CERUTTI A DRUPA 2008
   

Si è appena chiusa Drupa 2008, l'esposizione che si svolge ogni quattro anni
a Duesseldorf e che coinvolge l'intera industria dei print media.
Cerutti,
azienda italiana leader nella produzione di rotative per la stampa di riviste,
quotidiani e imballaggi, ha scelto di presentarsi al gotha del mondo del stampa
con 2.000 metri quadrati di stand dal design tutto italiano, che comunicano
vivacità e colore. 
Il progetto nasce dall'idea di catturare
l'attenzione del visitatore utilizzando il perimetro esterno dello stand per la
comunicazione di segni grafici che riprendono il linguaggio della stampa e che
si legano alla tradizione nordeuropea del Bauhaus del De Stijl. 
La
linearità dei segni sull'imponente superficie esterna si contrappone alla
complessità interna, che risponde alla necessità di isolare le funzioni di
accoglienza e lavoro dal tipico inquinamento visivo delle fiere.
L'intento è
stato quello di utilizzare l'architettura per comunicare la solidità e la
concretezza, insieme alla cura e all'ospitalità per il visitatore, di un gruppo
che è leader nel suo settore, offrendo un ambiente di lavoro stimolante e la
possibilità di una sosta rifocillatrice in una sorta di caravanserraglio
contemporaneo.
Il progetto è firmato dall'Architetto Giuseppe Ricci, di cui
pubblichiamo un breve intervento, con allestimento di Eurostands.

Le riflessioni di base da cui è partito e si è sviluppato il progetto sono:
comunicare il più possibile con la forma e contrapporsi a quello che è il trend
degli allestimenti in questo genere di manifestazioni tecniche, ovvero spazi
aperti, macchine in primo piano e grande confusione visiva.
Il pensiero
sintetizzato doveva essere: Cerutti è leader, non ha bisogno di luci
stroboscopiche per risaltare ma deve comunicare sostanza, cioè con volumi e
spazi in tensione tra loro per accogliere i visitatori in un luogo che si
estraniasse dal resto del padiglione e che trasmettesse sicurezza e
comfort.
Lo stand, la cui superficie è di 1.500 metri quadrati più 500 metri
quadrati di soppalco, è diviso in due aree principali: la zona delle macchine
esposte e la zona di accoglienza/lavoro.
Tutte le funzioni dello stand sono
rivolte verso l'interno, mentre l'esterno è caratterizzato dalla parete liscia
lunga tutto il perimetro dello stand, interrotta da tagli luminosi che in alcuni
casi diventano ingressi.
Di fronte a una parete alta ben 6 metri e a una
superficie di circa 600 metri quadrati, è venuto naturale affrontare questa
superficie come fosse una grande tela.
Il soppalco è diviso in due aree,
poste una di fronte all'altra, collegate tra loro da un'ampia passerella posta
sul lato corto dello stand. Questi tre elementi insieme costituiscono una quarta
area fondamentale, denominata "la piazza" e destinata a luogo di incontro e
discussione, a conferma dell'imponenza dell'impianto. La prima ala del soppalco,
lunga e stretta, è caratterizzata dalla presenza di un porticato che è
utilizzato per ospitare gli uffici e le sale riunioni sia nel piano inferiore
sia in quello superiore; l'altra area, più corta ma più larga, è impostata per
fungere da zona di accoglienza: al piano terra sono collocati il banco reception
e i locali di servizio, al piano superiore è creata un'ampia zona bar.
Il
rigido impianto a portico scandito dal ritmo costante delle colonne è interrotto
da tre elementi vetrati in aggetto sulla piazza: tre volumi, rappresentati da
tre parallelepipedi puri (due verticali e uno orizzontale sospeso su colonne
posto al piano superiore), chiudono e aprono scorci e prospettive inattese.

Arch. Giuseppe Ricci

Officine Meccaniche Giovanni Cerutti SpA
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