Rendering della cementeria

L'entrata in funzione del nuovo forno di Rezzato segna di fatto l'avvio di un rinnovato complesso industriale in grado di produrre annualmente oltre un milione di tonnellate di cemento. Tra i prodotti di Rezzato c'è il cemento bianco, particolarmente apprezzato dal mondo dell'architettura per le sue qualità estetiche. Sempre da Rezzato esce il prodotto che è alla base del nuovo cemento biodinamico che sarà utilizzato per la realizzazione della struttura esterna di Palazzo Italia a Expo 2015.

"Il Gruppo – afferma Giovanni Ferrario, Direttore Generale di Italcementi Group - si trova in questi anni davanti a un mercato che cambia, non in meglio purtroppo, in un contesto economico da lungo tempo in deterioramento. Sfide del tutto nuove anche per un settore ciclico come quello in cui operiamo, che ci hanno portato ad affrontare una ristrutturazione necessaria e profonda, che abbiamo però affrontato investendo sull'innovazione di processo e di prodotto e rilanciando la nostra presenza sul mercato. Oggi schieriamo capacità industriali molto performanti e un team di alto profilo manageriale. Italcementi sta affrontando questo momento con fiducia verso il futuro, grazie alle donne e uomini che mettono le loro energie e la loro passione nelle attività quotidiane".

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Il complesso produttivo di Rezzato dà lavoro complessivamente a 118 persone, alle quali si aggiungono altre 160 persone impegnate nelle attività dell'indotto. Il cantiere del revamping ha visto impegnate, negli ultimi due anni, circa 600 persone tra tecnici e maestranze Italcementi e operatori di società esterne.

"Il progetto di ammodernamento della cementeria è stato un esempio virtuoso di condivisione delle scelte industriali con il territorio – spiega il Direttore Italia di Italcementi, Fabrizio Pedetta –  I comuni di Rezzato e Mazzano su cui sorge l'impianto sono stati coinvolti fin da subito nel percorso del revamping, caratterizzato da un dialogo collaborativo e dalla condivisione trasparente di tutti i passaggi attuativi. Nel 2011 le due Amministrazioni locali hanno approvato all'unanimità in consiglio comunale un protocollo che raccoglie le istanze delle due comunità. Oggi - conclude Pedetta -  una Commissione Tecnica vigila sull'attuazione delle linee guida contenute nel protocollo con riunioni periodiche e visite in cementeria".

I vantaggi ambientali

  • - 75% riduzione complessiva a regime delle emissioni
  • - 20% riduzione dei consumi di energia elettrica
  • - 8% riduzione dei consumi di materia prime
  • 90.000 metri quadrati di superficie su cui sono applicati i prodotti fotocatalitici, che consentono di abbattere gli agenti inquinanti (la più estesa superficie al mondo per un impianto produttivo).

I numeri del revamping

  • 150 milioni euro d'investimento per rinnovo impianto
  • 1.700.000 ore per la progettazione e lavoro in cantiere
  • 6.000 disegni realizzati
  • 600 persone impegnate nella realizzazione del revamping tra ditte esterne e personale del Gruppo Italcementi
  • 33 imprese coinvolte nel progetto di cui 11 del territorio bresciano

Ecco le innovazioni principali che contraddistinguono il progetto di ammodernamento della cementeria di Rezzato e Mazzano:

  • Filtro a maniche ad alta temperatura. È una tecnologia grazie alla quale viene filtrata l'aria calda (fino a 300-400°C) in uscita dal raffreddatore del clinker, senza la necessità di doverla raffreddare a circa 120°C come avviene negli impianti tradizionali, in quanto questi ultimi non possono accettare temperature superiori. Questa scelta tecnologica, oltre che fornire aria pulita e calda (e quindi recuperare calore) per il forno di produzione del clinker bianco e per il molino di macinazione del combustibile solido, ha consentito di semplificare notevolmente il layout dell'impianto. È la prima volta che nel mondo viene applicata questa tecnica a un forno da cemento.
  • Pressa a rulli per la preparazione della farina. Normalmente la miscela cruda macinata, che deve poi essere cotta nel forno, viene preparata all'interno di impianti di macinazione verticali a rulli o orizzontali a sfere, nei quali la riduzione in polvere finissima del materiale avviene per rotolamento di mole su una pista rotante (molino verticale) oppure per percussione da parte di sfere in acciaio all'interno di tamburi rotanti (molini orizzontali). La cementeria di Rezzato e Mazzano utilizza invece un'innovativa pressa a rulli a basso consumo di energia elettrica contribuendo così alla riduzione complessiva del 20% dei consumi energetici. Tale processo, innovativo per l'Europa, presenta, inoltre, anche l'ulteriore vantaggio di ridurre notevolmente l'impatto sonoro rispetto alle altre tecnologie applicabili.
  • Selective Catalytic Reduction (SCR). Il sistema catalitico per l'abbattimento degli NOx (SCR), abbinato al tradizionale sistema non catalitico (SNCR) consente l'abbattimento degli ossidi di azoto prodotti in percentuali che si attendono superiori all'80%. Questa tecnica di abbattimento ha un solo precedente in Italia e, nella configurazione realizzata per la nuova linea di Rezzato, vale a dire sovrapposta e integrata nella struttura della torre di condizionamento dei gas in uscita dal PRS, può essere considerata la prima in assoluto, con notevoli vantaggi dal punto di vista del processo e degli ingombri in pianta.
  • Forme e colori per valorizzare l'opera. La nuova linea si insedia esclusivamente all'interno dell'attuale area industriale. Si è proceduto alla demolizione degli impianti non più attivi e particolare attenzione è stata posta all'inserimento architettonico del progetto nel contesto territoriale, privilegiando forme e colori che possano valorizzare e caratterizzare la nuova opera. Il revamping prevede inoltre una seconda fase a medio termine che, intervenendo anche sugli attuali impianti, migliorerà ulteriormente l'impatto visivo dell'intero insediamento. Tale l'obiettivo è stato perseguito modificando il cromatismo dei volumi esistenti attraverso un esteso intervento di recupero e pitturazione delle superfici in vista, utilizzando speciali prodotti fotocatalitici brevettati da Italcementi. Questi prodotti hanno la capacità di sfruttare la radiazione solare per eliminare le sostanze inquinanti che si depositano sulle superfici trattate, mantenendo non solo inalterato il proprio colore nel tempo, ma abbattendo anche significativamente l'inquinamento atmosferico nelle aree limitrofe. Nel progetto è stata utilizzata una colorazione che sfruttando le importanti masse volumetriche in gioco le rende coerenti con l'ambiente circostante. Inoltre, la torre di pre-riscaldo i reparti di maggiore dimensione sono rivestiti da pannellature pre-verniciate in acciaio, in modo da inglobare, all'interno di un unico volume, l'insieme di tutti gli apparati tecnologici.