Cinema Maestoso |
Progettista: Riccardo Morandi
Località : Roma (via Appia Nuova 416) Datazione del progetto: 1954-1957 Datazione realizzazione: 1957 Destinazione d'uso: Complesso per un cinema-teatro, un grande magazzino, un complesso di appartamenti Struttura portante: telai principali portanti in calcestruzzo precompresso Acustica e audiovisivi: per la correzione acustica della sala: rivestimento assorbente delle pareti costituito da pannelli in gesso forati con strato interno di lana di vetro Impianti meccanici ed elettrici: impianto di aria condizionata Impianto elettrico: l'illuminazione in tubi fluorescenti in vista con diffusori cellulari Coperture: a shed con infissi apribili elettricamente Finiture: rivestimenti esterni in tessere di vetro/rivestimenti interni: nella sala: gesso forato e Resinflex; negli atri e nei servizi: vernice plastica e Resinflex Pavimenti interni: nella sala in Vinilsolum a spruzzo; nell'atrio principale in granito grigio; negli atri secondari di gres in tessere; nelle scale in Vinilsolum e gomma Superficie lotto: 3000 mq Superficie costruita: 3000 mq/area della sala 1000 mq/area servizi 1000 mq/ Volume complessivo: 50000 mc/volume cinema 25000 mc/ "In un quartiere molto popoloso di Roma (via Appia Nuova) sorge un edificio comprendente il cinema-teatro Maestoso, un grande magazzino e un complesso di appartamenti per abitazione. "'nel 1956 Morandi con il cinema Maestoso si trova ad operare in uno dei settori di città più colpiti dall'espansione selvaggia, sulla via Appia Nuova, dove, come osserva Zevi "i rari tentativi di architettura qualificata appaiono stonati, e, dopo qualche mese, ridicoli". Il programma enunciato da Morandi nel cinema Alcione, lo troviamo qui maturato e in un certo senso involuto; se alcune scelte progettuali sono rimaste costanti, quali la vetrata della facciata che rende leggibile dall'esterno l'accesso alla galleria, la geometria dei volumi che non concede nulla al disegno, è tuttavia subito avvertibile la rinuncia al linguaggio discreto, per certi aspetti severo, usato nel cinema Alcione. Nel cinema Maestoso vi è un'intenzione evidente di costruire un organismo che proclama il suo essere e che pone in facciata gli elementi strutturali, che all'interno divengono gli elementi visuali principali, con sei grandi portali zoppi in cemento armato precompresso, che scandiscono longitudinalmente la sala di 40 metri, confluendo in un unico grande telaio incastrato a terra nel quale è incorniciato lo schermo. All'esterno, due bassi corpi laterali della facciata che avanzano a V verso la via Appia Nuova ed il blocco superiore di appartamenti, appoggiato sul cinema e sottolineato dalla fascia continua di balconi, focalizzano l'attenzione sulla vetrata centrale che pone in evidenza immediata la struttura come l'elemento principale che dà coerenza ad un organismo nettamente scisso nelle sue funzioni" (Ippolito A.M., Pagnotta M., Roma costruita, Fr. Palombi Editori, Roma s.d.pag. 126) Bibliografia A cura di Francesca Rosa |
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