Centre Pompidou

Testo di Andrea Lugli

I progettisti affermano che la soluzione strutturale si presenta sotto un doppio aspetto: i materiali e la forma. La scelta per il museo parigino è caduta sull'acciaio stampato, materiale moderno che più si avvicina alla carpenteria metallica del XIX secolo. Siamo stati attirati dalla qualità artigianale visibile e dalla maniera in cui le forme scaturite dall'acciaio fuso gettato (acciaio stampato) in apposite casseforme possono essere affinate dalla fantasia individuale. Inoltre, i pezzi, una volta forgiati non sono più modificabili. Non si possono più né aggiustare né saldare.
E' nel corso di una visita in Giappone nel 1971 che l'idea dell'acciaio stampato si è imposta. Infatti i nodi sferici (fig. 1) utilizzati nella reticolare spaziale del padiglione principale per Osaka stupiscono per la loro semplicità e chiarezza. Questi giunti, insieme alle grandi membrature strutturali utilizzate nel tetto dello stadio di Monaco di Baviera, hanno indotto e convinto i progettisti a utilizzare quale struttura portante una carpenteria in pezzi di acciaio stampato in casseforme.
Fattore determinante nella scelta degli elementi strutturali è stata la necessità di integrare nell'ossatura tutti i servizi tecnici esterni, quali la circolazione del pubblico e dei fluidi (impianti). Ciò implica che per avere una luce libera interna di circa 45 m fra le facciate la carpenteria doveva aumentare per includere anche la circolazione e i servizi fino a 60 m. La scelta di un'ossatura Gerber, formata da capriata centrale + travi 'gerberette' a sbalzo, ha permesso di risolvere tale problema, svincolando oltretutto la facciata dalle membrature portanti verticali.
All'interno dell'edificio, l'altezza fra i piani doveva essere al massimo di 7 m. per ragioni urbanistiche e di sicurezza. Con una portata libera di 45-48 m. l'altezza reale della capriata - l'altezza fra il centro di gravità dell'elemento in compressione 'briglia superiore') e quello dell'elemento in tensione 'briglia inferiore' - doveva essere circa 2,50 m. per limitare la freccia in mezzeria. Tenendo conto dello spessore dei solai e dei rivestimenti dei contro soffitti, l'altezza sotto capriata era meno di 4 m. Si rischiava di avere uno spazio interno opprimente, schiacciato sotto il volume della carpenteria. Pertanto si è optato per una struttura particolarmente alleggerita in corrispondenza della briglia inferiore, in modo da ridurre al minimo l'impatto visivo.

La cura nel dettaglio è alla base di un progetto strutturale. Normalmente, la bellezza di un dettaglio, di un giunto, dipendono dalla sua semplicità e dalla sua mera funzionalità.
Per scelta iniziale progettuale (proposta in fase di concorso) sulle facciate longitudinali è stata prevista una controventatura con tiranti disposti diagonalmente mentre la struttura principale portante è costituita da 13 telai (ognuno di essi formati da colonne verticali + capriate + due 'gerberette') disposti ad interasse di 12,80 m.
La struttura in ferro si comporta come un gigantesco "meccano" in cui ogni singolo elemento è stato costruito appositamente. La travata principale di 45 m., interamente realizzata in officina, è costituita da doppi tubi di opportune dimensioni quale briglia superiore e inferiore legate fra loro da una intralicciatura semplice.
Tutte le membrature compresse sono composte da tubi circolari, mentre quelle sottoposte a sforzo di trazione sono composte da barre piene e i giunti della capriata sono realizzati in acciaio stampato. Ogni giunto è stato definito in modo da mostrare la maggior chiarezza funzionale. Così anche il giunto all'estremità della 'gerberette' nel punto in cui il tirante applica il suo sforzo di trazione è costituito da un semplice 'ecron' imbullonato sulla testa della 'gerberette' sul quale si vengono a fissare direttamente le barre di controventamento. Il dettaglio dei giunti segue la logica del processo di montaggio e di assemblaggio.
Le 'gerberette' sono membrature anch'esse in acciaio stampato ripetitive, di grossa dimensione e di grande qualità, la cui fabbricazione e successiva messa a punto si basa su di un processo lungo e complicato. La loro particolare forma deriva sia dagli sforzi ai quali esse dovevano essere sottoposte sotto i differenti carichi, sia per le aperture ovoidali imposte dal processo d'assemblaggio. Infatti le 'gerberette' sono state concepite per essere calate lungo le colonne secondo un angolo di 90° in rapporto al loro orientamento di utilizzo, e quindi ruotate al momento di essere posizionate sul loro punto d'appoggio.
La quadrupla apertura praticata sulle 'gerberette' permette di realizzare quest'operazione consentendo di poter già saldare gli appoggi al pilastro.
Le costrizioni della colata del metallo nelle apposite casseforme hanno egualmente condizionato la forma delle 'gerberette': non ci dovevano essere angoli acuti, dovevano avere uno spessore minimo di 4 cm. per l'anima della trave e le ali del pezzo e un flusso perfettamente libero del metallo durante la colata
La fabbricazione di tali pezzi stampati è stata eseguita in Germania.
Una controforma in sabbia armata è stata costruita per ogni serie di stampaggio. Una volta stampato, ogni pezzo è stato pulito e immediatamente sottoposto al trattamento termico per rendere l'acciaio meno 'cassant', in seguito è stato esaminato per eliminare ogni eventuale presenza di imperfezioni e sottoposto a un secondo trattamento termico per ottenere la struttura cristallina finale.

Fonte testo, disegno e fotografie:
M. Dini, Renzo Piano progetti ed architetture 1964-1983, Milano 1983.
«La structure metallique», in L'architecture d'aujourd'hui, n° 189, Febbraio 1977.

Autore disegno:
Alessio Rullani

Centro Culturale Georges Pompidou di R. Piano e R. Rogers 3

Centro Culturale Georges Pompidou di R. Piano e R. Rogers 3

Centro Culturale Georges Pompidou di R. Piano e R. Rogers 2

Centro Culturale Georges Pompidou di R. Piano e R. Rogers 2

Centro Culturale Georges Pompidou di R. Piano e R. Rogers

Centro Culturale Georges Pompidou di R. Piano e R. Rogers

Centre Pompidou struttura portante

Centre Pompidou struttura portante

Centre Pompidou

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