Il Casale Celato, firmato dallo studio romano Westway Architects, fondato ne 20025 da Luca Aureggi, Maurizio Condoluci e Laura Franceschini, si trova nella campagna che circonda Capalbio e che si rivolge verso il Monte Argentario.
Distribuito su 700 metri quadrati, rinasce nel rispetto della tipologia locale tipica della tradizione rurale, come indicato anche dall'amministrazione comunale.
«Le viste e i canali visivi sono un elemento fondamentale del progetto», spiega l’architetta Laura Franceschini. «Sono state create delle "finestre" sul paesaggio, dei punti di osservazione privilegiati che permettono di godere appieno della bellezza del panorama circostante. Ogni finestra inquadra qualcosa. L'orientamento della casa, la posizione delle finestre, la disposizione degli spazi interni sono stati oggetto di uno studio attento per creare dei veri e propri "canali visivi" che collegassero l'interno con l'esterno, il costruito con il naturale».
L’intervento si sviluppa a partire da un elemento naturale: due grandi pini marittimi che hanno definito sin dall’inizio gli assi visivi principali, orientando l’ingresso e costruendo un impianto narrativo intorno al paesaggio. La conformazione del terreno ha permesso di sviluppare la casa su due livelli, mascherando gran parte degli spazi abitativi inferiori alla vista di chi arriva. Un vero e proprio “gioco di sottrazione”, in cui la casa si rivela solo attraversandola.
Varcato l’ingresso, che corrisponde al primo piano della casa, di ciò che all’apparenza sembra un casale tradizionale, il primo ambiente che si incontra è un disimpegno che accoglie gli ospiti e svela uno spazio e una luce, inimmaginabili dall’esterno, che si apre al paesaggio, fino al mare. Davanti si trova un living che per metà è una struttura in ferro e vetro anche nella copertura, che si prolunga in un terrazzo con una balaustra anch’essa in vetro affinché lo sguardo raggiunga senza ostacoli l’orizzonte.
Dal disimpegno parte la scala scultorea, perno centrale della casa, fulcro connettivo degli spazi e dei livelli checon il suo andamento sinuoso e la sua luce calda, invita a scoprire gli altri ambienti della casa e a esplorarne gli spazi. Il rivestimento in pietra è lo stesso del pavimento, così da conferire continuità al percorso.
Al piano terra la grande cucina è nascosta dietro una parete lavorata, in legno effetto bronzo, per lasciare il massimo sviluppo e dimensione alla zona giorno. La sala da pranzo è collocata nella serra che aprendosi completamente da un lato permette una continuità fisica tra interno esterno.
Il living al piano terra si apre su due salotti speculari e simmetrici, incorniciati da grandi aperture ad arco che catturano la luce in ogni ora del giorno. All’esterno, un portico attraversa due anime: da un lato il mare e un pergolato per le giornate estive, dall’altro un patio in pietra con olivo secolare, intimo rifugio nelle stagioni più fredde.
Le cinque camere da letto, tutte con bagno privato, sono distribuite sui due livelli, mentre il giardino ospita una piscina in pietra perfettamente integrata nel paesaggio e una struttura open air attrezzata con cucina per la stagione estiva.
«Il rispetto del luogo, la connessione con il paesaggio, la fruibilità della casa e le esigenze del committente ci hanno guidato in questo intervento», chiude Luca Aureggi. «Questo ci ha permesso di realizzare un progetto di grande pregio, cucito su misura per la famiglia che la abita».
Foto di Serena Eller & Francesco Marano