Negli ultimi venti anni Tbilisi ha vissuto importanti trasformazioni urbane in aree centrali e periferiche della città; la capitale georgiana può vantare celebri interventi di architettura contemporanea, opere iconiche e talvolta mirabolanti nelle forme e nelle soluzioni costruttive, tra cui il ponte della Pace di Michele De Lucchi (2009-10) e il progetto a grandi coperture a “petali” dello studio Massimiliano e Doriana Fuksas, il Tbilisi Public Service Hall del 2012. Per l’eleganza e la sobria originalità delle forme, si segnala di contro l’edificio del Coffee Production Plant, recente progetto del giovane studio georgiano Khmaladze Architects, risultato di un raffinato lavoro progettuale, silenzioso nella mimesi formale, quanto dirompente nella soluzione distributiva e volumetrica. Committente dell’opera è la società georgiana Meama, promotrice di un nuovo modo di vivere l’esperienza del caffè, prodotto a Tbilisi con miscele di alta qualità e conservato in capsule. La società Meama richiede quindi un’architettura tipologicamente inedita, un complesso unitario dove poter realizzare la produzione, la miscelazione, la tostatura, e infine il consumo e la vendita di un caffè speciale ottenuto importando semi da tutto il mondo. L’edificio deve quindi esibire un’immagine architettonica iconica e originale, capace di rappresentare l’originalità spaziale e funzionale dell’opera. Il sito del progetto si trova lungo la direttrice autostradale che connette il centro città con l’aeroporto internazionale: un asse stradale a percorrenza veloce punteggiato da un’edilizia anonima, di capannoni industriali e di aree di stoccaggio, ma avvolta da una zona verde e alberata.

Tra corrivi edifici parallelepipedi disseminati lungo la strada, appare un enigmatico volume opaco, con una impronta planimetrica a L, che lungo i fronti stradali mostra un compatto fronte cementizio, dal profilo plissettato estradossato secondo ricorsi orizzontali, che delinea un modernissimo rivestimento a bugnato. L’edificio emerge come un volume morbidamente adagiato sul terreno che, dall’attacco a terra fino al manto verde del piano di copertura, segue l’andamento orografico del sito, divenendo parte integrante del paesaggio naturale circostante. Immerso mimeticamente nel paesaggio il volume è in parte svuotato nella fascia centrale da tre corti alberate sghembe, talune sormontate da ampie terrazze, che fungono da pozzi di luce e aree verdi alberate innestate all’interno dell’edificio. Come fosse la carta di un panneggio di origami, il cemento configura le facciate esterne con un profilo ondulato dove le linee orizzontali si sollevano per ospitare gli ingressi, quello carrabile sul fianco e pedonale sul fronte, segnalati da pareti vetrate su esili telai metallici. Un ingresso vetrato dal profilo triangolare immette nell’edificio, dove uno spazio unico permeabile e luminosissimo ospita le aree meeting, gli spazi di degustazione, gli uffici, i servizi e tutte le altre funzioni, distribuite su più livelli sospesi, che si librano all’interno del volume. Un netto contrasto si crea così tra l’esterno plastico e scultoreo delle facciate e l’interno trasparente, vetrato e permeabile, aperto verso il bosco e l’area verde retrostante. L’accesso carrabile avviene dal piano interrato a quota -2,85 m, dove si trovano anche il deposito merci e gli impianti tecnici.

In una sorta di percorso ascensionale, nell’edificio si susseguono le diverse fasi di lavorazione del caffè: a partire dalla quota stradale (0,00 m) uno spazio scatolare a tutta l’altezza, disposto lungo il lato corto del complesso, ospita l’area di produzione del caffè, uno spazio industriale con macchine e impianti tipici dello stabilimento produttivo. Nel blocco principale si inseriscono le numerose funzioni dell’edificio e dallo spettacolare atrio a tutta altezza si accede ai diversi ambienti, allestiti su più livelli, dove i piani bassi contigui sono collegati da scultorei profili di rampe cementizie prospetticamente configurate da lussureggianti isole verdi piantumate a caffè. Pendenti dalle travi di copertura fluttuano le eleganti piattaforme a struttura metallica, alle quote +3,15 m; +4,50 m; +6,20 m, dove sono allocati gli spazi aperti di accoglienza e gli spazi privati per uffici di piccole, medie e grandi dimensioni. Sui piani sospesi, collegati da audaci rampe, si aprono eleganti e accoglienti spazi per la degustazione del caffè, aree allestite per mostre e per gli incontri informali, dove le sedute sono sostituite da amache e altalene. Sottili e trasparenti pareti vetrate garantiscono la necessaria riservatezza degli spazi privati e consentono di separare i diversi ambienti, senza intaccare l’unità del complesso. A ogni livello si possono godere gli affacci sulle corti centrali alberate, veri e propri camini di luce, che garantiscono una illuminazione naturale costante e una piacevole vista sulle verdeggianti alberature. Ai livelli sommitali del percorso sono inserite le due terrazze, che sinuosamente si connettono al tetto verde di copertura, un piano sommitale unitario, punteggiato da piccoli e diffusi lucernari. Il manto superiore che rilega i diversi ambienti dell’edificio se da un lato assimila figurativamente il manufatto al paesaggio, dall’altro lato migliora l’isolamento termico della copertura, limitando l’eccessivo raffrescamento o riscaldamento del livello superiore. Nell’edificio si compie così l’incantesimo: si ha la percezione di stare in un ambiente immerso nella natura, lontano dal rumore del traffico stradale e aeroportuale, una sorta di oasi dove artificio e natura concorrono al culto del caffè.

STRUTTURE IN CEMENTO E METALLO
La struttura portante dell’edificio è costituita da telai cementizi con pilastri a sezione rettangolare, che conformano la struttura principale dell’intero edificio, a partire dalla quota del terreno fino alle travi di copertura. Le pareti di bordo della struttura costituiscono una sorta di scocca perimetrale, in cemento armato gettato in opera su casseforme metalliche, disposta sui tre lati a formare una C compatta verso il fronte strada. I muri perimetrali, visti in sezione, seguono il profilo a zigzag, con uno spessore cementizio a doppia parete di 500 mm, interrotto all’interno da un pannello di isolante rigido da 80 mm, che segue anch’esso la stessa geometria. Le altre tre pareti dell’edificio rivolte verso il fronte boschivo, e le altrettante corti centrali sono formate da lastre trasparenti di vetro su intelaiature metalliche. Il livello interrato dei parcheggi è realizzato con solai prefabbricati in cemento armato, mentre all’interno dell’edificio tutti i piani intermedi sono composti da strutture metalliche ancorate con barre in acciaio alle travi del tetto. La struttura cementizia e la struttura metallica interna sono sempre lasciate a vista e prive di alcun rivestimento superficiale, il materiale costruttivo è così enfatizzato nella sua valenza scultorea e diviene l’elemento caratterizzante dell’edificio.

Scheda progetto
Architetto: Khmaladze Architects
Città: Tbilisi
Paese: Georgia
Committente: Meama
Area: 16.960 mq
Anno: 2019
Architect In Charge: Giorgi Khmaladze
Design Team: Tinatin Sherazadishvili, Ana Khutsishvili, Maia Baghishvili
Engineering: Capiteli, Kubikon, Casa Calda
Construction: Unix Development
Photos: Giorgi Khmaladze, Nakanimamasakhlisi Photo Lab

Arketipo 150, Calcestruzzo, ottobre 2021