Casa delle Guide - Rifugio escursionistico con palestra e centro scuola di alpinismo  
Progettista: ACT ROMEGIALLI - studio di architettura
Collaboratori prog. preliminare: arch. Finozzi e A. Ghinato
Interni: arch. Angela Maria Romegialli
Committente: Comunità Montana Valtellina di Morbegno - Zona n. 24
Progetto: 1996 - 1998
Esecuzione: 1996 - 1999
Immagini fotografiche : F. Simonetti
Importo lavori: 3.000.000.000
 
"Un preciso punto di riferimento per tutti gli escursionisti, alpinisti e free-climbers che proveniendo da tutta europa frequentano la zona".
E' questo l'assunto dal quale si è mossa la progettazione della "Casa delle Guide" in Valmasino.
La Valmasino è riconosciuta a livello europeo come uno dei luoghi più idonei alla pratica dell'alpinismo estremo, le maestose placche granitiche presenti nella valle sono diventate una delle migliori «palestre» d'alpinismo delle alpi.
Il riconoscimento e l'interpretazione  delle caratteristiche fisico/ambientali del territorio si possono riconoscere come assunti base della progettazione della "Casa delle Guide" in Valmasino.
Muovendo da tale principio, la progettazione del " Rifugio escursionistico con centro scuola di alpinismo" in comune di Valmasino a ricercato da subito un rapporto dialettico con gli elementi costitutivi dell'insieme: la cava, il fiume Masino, il paese di Filorera, la sezione della valle, il monte Cavalcorto, assumendo tutte le condizioni riconosciute al contorno, ma contemporaneamente con l'intenzione di segnalarsi come deciso «landmark» nella valle.
La riconoscibilità del manufatto, anche in considerazione delle funzioni contenute, e la decisa forma che lo connota entrano in rapporto diretto con le estreme condizioni geografiche dell'intorno.
 
Il rifugio è attestato nella cava e si compone di due bracci perpendicolari tra loro (differenziati tipologicamente) generando una forma ad "L" a definire uno spazio chiuso verso le rocce . Il dispositivo di controllo così immaginato pone quindi un limite virtuale all'estendersi discontinuo del paese di Filorera, ed in futuro un nodo capace di definirsi baluardo di un sistema più complesso di controllo ambientale e gestionale.
 
Tipologicamente ciò si specifica  in un impianto geometricamente  controllato che si contrappone, all'interno della cava, al disuguale andamento delle rocce, definendo una sorta di "corte di rispetto" trattata a manto erboso tra manufatto ed identità naturali del luogo.
Molta attenzione si è dedicata alle sezioni dei corpi di fabbrica, per riuscire ad ottenere seppure con contenuti funzionali molto differenti una linea di orizzonte rettilinea e unica.
La massa naturale delle pietre della cava emerge così dall'orizzonte artificiale rettilineo dell'edificio.
I due bracci perpendicolari in cui si organizza l'edificio hanno punto di tangenza nella zona dell'accesso principale, in linea con il ponte sul fiume; si sono divise le funzioni secondo lo svolgersi delle attività interne dell'edificio:
nel corpo trasversale alla valle trovano collocazione gli spazi destinati alla collettività (ingresso/reception,sala comune con camino, tv e biblioteca, abitazione custode, palestra e zona fitness ) .
Ciò si è reso riconoscibile con la composizione di una parete volutamente compatta il cui svuotamento costituisce il diagramma delle funzioni interne dell'edificio, in contrapposizione con il fronte interno, immaginato trasparente con caratteristiche più propriamente private.
L'uso della muratura in «rasapietra» ( riferita a modalità costruttive locali) conferisce a tale muro un fortissimo senso di radicamento materiale al luogo, e dichiara la propria unità funzionale/rappresentativa .
Nel braccio parallelo al fiume che si costruisce sugli spazi di sussistenza (cucina, sala mensa, dormitori, soccorso alpino, centrale termica e depositi) si evidenziano caratteristiche più propriamente domestiche, specificate con l'uso dei materiali (legno esibito) e la presenza di ampie finestrature.
Il cortile è caratterizzato dalla presenza delle logge in legno in corrispondenza delle camere; allo scopo di porre al massimo rilievo il rapporto tra rocce, spazio ed edificio si è immaginata la corte a prato per affermare la genuinità del suolo, non artificializzato da impianti o da rimesse sotterranee.

Vista d'interno Facciata principale Particolare di facciata Vista d'interno Vista d'arrivo