: Miguel de Guzmán e Alberto Nevado

Arketipo 49, Social Housing, 2010