La riproposizione dei canoni formali tipici delle vallate di Agordo – i tradizionali tabià, cioè le costruzioni in legno usate come fienili – aggiornate seguendo le nuove potenzialità dell'edilizia in legno: è questo il concetto alla base della nuova sala polivalente firmata da Andrea Botter ed Emanuele Bressan, titolari di due omonimi studi. "Prendendo spunto da suggestioni legate al contesto urbano e paesaggistico, il progetto ne reinterpreta il linguaggio formale adattandolo alle esigenze tipologiche del nuovo edificio. Il volume costruito si sviluppa sotto un tetto a falde ripetute caratterizzato da una linea spezzata tesa che nasce a sud (nei pressi di un edificio esistente) si sviluppa verso nord (lato ingresso) creando un segno iconico nel paesaggio", raccontano i progettisti.

Ed è così che il progetto, sviluppato per rispondere a specifiche esigenze dell'azienda committente e per offrire alla comunità locale e provinciale uno spazio di aggregazione per concerti, spettacoli teatrali, convegni, conferenze e mostre di vario genere, ha preso forma, seguendo la tradizione delle strutture a telaio in legno dotate di elementi obliqui di irrigidimento. La scelta sul materiale è stata una conseguenza diretta di una doppia volontà: seguire un percorso votato alla sostenibilità ambientale e mantenere una chiara coerenza con la tradizione costruttiva alpina propria di Agordo e dell'intera area montana. La struttura è dunque definita dalla successione di elementi verticali in legno alternati a puntoni obliqui che disegnano la facciata e irrigidiscono la struttura.

Il nucleo del progetto è rappresentato dal'ampia sala polivalente, coperta da un sistema di ampie travi reticolari che permettono di raggiungere una lice libera di quasi cinquanta metri per una lunghezza del lato lungo della sala di circa cento metri. La fascia posizionata a est rispetto alla sala ospita gli spazi di distribuzione, i servizi igienici, i depositi e i locali tecnici, lasciando quindi completamente libero lo spazio interno, che potrà essere diviso in sotto-moduli in funzione delle specifiche necessità.

"Le facciate Nord ed Ovest appaiono come dei grandi schermi vitrei che garantiscono un’ampia visuale sul paesaggio montano circostante. Le facciate Sud ed Est sono invece opache, rivolte rispettivamente verso il pendio erboso retrostante e l’edificio esistente adibito a magazzino", specificano i progettisti. "A protezione dei sistemi vetrati, i grandi sbalzi della copertura consentono non solo la giusta protezione dagli agenti atmosferici ma anche il corretto sfruttamento degli apporti solari durante la stagione estiva ed invernale, permettendo la riduzione dei costi di climatizzazione".

Dal punto di vista strutturale, il Centro di Agordo è dunque realizzato con una struttura portante in legno lamellare, compresi i pilastri, le travi del tetto e i puntoni per il controventamento. Unica variante al legno è la fondazione, composta da plinti collegati fra loro da una platea collaborante in calcestruzzo armato.
Nello specifico, le travi reticolari hanno fra loro un interasse di 6,4 metri e sono disposte sul lato minore, in appoggio su pilastri o su saette. La struttura di parete del lato maggiore è costituita alternativamente da un pilastro e due saette come appoggio per le travi reticolari. Dagli studi Bressan e Botter altri dettagli tecnici: "Le strutture in elevazione sono in legno lamellare, esclusi i puntoni/tiranti ancorati alla parete in calcestruzzo (contro terra sul lato est) realizzati in scatolare di acciaio. La copertura è realizzata con pannelli intelaiati tipo Nextpanel, caratterizzati da una efficace funzionalità per le azioni sismiche orizzontali. I tamponamenti verticali sono costituiti da facciate vetrate sui fronti Nord e Ovest e da pannelli Nextpanel sugli altri due. La scelta di travi portanti reticolari è stata dettata dalla luce statica tra gli appoggi di 44.80 metri. Il sistema costruttivo si caratterizza per l’estrema leggerezza e per l’utilizzo di elementi prefabbricati da assemblare a secco, quindi con tempi contenuti di cantiere e precisione delle lavorazioni eseguite con macchine a controllo numerico in stabilimento".

Scheda progetto
Architetti: Studio Botter, Studio Bressan
Luogo: Agordo, Belluno - Italia
Completamento Opera: 22/10/2018
Tipologia:Edificio polifunzionale
Superficie: 6.300 mq
Volume: 79.000 mc
Dimensioni: 112 m x 57 m x 14 m
Fotografie: Simone Bossi, Emanuele Bressan