Centro per la cura del corpo e annesso albergo  
Progettisti: Studio Professionisti Associati (Ing.Antonio Cabras, Ing.Carlo Caredda, Arch.Peter Nowé, Ing.Paolo Pittaluga, Ing.Aldo Vanini)
Strutture: Ing. Giuseppe Pietro Floris
Committente: Comune di Sardara (Ca)
Data Progetto: 1993
Data realizzazione: 1994 - 1997
Impresa concessionaria: Con.Ter.Sar. - Cagliari
Tipologia dell'opera: Stabilimento termale e albergo
Importo lavori: £.8.750.000.000
Fotografie: Paolo Pittaluga
Materiali utilizzati: strutture in c.a.; murature in laterizi a vista; intonaci colorati in pasta; pavimenti in granito sardo e gres porcellanato.
 
L'area termale di Sardara fu conosciuta ed utilizzata sin da epoca antica; permanenze nuragiche e romane indicano questi originari insediamenti, testimoniati da Tolomeo nel II secolo d.C. (Aquae Neapolitanae) e nell'Itinerarium Antonini nel III secolo d.C. In epoca medioevale la Villa di S.Maria de Is Aquas, ' citata nel trattato del 1388 tra Eleonora, giudicessa d'Arborea, e Giovanni I d'Aragona. Gli edifici ottocenteschi di Gaetano Cima testimoniano la volontà di impiantare, su una scala più ambiziosa, un complesso termale concepito come un insieme urbano articolato su vari edifici e sottomesso ad un piano unitario.
In una sorta di continuità analogica con l'intervento ottocentesco, l'attuale progetto per un centro per la cura del corpo con annesso albergo, rimanda ad un impianto morfologico derivato dai tipi del razionalismo del diciannovesimo secolo, nei quali il rapporto tra l'artefatto e il paesaggio è posto in termini che sono sembrati particolarmente rispondenti alla natura del sito in questione.
In particolare la scomposizione in parti formalmente e funzionalmente definite, e la conseguente complessità raggiunta mediante la semplicità, conduce ad una riduzione dell'oggetto rispetto al luogo senza ricorrere ad inaccettabili processi mimetici.
L'area individuata per il centro occupa la valletta ubicata presso la strada che da Sardara conduce alle preesistenti terme; in depressione rispetto alla strada, si presenta come una conca naturale delimitata dalla collina disposta a semicerchio che costituisce il fondale visuale per l'intervento, consentendo un ottimale inserimento del nuovo fabbricato.
La posizione di questo rispetto alla strada e l'orografia dei luoghi ne hanno suggerito l'impianto compositivo: l'albergo si rivolge verso la strada costituendosi come fronte principale nei confronti di chi giunge dall'abitato di Sardara mentre la "beauty farm", disposta a semicerchio contro una galleria circolare, segue l'andamento della collina.
Si ottiene così una graduale destrutturazione del fabbricato in prossimità delle emergenze naturali.
La posizione e la morfologia prescelte pongono il complesso nel ruolo di elemento terminale del sinuoso percorso pedonale attrezzato che corre lungo il canale, sia dal punto di vista formale che funzionale.
 
Il complesso si articola in due parti, l'albergo e il centro per la cura del corpo (beauty farm), connesse da una galleria circolare che determina al suo interno una vasta corte attrezzata.
Il corpo di fabbrica dell'albergo costituisce, idealmente, la metà del quadrato che circoscrive la galleria circolare; l'altra metà manca per scoprire i padiglioni isolati della beauty farm, rompendo così il fronte verso l'esterno il quale, giustificato verso la strada e sull'ingresso, si mostrerebbe troppo rigido nel rivolgersi verso la collina..
Sull'asse di simmetria troviamo l'ingresso, segnalato da un porticato semicircolare.
Il collegamento tra il porticato e l'ingresso oltrepassa il corpo di fabbrica principale, consentendo il collegamento tra il piano superiore e la corte interna.
Il ristorante si proietta verso l'esterno utilizzando lo spazio intercluso tra il corpo di fabbrica dell'albergo e la galleria, proprio nel tratto in cui questa si trasforma in portico al fine di consentire la permeabilità tra lo stesso ristorante e la corte interna; questo corpo aggiunto, completamente vetrato e diagonale rispetto all'orientamento generale, si sviluppa su doppia altezza con una parte centrale soppalcata.
Il piano superiore ospita esclusivamente camere.
La galleria circolare, inscritta per metà nel corpo di fabbrica dell'albergo, costituisce il collegamento tra le due parti funzionali dell'edificio.
All'interno della galleria si trova il padiglione della piscina termale, interamente trasparente, e la piscina all'aperto. Questo padiglione è connesso alla galleria circolare mediante il padiglione dei servizi; di pianta quadrata suddiviso in quattro parti da corridoi che ricevono la luce da lucernai a volta. La parte restante è sistemata a giardino.
Il centro per la cura del corpo si frammenta in una serie di piccoli padiglioni ad un piano ricomposti intorno alla galleria circolare.
I materiali scelti per l'intervento sono quelli della tradizione dell'architettura, con particolare attenzione alla durata nel tempo ed all'inserimento nei luoghi. L'elemento dominante è costituito dal laterizio a faccia vista associato ad intonaco colorato in pasta.

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