Controsoffitti aperti

Autore testo e disegno: Laura Buonanno e Pietro Copani

Questo tipo di controsoffitto è definito come filtro visivo e non apporta modifiche, all'interno del vano, in altezza e nella cubatura. Per garantire un buon funzionamento acustico è preferibile adottare uno strato fonoassorbente applicato direttamente all'intradosso del solaio; infatti, i controsoffitti aperti, non presentando una superficie piana, agiscono sulla propagazione per riflessione del suono senza assorbirlo, accorciando così i tempi di riverberazione si riduce la risonanza acustica. Lo stesso discorso può valere per le radiazioni luminose: particolari profili degli elementi di tamponamento (le lamelle o i grigliati) possono creare adeguati angoli di riflessione, in grado di rispondere alle esigenze specifiche, rispetto al tipo d'illuminazione presente nell'ambiente ed in funzione del tipo d'utenza ed attività destinata alla fruizione.
Gli impianti sono normalmente alloggiati sopra al piano di posa del tamponamento, incluse le fonti luminose; gli elementi lamellari possono anche orientare il flusso d'aria in modo da influire sull'impianto di condizionamento posto sopra di loro.
I controsoffitti aperti possono essere classificati in base al tipo di tamponamento adottato, con caratteristiche estetiche e funzionali differenti:
lamellari: elementi di tamponamento discontinui, posti in opera a giacitura verticale, l'orditura è a lamelle parallele;
grigliati: elementi di tamponamento discontinui, posti in opera a giacitura verticale, l'orditura è ad elementi ortogonali;
cassettonati: costituiti da elementi di tamponamento a centina, orditi ortogonalmente e, a volte, integrati da elementi diagonali.
 
Lamellari
Gli elementi lamellari presentano delle nervature d'irrigidimento che servono anche per l'ancoraggio, tramite incastro a scatto, alla struttura di sostegno. Quest'ultima è formata da profili speciali, disposti trasversalmente alle lamelle, posti ad una distanza di circa 150 cm; la struttura di sostegno principale è sospesa mediante pendini direttamente al solaio soprastante. Le lamelle, poste parallelamente fra loro, si trovano ad una distanza, l'una dall'altra, che è pari alla propria altezza; questo espediente permette di intercettare le onde sonore e i raggi visuali.
Le lamelle possono essere in lamierino d'acciaio o di alluminio con spessori che variano da 5 - 10 mm e 8 - 10 mm rispettivamente; le lunghezze arrivano fino a 5 ' 6 m e l'altezza complessiva a 10 - 12 cm. Il peso per le lamelle d'alluminio è in genere inferiore a 2,5 kg/m2, per quelle in acciaio a 5 kg/m2.
 
Grigliati
I grigliati sono costituiti da una maglia a lamelle ortogonali o alveolari (esagonale, tubolare, ecc.) ottenuta tramite stampaggio di resine plastiche o assemblaggio di elementi in alluminio, acciaio o legno. I grigliati più diffusi sono quelli metallici prodotti sotto forma di pannelli già pronti o di elementi lineari da assemblare in cantiere per mezzo di squadrette in metallo. I pannelli, delle dimensioni massime di 2x2m, sono appesi ad una struttura di supporto o direttamente al solaio e collegati tramite incastro o attraverso graffette a cavaliere.
 
Cassettonati
Gli elementi che costituiscono la maglia hanno lunghezze che arrivano fino a 2 m e altezze oltre i 20 cm; solitamente sono realizzati di materiale fonoassorbente. L'elevata rigidezza dei pannelli permette l'ancoraggio direttamente al solaio tramite un numero limitato di pendini.

Fonte testo:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, vol.4, Milano 1999.