L'Ambasciata Olandese a Roma dopo il progetto di
ristrutturazione


 
Spazio centrale al secondo
piano

La sede dell'Ambasciata Olandese a Roma si trova all'interno dell'area
urbana, distribuita su due immobili: una villa costruita nel 1929 in stile
rinascimentale, finemente decorata e un edificio ad essa annessa, risalente a
qualche decennio dopo il corpo principale e con dettagli non degni di nota. I
due edifici hanno una superficie di 1.300 m2 e, sebbene siano stati sottoposti a
diversi restauri, nel corso degli anni, questa volta si è resa necessaria una
ristrutturazione totale. Sussistevano infatti problemi di manutenzione, gli
impianti erano oramai troppo vecchi per poter essere riparati. Entrambi gli
edifici, inoltre, erano stati concepiti come residenze ad uso abitativo, non
erano stati pertanto progettati per rispondere alle esigenze dell'Ambasciata.
Presentavano infatti tutta una serie di corridoi stretti, scale anguste e stanze
con metratura irregolare, situate nei luoghi più remoti dell'edificio,
caratteristiche che andavano ad interferire con il lavoro degli impiegati,
rendendo complesso ogni loro spostamento e, di conseguenza, la comunicazione. Si
è inizialmente deciso di trovare una sede alternativa, sempre a Roma, ma i costi
legati all'acquisto e all'eventuale adeguamento di altri locali non avrebbero
comunque garantito la miglior qualità che si andava cercando. Si è quindi optato
per una ristrutturazione completa e un ammodernamento della sede esistente. Nel
corso del 2005, si sono definiti gli obiettivi da raggiungere, si è redatto un
programma e fatto il progetto, è stata organizzata la gara d'appalto e si è
proceduto alla scelta dell'impresa di costruzioni.
I lavori, iniziati nel
2006, sono proseguiti fino ad inizio 2007. Per tutto il periodo della
ristrutturazione, l'ambasciata è stata temporaneamente trasferita. I lavori di
ristrutturazione avrebbero dovuto, innanzitutto, trovare una soluzione ai
problemi precedentemente menzionati. Ci si è tuttavia posti l'obiettivo di fare
scelte architettoniche ed artistiche di rilievo, per essere all'altezza della
lunga tradizione culturale e artistica dell'Italia. Il progetto è stata
l'occasione per mostrare cosa l'Olanda è in grado di fare in campo progettuale.
Tra gli obiettivi, vi era quello di rendere gli edifici più funzionali e
trasparenti oltre a garantire un aspetto moderno e professionale. L'obiettivo
prefissatosi dagli architetti olandesi dello Studio Cepezed era di creare un
netto contrasto tra la parte antica dell'edificio e quella rinnovata. Si è
deciso di restaurare e dare il massimo rilievo agli splendidi dettagli presenti
nella costruzione originale. La parte esterna della villa è stata dunque
completamente ristrutturata. All'edificio annesso, costruzione molto più
ordinaria, è stata invece applicata una seconda facciata in acciaio corten, un
acciaio ad alta percentuale di rame che, con il passare del tempo, si riveste di
una patina di colore brunito, colore che ben si abbina a quello dei pini
circostanti. Le lastre d'acciaio vanno a coprire le stesse finestre, qui
tuttavia assumono la forma di scuri forati, per garantire una buona
illuminazione e la visione all'esterno. Il nuovo rivestimento rende l'edificio
una presenza astratta, neutra, priva di detta gli, un perfetto sfondo, in grado
di dare risalto alla villa rinascimentale. All'interno, i due edifici non
presentavano caratteristiche degne di nota. I locali interni sono dunque stati
"spogliati", fino a risalire alla loro struttura originale, per poi procedere
con una ristrutturazione che garantisse una maggiore luminosità e trasparenza e
facilitasse la comunicazione. I due edifici sono divenuti un'unica unità, la
differenza di stile esterna è dunque quasi impercettibile all'interno. Il nuovo
impianto logistico prevede che ogni piano sia strutturato allo stesso modo. Gli
uffici, le postazioni di lavoro e le sale riunione sono stati raggruppati
intorno ad un'area di sosta e passaggio, in cui è possibile incontrarsi con i
propri colleghi. Le pareti che dividono gli uffici dall'area centrale sono in
vetro traslucido, un materiale che garantisce una luce ideale. Lo stesso vetro è
stato utilizzato per le scale, l'ascensore invece, è completamente trasparente,
così come il suo tetto e quello delle scalinate, la luce può pertanto penetrare
in profondità nell'edificio. Gli interni sono arricchiti da opere olandesi
d'arte contemporanea. All'esterno, l'edificio è "protetto" da due cani di
ceramica, opera del 1993 di Irene Fortuyn e Robert O'Brien, intitolata cave
canem (attenti al cane).