Dopo quindici anni dalla vittoria del concorso per la trasformazione dell’area dell’ex quartiere fieristico di Milano, ormai il progetto CityLife ha raggiunto un assetto quasi completo e definito. L’operazione, assai nota e comprensiva di molte realizzazioni a opera di svariati progettisti, comprenderà, una volta terminata, 1.000 nuove abitazioni, uffici per 10.000 addetti, una vasta area per il commercio e l’intrattenimento, un asilo, un nuovo grande parco pubblico e la zona pedonale più estesa di Milano. Tanti di questi elementi sono già stati costruiti e aperti al pubblico. Dal punto di vista architettonico e costruttivo, molti edifici di CityLife sono significativi, ricchi di spunti interessanti e spesso innovativi. È per questo motivo che Arketipo, dopo essersi già occupata della Torre Allianz (cfr. Arketipo n.72/2013) e delle residenze Hadid (cfr. Arketipo n.96/2015), in questo numero pubblica il nuovo Shopping District realizzato da Zaha Hadid Architects e si occuperà, nel 2019, della Torre Generali disegnata dallo stesso studio. Il CityLife Shopping District, costruito in tempi contenuti, è situato proprio nella piazza alla confluenza delle tre famose Torri progettate da Hadid, Isozaki/Maffei e Libeskind, che danno anche il nome alla stazione della nuova linea metropolitana M5 qui collocata. Si tratta quindi di una ubicazione fortemente accessibile, che accoglierà, quando le torri e gli edifici saranno tutti completati e abitati, sette milioni di visitatori all’anno. Esso integra il parco, già in gran parte aperto al pubblico, con piazze esterne e interne, ristoranti, caffetterie, negozi, cinema, strutture per la salute e il benessere. L’area retail, completamente pedonale, comprende l’edificio realizzato da Zaha Hadid Architects nonché la piazza ribassata con esercizi commerciali progettata da One Works e la galleria a cielo aperto di negozi e showroom disegnata da Mauro Galantino, a comporre il più grande shopping district sito all’interno dei confini cittadini di una grande città italiana. Nell’idearlo, si è privilegiato un mix di funzioni e offerta, con abbigliamento, casa, tecnologia, cosmesi e salute, ristorazione, intrattenimento, supermercato e servizi.

L’edificio disegnato da Zaha Hadid Architects è presente sin dai primissimi disegni del 2004, costituendo da sempre il basamento da cui parte e prende slancio la Torre in torsione. La generazione dell’elemento verticale tortile, che nasce dal movimento originato nel basamento, è uno degli aspetti più caratteristici e riconoscibili del progetto. Le geometrie fluide della parte fuori terra dello Shopping District, detta Podium, si raccordano armonicamente con la Torre attraverso una transizione graduale tra le facciate rivestite in pannelli di alluminio del primo e quelle trasparenti della seconda. La forma libera e sinuosa del Podium emerge dalla piazza con il volume corrispondente ai piani superiori, celando nella piazza ribassata e nell’interrato i livelli inferiori. L’organizzazione degli spazi interni, suddivisa per funzioni, è di immediata percezione e memorizzazione per il visitatore. Al piano inferiore, a cui si accede direttamente dal parco attraverso un camminamento in leggera pendenza che scende fino a una piazza ribassata direttamente connessa anche con la metropolitana, vi sono i negozi. A piano terra, ovvero il livello di accesso dalle strade circostanti, vi sono i ristoranti. Ai due piani immediatamente superiori, il cinema multisala. A questi livelli, si aggiungono due piani interrati di parcheggi, uno per lo Shopping District e l’altro per gli uffici della Torre. Lo spazio interno è suggestivo e caratterizzato da un grande vuoto centrale, come un canyon, che raccorda tutti i livelli tra loro. Esso è illuminato con luce naturale zenitale grazie alla grande copertura trasparente leggera in cuscini di ETFE. Il vuoto interno, anch’esso caratterizzato da geometrie fluide, oltre a essere affasciante, consente un facile orientamento dei visitatori e una semplice visualizzazione dei vari esercizi commerciali. Le finiture interne in bambù, conferiscono inoltre un calore e un buon senso di familiarità all’ambiente. Grande cura è stata posta nella scelta delle tecnologie costruttive e, in generale, dei materiali. Le chiusure esterne sono stratificate a secco, con una soluzione che realizza semplicemente anche la tenuta all’acqua, ottimizzando i tempi del cantiere e la realizzazione delle geometrie complesse e fluide. La copertura, è stata accuratamente disegnata, integrando al meglio nel disegno complessivo, attraverso dei nastri metallici che seguono l’andamento geometrico del tetto, gli elementi di aerazione, i pannelli fotovoltaici e i sensori. Nello spazio interno, oltre al già citato bambù, vi è estrema cura nello studio dei dettagli, in cartongesso e in krion, dei diversi elementi opachi, delle scale mobili con geometrie complesse e, in generale, con una forte attenzione all’integrazione di corpi illuminanti e sensori.

