eventi – Ad aprile, a Firenze, l'assemblea generale per la costituzione di una Rete nazionale per il cohousing e l'abitare solidale. E a Torino una delle prime esperienze concrete italiane.

"Un modo nuovo di abitare vecchio come il mondo": è il cohousing (ovvero la co-residenza), che il prossimo 10 aprile a Firenze troverà finalmente spazio per cominciare ad essere promosso e supportato da una rete nazionale. Rete che raggrupperà diverse associazioni italiane attive sul tema e che cercherà di raccordare le esperienze già esistenti per rafforzarne l'impegno e soprattutto raggiungere obbiettivi concreti.

Il cohousing, nato negli anni Settanta nei paesi nordeuropei e già largamente sperimentato in Europa, Stati Uniti, Australia, vuole essere una risposta al bisogno di vivere in modo meno individualistico e più sociale, meno consumistico e più creativo, meno costoso e più sereno, facilitando l'accesso alla casa. "Non più condomini dove la gente non si conosce e appena si saluta, ma realtà abitative in cui le persone hanno obiettivi comuni, si aiutano reciprocamente, si frequentano, organizzano occasioni d'incontro talvolta rivolte anche all'esterno, pur mantenendo l'assoluta indipendenza del proprio spazio abitativo."

Con questo spirito è nata l'associazione CoAbitare, che a Torino sta già dando i primi frutti. A Porta Palazzo, quartiere multietnico ove si tiene il mercato del capoluogo piemontese, sta infatti sorgendo la prima realizzazione in co-abitazione: è Numero Zero (dal nome della cooperativa di otto famiglie, già socie di CoAbitare, che si è costituita per l'acquisto dell'immobile e la realizzazione del progetto), inizio concreto di una nuova fase della vita dell'associazione. Che, traendo linfa dal lungo periodo di riflessione e di ricerca sul tema del cohousing, sta ora sperimentando in pratica, con un luogo reale e un gruppo di reali prossimi coabitanti, la costruzione del nuovo modello di abitare.

"Si tratta di acquistare una casa, è chiaro, ma anche molto di più. Numero Zero è il nostro primo esperimento e farne parte vuol dire, appunto, sperimentare su se stessi tutto il percorso finora ipotizzato da CoAbitare, che si sta facendo, ogni giorno di più, realtà. Entrare a far parte di Numero Zero vuol dire potersi godere la terrazza aperta sulla piazza del mercato, avere a disposizione un cortile di cento metri quadrati, abitare in un condominio interamente disegnato su misura dei propri abitanti, avere a disposizione spazi comuni per l'organizzazione di feste, riunioni o qualsiasi attività che il condominio deciderà di intraprendere."

I partecipanti a questa sfida - che nel nostro paese ha pochi esempi di riferimento, tra cui Milano, dove al quartiere Bicocca è nato Urban Village, ex-opificio trasformato in 33 unità abitative con garage, giardini, piscina con solarium, spazi comuni (living condiviso, lavanderia-stireria, hobby room, deposito GAS) ed entro il 2012 dovrebbe inaugurarsi, a Lambrate, GreenHouse, con tanto di serra verticale di circa 500 metri quadrati per la coltivazione di verdura e piccoli frutti -, ci credono fermamente.

Così come da sempre giustamente sognano "una comunità intergenerazionale di coabitazione sostenibile basata su un modello di convivenza attiva, sull'aiuto reciproco e sulla volontà di mettere in compartecipazione conoscenze e capacità" e un costruire sfruttando "le più avanzate tecniche in materia di eco-sostenibilità". Il tutto a "prezzi contenuti rispetto ai valori di mercato" e migliorandosi nettamente la vita quotidiana.
 
Appuntamento
Sabato 10 Aprile 2010
Provincia di Firenze - Sala Rossa (o Sala Pistelli)
via Cavour 1
Firenze

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