Testo di Stefano Bernuzzi

CARLO MOLLINO. LA BIOGRAFIA
Ternavasio Maurizio
Lindau, Torino 2008
   Testo di Stefano Bernuzzi


 

La figura di Carlo Mollino continua a vivere una stagione di straordinaria
riscoperta, dopo che la critica "ufficiale" lo ha sempre un po' snobbato durante
la sua carriera e nei decenni successivi. Dopo le mostre torinesi del 2005, in
occasione del centenario della nascita, e i relativi cataloghi, si sono
succeduti in libreria diversi volumi che hanno indagato la poliedrica attività
dell'architetto-designer-fotografo-pilota-scrittore, fino ad arrivare a questa
biografia che (finalmente) aiuta a conoscere di più sulla vita pubblica e
privata dell'artista piemontese.
Uscita per i tipi di Lindau, la
pubblicazione di Maurizio Ternavasio ricostruisce i molteplici aspetti della
vita e della carriera di Mollino con appassionato e documentato interesse, ricca
di citazioni tratte da lettere e documenti privati dell'architetto torinese e di
un inserto iconografico che, per quanto necessariamente limitato, aiuta a
comprendere forme e contenuti dell'arte di Mollino. Un autore, come detto, non
celebrato a dovere in vita, un talento ritenuto troppo elitario e raffinato,
legato com'era a committenti dell'alta borghesia torinese e vicino
all'avanguardia surrealista, più volte deluso da committenze pubbliche cieche in
occasione della demolizione del suo capolavoro, la Società Ippica a Torino, e
del concorso per Italia '61, celebrazione del centenario dell'Unità.
Tutti
gli aspetti della travagliata e complessa vita di Mollino vengono
puntigliosamente tracciati dall'autore, a partire dalle vicende personali e del
rapporto con la famiglia, dalla numerosa e affettuosa componente femminile che
fa da contraltare al burrascoso rapporto con il padre ingegnere, figura
autoritaria con la quale vivrà sempre un confronto-scontro personale e
professionale; fino ad allargare l'indagine al rapporto con la città di Torino,
dalla quale non di allontanò mai, che lo ha alternativamente accolto e respinto,
un figliol prodigo ma dal quale guardarsi con sospetto. Poiché originale e
innovatrice era la figura che Mollino costruì di sé: al contrario delle consuete
figure di altezzosi e rigidi architetti e ingegneri, Carlo visse appieno la
propria esistenza, alternando passioni e interessi, sviscerandoli nel profondo e
fu contemporaneamente pilota di auto da corsa, maestro di sci, fotografo di
nudo, romanziere e autore per il cinema, oltre che naturalmente architetto e
designer (sui generis) di interni.
Una vita ricca e intensa come poche altre,
a cavallo tra i futuristi e le figure dannunziane, che Tarnavasio traccia però
secondo letture e punti di vista parziali e isolati, seppur documentati. Ogni
capitolo del libro è dedicato a uno dei molteplici aspetti della vita di Mollino
qui superficialmente ricordati, con poche relazioni tra loro, quasi si potessero
leggere indipendentemente. Una scelta del tutto legittima e anche ovvia data la
complessità della figura da ricostruire in poco spazio che porta a un libro
sicuramente utile e interessante per chi voglia avvicinarsi a Mollino,
un'introduzione che invoglia ad approfondire la conoscenza di questo autore. Un
autore che ha vissuto una vita da romanzo e che forse andava appunto riscritta
come un appassionato e avvincente romanzo ma poi si entrava nell'ambito della
fiction e non della biografia come questo caso.

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