Dal punto di vista progettuale, il vuoto centrale e la stratificazione di funzioni assai diverse, soprattutto in termini di prescrizioni normative e funzionali, in particolare per quanto attiene le vie di fuga e l’impiantistica, hanno comportato uno studio attento e una buona capacità nell’integrarle coerentemente all’interno del progetto complessivo. Infine, come avremo modo di descrivere più diffusamente quando parleremo della Torre, anche il Podium, come gli altri edifici di CityLife, è progettato per ridurre i consumi energetici e le emissioni in ambiente.

TESTATA 1 - PIÙ ORDINI DI STRUTTURE IN ACCIAIO COORDINATE E COMPLESSE
Il Podium, sebbene sia collegato alla Torre, è strutturalmente e funzionalmente indipendente rispetto a essa. La sua struttura a forma libera è per la maggior parte realizzata in acciaio, con nuclei in calcestruzzo, ed è stata progettata direttamente in 3D con un coordinamento completo con gli elaborati architettonici, impiantistici e dei rivestimenti, grazie a un modello BIM interamente integrato. La complessità della struttura deriva dalla presenza di molti vincoli: la possibilità di appoggiare i pilastri solo sulla griglia regolare del parcheggio sottostante, la forma libera del volume, il rigoroso e ottimizzato lay-out interno degli spazi commerciali nonché la densità di funzioni presenti nel Podium. La definizione della struttura è stata raggiunta, in primo luogo, accoppiando parametricamente la superficie architettonica esterna con i vincoli interni, originando un algoritmo grafico. Partendo da una prima intelaiatura così ottenuta, che comprende sbalzi significativi, colonne in falso e grandi luci, attraverso successive e iterative operazioni di ottimizzazione e semplificazione, si è scelta la configurazione finale. Come conseguenza a quanto detto le campate hanno lunghezze variabili, molte zone sono caratterizzate da ampie luci, fino a 16 m e forti sbalzi, fino a 8 m, che sono risolti attraverso elementi reticolari piani o spaziali. Uno degli aspetti più complessi da risolvere è stato quello di gestire la coesistenza con i molti giunti strutturali già presenti: tra le diverse parti della struttura del parcheggio interrato, e tra la base della Torre e le strutture circostanti – parti che devono tutte potersi muovere e assestarsi indipendentemente. Per tale ragione la stabilità orizzontale è affidata a sistemi vari – combinazione di nuclei in calcestruzzo e controventi in acciaio – per le due metà del corpo strutturale. Si tratta quindi di telai in acciaio con geometrie variabili composti da schemi ibridi realizzati mediante bielle e travi e solette miste in calcestruzzo armato collaborante con la lamiera grecata. A questa struttura, sono collegate le importanti baraccature di facciata, che partono da terra e seguono la forma del rivestimento esterno, consistenti in centinaia di diverse centine a geometria variabile, permettendo i movimenti liberi della struttura principale. Tali strutture secondarie, collegate tra loro in orizzontale per stabilizzarle, sono costituite da colonne a sezione rettangolare in scatolari d’acciaio e, per quanto riguarda la parte a sbalzo, in strutture reticolari di profili UNP accoppiati. Vista la geometria complessa del rivestimento metallico esterno, la facciata è stata discretizzata in superfici piane, più semplici per la posa delle lamiere grecate, ricorrendo a una orditura terziaria per ottenere la geometria finale dei pannelli di alluminio. Sezione prospettica della struttura portante Perspective section

