Autore testo e disegno: Laura Buonanno e Pietro Copani
Gli strati
funzionali principali costituenti il modello funzionale copertura discontinua
isolata e ventilata sono così distribuiti:
strato
portante individuato dalla struttura resistente;
strato di
barriera al vapore la sua messa in opera, generalmente, non è necessaria
con questo modello funzionale ma si rende necessaria nei casi in cui sia
presente una forte umidità relativa dell'aria negli ambienti coperti, o nel caso
in cui la ventilazione sia debole. La sua funzione è di bloccare la
migrazione del vapore acqueo dall'interno verso l'esterno, in modo da evitare la
formazione di condensa, all'interno degli strati sensibili all'umiditÃ
(strato termoisolante), in base alla
soluzione tecnica adottata può anche essere sufficiente uno schermo al
vapore che riduce il passaggio di vapore acqueo;
strato
termoisolante ha lo scopo di garantire i valori prefissati di resistenza
termica. L'isolante deve essere calcolato in base alla sua conducibilitÃ
termica, ed ha lo scopo principale di tutelare la struttura portante dalle
variazioni di temperatura, anche, in base alla destinazione d'uso dell'ambiente
sottostante. Lo strato isolante deve essere capace di resistere alle
sollecitazioni e ai carichi previsti. Il suo dimensionamento dovrà , inoltre,
tenere conto della capacità del materiale di contrastare fenomeni di condensa
(in grado di ridurre le prestazioni e la durabilità del materiale), in tal caso
essere accompagnato da uno strato specifico (schermo
al vapore). Spesso lo strato termoisolante può svolgere
anche la funzione di strato di isolamento
acustico, specie quando la struttura portante è realizzata con
materiali che non garantiscono questo requisito (strutture metalliche, materiali
leggeri). Si può anche prevedere uno strato integrativo specifico destinato a
questo scopo. I pannelli costituenti questo strato possono essere integrati dal
supporto per l'applicazione dell'elemento di tenuta;
strato di
ventilazione contribuisce al controllo delle caratteristiche
termoigrometriche della copertura; è sempre posto tra l'isolante termico e lo
strato di tenuta e la ventilazione può avvenire per ricambio d'aria naturale o
forzato. Il suo scopo è, in inverno, quello di smaltire il vapore che proviene
dagli ambienti sottostanti evitando che condensi nell'isolante; in estate evita
che l'aria calda si trasmetta, tramite l'isolante, alla struttura. La sua
presenza si rivela indispensabile, in talune circostanze, per il buon
funzionamento dell'elemento di tenuta perché permette di evitare il ristagno
d'umidità sotto il manto di copertura e la formazione di gelo;
strato
di tenuta all'acqua impedisce la penetrazione delle acque
meteoriche e contemporaneamente protegge gli strati che costituiscono l'intero
sistema che non devono essere bagnati. In questo tipo di coperture la tenuta
all'acqua è garantita dalla configurazione geometrica degli elementi (inclinati
e leggermente sovrapposti), il più delle volte essi sono autoprotetti agli
agenti atmosferici e possiedono, inoltre, buone caratteristiche di portanza ai
carichi di manutenzione.
Questo tipo di tetto, grazie alla
presenza dello strato di ventilazione e di quello isolante, garantisce un ottimo
comportamento termico ed igrotermico, è quindi consigliato in zone climatiche
con forti escursioni termiche. Lo strato isolante, posto direttamente sulla
struttura resistente, dovrà assolvere anche la funzione di strato di tenuta
all'aria.
Lo strato di ventilazione, posto sempre fra l'elemento di
tenuta e l'isolante, può essere realizzato in vari modi, importante è che non
presenti soluzioni di continuità . Fra le soluzioni interne alla falda
abbiamo: quella che prevede la realizzazione di uno strato di ventilazione, a
profondità costante, esterno alla struttura resistente, che è la migliore poiché
consente l'abitabilità del sottotetto; nel caso di strutture portanti
discontinue la ventilazione è realizzata fra le travi della copertura, questa
seconda soluzione risponde lo stesso ai requisiti richiesti al modello
funzionale in esame. In entrambi i casi è sconsigliata un'eccessiva
complessità geometrica della falda, perché potrebbe creare criticità nella
circolazione dell'aria e quindi intaccare il buon funzionamento del sistema.
Dovranno essere previste aperture di ventilazione continue, a diretto contatto
con l'esterno, la sezione non dovrà essere inferiore a 1/500 della superficie
della copertura e saranno posizionate in corrispondenza della linea di gronda e
nel colmo della falda. Le aperture saranno costituite da elementi a tenuta
d'acqua e munite di griglie metalliche di protezione. La soluzione
alternativa è la realizzazione di una camera di ventilazione, senza soluzione di
continuità , nel sottotetto, tra la falda e il solaio orizzontale di
chiusura. Devono essere previste delle aperture specifiche; quelle per
l'immissione dell'aria saranno realizzate nel tratto verticale di parete che
unisce la falda al solaio, quelle di espulsione si troveranno nella parte
superiore della falda, in corrispondenza del colmo. Il solaio sottostante
potrà essere a struttura continua e praticabile per manutenzione o discontinua e
non praticabile (controsoffitto ispezionabile); fondamentale è che, qualunque
sia la scelta tecnica, il solaio risponda ai requisiti di tenuta all'aria e
permeabilità al vapore.
Per
approfondire Tetto a doppia camera di
ventilazione
Fonte testo e disegno: AA.VV,
Manuale di progettazione edilizia, vol. 4, Milano 1999.
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