È stata posata l'8 settembre scorso la prima pietra per la realizzazione di CityWave a Milano, l'edificio che si presenta come nuova concezione di workplace e che rappresenterà il completamento del quartiere CityLife.
Progettato dallo studio BIG – Bjarke Ingels Group, CityWave si propone di presentare una nuova idea per gli spazi di lavoro, che mettano al centro la qualità della vita e che siano in grado di ridefinire il concetto di sostenibilità. Ne ha parlato, in occasione dell'inaugurazione del cantiere, Aldo Mazzocco, amministratore delegato di Generali Real Estate, motore della riqualificazione del quartiere, e presidente di CityLife: "Questo edificio di nuova generazione rappresenta un ulteriore ‘step up’ nell’evoluzione degli immobili per uffici: un contenitore per attività direzionali che integra obiettivi di impatto positivo sull’ambiente e sulla qualità della vita con nuove articolazioni degli spazi a valle dello shock da lockdown. In questo senso, stiamo definendo un nuovo paradigma per il mondo".
Dal punto di vista architettonico, il progetto segue la visione di Bjarke Ingels secondo cui anziché competere con il contesto esistente ci si vuole muovere per completarlo; ed è così che CityWave è caratterizzata da una struttura originale e coraggiosa, composta da due edifici di altezze diverse collegati da una struttura sospesa che incornicia le Tre Torri esistenti dello skyline di CityLife creando contemporaneamente un momento di transizione fra i quartieri storici di Milano e l'architettura contemporanea.
Nel progetto è inoltre continuo il dialogo fra interni ed esterni: le balconate di varie dimensioni si affacciano su due grandi cortili, portando il verde all'interno dell'edificio e riproponendo, aggiornato, la tipologia delle case a corte, una soluzione che risponde alla coppia esigenza di avere spazi di socializzazione e affacci degli interni verso l'esterno.
A sottolineare ulteriormente la vivibilità degli spazi di lavoro, le ampie superfici vetrate, che garantiranno un apporto generoso e continuativo di luce naturale e una relazione con i panorami esterni.
Un'importante chiave di lettura del progetto riguarda il suo carattere sostenibile; CityWave, infatti, sarà alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili, presentandosi come il primo edificio per uffici a superare l'impatto zero, con l'obiettivo di proporre un impatto positivo sull'ambiente. Il suo rivestimento in pannelli fotovoltaici, infatti, costituirà il parco fotovoltaico più grande di Milano e uno dei più grandi in Italia, grazie alla sua superficie di circa 11mila metri quadrati di pannelli, "in grado di fornire una produzione di energia stimata in 1.200 MWh l’anno, grazie a una potenza installata che sfiora i 2 MWh", secondo quanto comunicato da CityLife che continua: "La stessa struttura consentirà anche la raccolta e il riuso delle acque piovane, oltre a delineare un ampio spazio pubblico verde e coperto, vivibile tutto l’anno. Inoltre, l’edificio è pensato per consumare il 45% in meno di energia rispetto allo standard, grazie a soluzioni come l’uso termico delle acque di falda, con un risparmio di 520 tonnellate l’anno di CO2, pari alle emissioni assorbite da 20.000 alberi. Il progetto CityWave ha già ottenuto la pre-certificazione LEED™ classificandosi a livello Platinum".
I numeri aiutano anche a comprendere le dimensioni che avrà CityWave: la sua superficie complessiva sarà di circa 63mila metri quadrati e il complesso si svilupperà su una lunghezza di oltre 200 metri; l'edificio West è costituito da due piani interrati, un piano seminterrato e 21 piani fuoriterra; l'edificio East è costituito da due piani interrati, un piano seminterrato e undici piani fuoriterra. Ciascun edificio, inoltre, avrà a disposizione posti auto, posti moto e posti bici.
Per quanto riguarda il sistema di facciata, la soluzione adotta è relativa a un sistema di facciata continua che prevede l'utilizzo di un sistema costruttivo a cellule composto da due moduli ripetitivi che si susseguono alternativamente: una cellula vetrata a doppia camera e triplo vetro e una cellula con rivestimento opaco caratterizzato dalla presenza di balconi accessibili ancorati ad elementi verticali in acciaio.
Il progetto, grazie alle sue tecnologie costruttive e alle scelte compositive e materiche – in linea con la filosofia dell'intero quartiere di CityLife – ha iniziato il percorso per l'ottenimento di tre importanti certificazioni: LEED, WiredScore e WELL. Per la prima, CityWave ha già ottenuto la pre-certificazione con livello “Platinum”, grazie al riconoscimento delle prestazioni dell’edificio in settori chiave, quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati e la scelta del sito.
La seconda consente di valorizzare l’infrastruttura IT a beneficio di una maggiore efficienza ed integrazione dell’edificio con le tecnologie digitali. Anche per questa certificazione CityWave ambisce all’ottenimento del livello Platinum, il più alto.
La certificazione WELL, invece, riconosce le prestazioni del progetto relativamente al confort, alla salute e al benessere delle persone, misurata attraverso sette categorie (aria, acqua, alimentazione, luce, forma fisica, confort e Mind). Per questa certificazione CityWave ambisce all’ottenimento del livello Gold.
“L’imponente copertura a catenaria di CityWave unisce gli ultimi due edifici di CityLife con un'unica struttura ad onda. I pannelli solari alimentano gli ambienti di lavoro interni, mentre la parte inferiore in legno crea una copertura per una nuova area pubblica. Come un'interpretazione contemporanea del grande spazio coperto della Galleria Vittorio Emanuele II, il tetto fotovoltaico di CityWave offre ai cittadini di Milano uno spazio urbano ombreggiato e riparato per vivere appieno questa nuova zona vivace della città. La struttura complessiva unisce gli spazi interni ed esterni in una forma di monumentalità leggera e sinuosa", chiude Bjarke Ingels, founding partner di BIG – Bjarke Ingels Group.