Terremoto – Intervista all'ing. Alessandro Martelli - responsabile della Sezione Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazione Effetti dell'ENEA e Presidente del GLIS.

Sono oltre 30 i paesi che nel mondo guardano con interesse ai sistemi di controllo passivo delle vibrazioni sismiche e principalmente a quelli d'isolamento sismico e di dissipazione d'energia. Questi sistemi sono già stati adottati per proteggere circa 10 mila strutture sparse in tutto il mondo, ponti, viadotti, edifici, impianti, sia di nuova costruzione che esistenti.
Di ritorno da un convegno tenutosi a Tokio, organizzato dalla JSSI, l'Associazione che in Giappone si occupa di  sistemi antisismici, l'ing. Alessandro Martelli - responsabile della Sezione Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazione Effetti dell'ENEA e Presidente del GLIS – ci spiega perché soprattutto l'isolamento sismico sta riscuotendo questo grande successo.

«Molto dipende dalla percezione del rischio sismico – spiega Martelli, tra i massimi esperti in materia – in Giappone, ad esempio, la normativa non prevede agevolazioni per chi applica tecnologie del genere. Le costruzioni isolate devono mantenere la robustezza che hanno con fondazioni convenzionali: l'isolamento è "qualcosa in più", che quindi comporta sempre un costo aggiuntivo, eppure è largamente applicato. È possibile, cioè, puntare a garantire un'elevata sicurezza complessiva del patrimonio edilizio imponendo al contempo il massimo della sicurezza per ciascun edificio, proprio perché il rischio sismico è molto sentito».

In Giappone, infatti, gli isolatori sismici sono già applicati ad oltre 5 mila edifici. In questo paese, la tendenza è ora di isolare, da una parte, anche grattacieli (ve ne sono già oltre 120) e gruppi di edifici sorretti da un'unica grande struttura isolata (artificial ground) e, dall'altra, pure piccoli e leggeri edifici privati (di questi ultimi ve ne sono già 3000 isolati e 2000 protetti da dissipatori). Inoltre, sono iniziate importanti applicazioni dell'isolamento sismico anche nel settore industriale (in particolare per proteggere fabbriche di semiconduttori e strutture nucleari) e per la salvaguardia del patrimonio culturale, nonché di sistemi tridirezionali.
In assenza di isolatori o dissipatori, per rendere una struttura resistente alle vibrazioni sismiche è essenziale aumentarne la "robustezza", cioè la sua capacità di resistere alle forze sismiche. Infatti, l'approccio antisismico convenzionale parte dal presupposto che l'energia del terremoto debba entrare e scaricarsi all'interno delle costruzioni. Invece, con l'isolamento sismico e con la dissipazione d'energia si cerca proprio di impedire che tale energia penetri nell'edificio o vi si scarichi danneggiandolo.