Casa della cultura

Antologia critica
' Niemeyer predispone le funzioni riservate a una moderna macchina architettonica della cultura in due ambienti distinti, i cui involucri dalla conformazione a coni tagliati ' e, però, di diversa elevazione e inclinazione ' si affrontano su di una piazza quadrangolare 'ribassata di tre metri al livello del suolo' e coperta ai suoi margini da una pensilina di andamento frastagliato ospitante un ristorante, un caffè, negozi. La casa della cultura vera e propria risulta insediata nell'edificio di minore elevazione e accoglie, al centro, una sala polivalente, vani per esposizioni, uffici, studi audiovisivi, archivi; la maggior fabbrica è invece tutta riservata al teatro che, nell'idea dell'architetto ' poi purtroppo ricusata dalla Municipalità propendente per il modello consueto di una scena fissa con platea distanziata: quale sarà definita (del 1983 è la conclusione dei lavori) ' doveva gravitare su 'une scene rotative, de façon à permettre dans le meme spectacle, des possibilitées variées, la poublique faisant face du spectacle, l'entorurant ou s'y confondant' (Niemeyer 1974, pag. 86) secondo la proposta mediata sin dagli studi per il Teatro della Commedia a Brasilia (Niemeyer 1960 ' VI)' (Puppi L., Guida a Niemeyer, Milano Mondadori 1987, pag. 126).

Bibliografia
Puppi L., Guida a Niemeyer, Milano Mondadori 1987