TESTATA 2 - SUPERFICI INTERNE IN BAMBÙ PER LE AREE RETAIL
Uno degli aspetti di maggior impatto, che ha generato stupore e gradimento sin dai primi giorni di apertura dello Shopping District, è costituito dai rivestimenti in bambù. Negli spazi di circolazione, pavimenti, soffitti, colonne e banconi del bar sono interamente rivestiti con questa fibra naturale e accolgono il visitatore dando una sensazione di calore, eleganza e unitarietà a tutti gli spazi di connessione tra i diversi negozi, discostandosi piacevolmente dall’effetto presente nella maggior parte dei centri commerciali. I progettisti sono così riusciti a caratterizzare fortemente gli spazi retail, scegliendo un materiale di ottima tattilità e calore, con una buona durabilità, manutenibilità e pulibilità. Il bambù ingegnerizzato è estremamente resistente e, inoltre, proviene per la gran parte da fonti sostenibili, anche grazie alla rapidità della crescita spontanea di tale essenza. Il pavimento è realizzato in elementi massicci di tipo industriale per posa incollata, costituiti da strisce di bambù grezze compresse ad alta pressione. La rifinitura è ottenuta tramite levigatura e verniciatura e la posa è a giunti sfalsati. Grazie a tale scelta si ottiene un pavimento con alta densità e adatto ai forti flussi di passaggio. Il controsoffitto ispezionabile è costituito da elementi modulari, per la gran parte da 600x1.200 mm, costituiti da lamelle massicce di bambù ad alta densità, con venatura in senso orizzontale, sostenuti da apposite sottostrutture metalliche. Il rivestimento dei pilastri metallici a sezione circolare della struttura principale è realizzato con travetti di bambù ad alta densità, con venatura verticale, sagomati in base alla geometria di progetto. Le colonne appaiono come elementi massicci unici grazie al fissaggio realizzato con resine viniliche ad alta pressione e incastri a scomparsa. L’affascinante transizione tra il rivestimento delle colonne e il controsoffitto a lamelle è gestita tramite una soluzione a pettine, che vede il capitello della colonna allargarsi con elementi separati alternati. Le lamelle principali sono sagomate e costituite da pannelli sandwich con un senso della venatura sul bordo che accompagna/raccorda il senso verticale del “fusto” con il senso orizzontale del soffitto. Nello spazio tra le lamelle, vi sono dei travetti di bambù sagomati a seguire una forma a guscio, come una sorta di bulbo parzialmente nascosto, che inviluppa la parte superiore della colonna. Anche i due banconi scultorei della caffetteria seguono il design fluido delle colonne e sono realizzati in blocchi sagomati di bambù, ingegnerizzati. Analogamente alle altre parti, anche questi elementi sono stati intagliati con fresatura CNC a 5 assi e poi rifiniti a mano in opera.

Scheda progetto
Progettisti: Zaha Hadid Architects (ZHA)
Committente: CityLife SpA
Gara: 2004
Design: 2010-12
Periodo di construzione: 2013-2017
Area totale: 39.760 m2
Progettazione: Zaha Hadid, Patrik Schumacher
Direttore di progetto: Gianluca Racana
Progettista associate: Paolo Zilli
Architetto: Andrea Balducci Caste
Team di supervisione di cantiere: Andrea Balducci Caste, Pierandrea Angius, Vincenzo Barilari, Stefano Paiocchi Team di progetto/Design Team: H. Goswin Rothenthal, C. S. Martinez, G. Barone, G. Morando, L. Simoni, A. Russo, A. Papeschi, F. Wirz, M. Amoroso, M. Mattia, R. Vangeli, L. Letteriello, M. Guardincerri, M. Martinez, A. Triestanto, S. Guha, M. Napoleoni, M. Piccinini, K. Dunnington, L. M. Samanez, S. F. Achury, M. Read, P. McCarthy, L. Rahbek, M. Pierotti, R. Ordas, A. Fisher, S. Criscenti, M. Santi, S. Abdelmoneim, C. Capanna, A. Catello, A. Banaszek
Team gara progettuale: S. Kim, Y. Brosilovski, A. De Gioannis, G. Modlen, K. Muallem, D. Li, Y. Jingwen, T. Correia, A. Cajiao, D. Baerlecken, J. Reitz
Consulenti J&A/Ramboll
Ingegneria strutturale: Redesco – M. E. Giuliani (parte metallica) AKT, Holzner&Bertagnolli + Cap, AIACE Società di Ingegneria
Impianti: Deerns, Max Fordham + Manens-TIFS
Capitolato: Building Consulting
Facciate: ARUP
Ascensore: Jappsen Ingenieure
Sicurezza antincendio: GAE Engineering, Mistretta
Consulenti acustici: ENC srl, Cole Jarman
Impresa Principale: CMB Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi
Casseforme: PERI
Calcestruzzi: Holcim
Facciate: Ialc serramenti
Carpenteria metallica: MBM – Costruzioni in acciaio
Colonne e controsoffitti in bambù: Ferlegno Bamboo
Pavimenti in bambù: Ceramiche Frattini
Pareti verticali e controsoffitti in ctg: Coiver Contract
Rivestimenti e elementi in Krion: Porcelanosa
Impianti meccanici: G. Franco Longhi
Impianti elettrici e speciali: Diesse Electra
Ascensori: Otis
Photos: Hufton+Crow, Samuel Holzner, Redesco, Vincenzo Barilari

Arketipo 124, Retail, novembre 2018