Sono passati quasi due millenni da quando la lava del Vesuvio in eruzione ha seppellito l’antica città romana di Pompei sotto un tappeto di cenere vulcanica, congelando nel tempo l’insediamento. Dichiarata Patrimonio Mondiale dall’Unesco, questa famosa destinazione attrae oggi archeologi e turisti desiderosi di visitare un luogo che offre uno scorcio di vita durante l’antichità. In seguito alla sua scoperta nel diciottesimo secolo, Pompei è diventata uno dei principali siti turistici in Italia e questa notorietà ha condotto gli Organi Istituzionali del Parco Archeologico di Pompei a riflettere sulle modalità di conservazione degli edifici e dei loro elementi decorativi, nel rispetto di questo posto unico.
Nell’ambito del Grande Progetto Pompei, uno speciale programma di restauro e conservazione creato per rendere alla pubblica fruizione ulteriori scavi di Pompei, è stato svelato, nel 2017, il complesso di Championnet. La sua denominazione deriva dal nome di Jean Etienne Championnet, un generale francese al servizio di Napoleone e un conoscitore dell'antichità che ha proseguito i lavori di scavo a Pompei iniziati dai Borboni. Collocato nei pressi del Foro, che era l’epicentro della vita civile, religiosa ed economica a Pompei, il sito è composto da una serie di residenze signorili su una superficie di circa 4.000 mq. Le case appartenevano a un quartiere di lusso dell’antico insediamento ed erano tutte dotate di terrazzi panoramici che si affacciavano sul Golfo di Napoli.
Il complesso comprende numerosi gioielli tra i quali la Casa del Marinaio con il suo ingresso composto da uno straordinario mosaico raffigurante le prue di navi ormeggiate nel porto. Costruito con un doppio atrio, l’edificio contava un impianto termale privato e un ampio sotterraneo adibito a panificio. Si tratta di una scoperta davvero unica perchè la residenza combina gli elementi di una tradizionale casa dell’epoca romana con una destinazione di tipo commerciale. Un giardino a colonnato dotato di una vasca a mosaico utilizzata per l’allevamento ittico e una serie di splendidi mosaici pavimentali sono ulteriori elementi di rilievo del complesso di Championnet. Per proteggere dagli agenti atmosferici gli scavi di questo straordinario complesso e creare una copertura moderna, funzionale e piacevole alla vista, è stata scelta - in alternativa a installazioni convenzionali basate per esempio su legno e vetro - una strada innovativa: pannelli Corian Exteriors basati su Corian Solid Surface, materiale apprezzato in tutto il mondo da architetti, designer e aziende di numerosi settori.
L’azienda Vittorio Pinto Interni di Napoli, specializzata nella lavorazione di Corian Solid Surface, è stata incaricata di realizzare una copertura su misura. Vittorio Pinto Interni ha fabbricato una copertura Corian Exteriors costituita da una struttura in acciaio zincato e da pannelli sottili (12 mm di spessore) realizzati in Corian Solid Surface nel colore Distinct Tan. La parte superiore dei pannelli è piana ma sotto la superficie diventa curva. “Lo scopo era creare qualcosa di unico per questo tipo di applicazione” spiega Vittorio Pinto. “Benché le forme che abbiamo utilizzato sono moderne, abbiamo scelto una tonalità marrone neutro che si confonde con le antiche opere murarie in modo da diminuire l’impatto dell’utilizzo di un materiale moderno come Corian Solid Surface”.
Le coperture Corian Exteriors fabbricate da Vittorio Pinto Interni servono a proteggere dai raggi solari e dalla pioggia i mosaici pavimentali del complesso di Championnet consentendo allo stesso tempo il passaggio della luce naturale in modo che i visitatori possano apprezzare le antiche opere d’arte e le murature realizzate in pietra lavica, roccia calcarea e travertino. Sono stati realizzati due tetti distinti. Il primo è una razionale forma rettangolare delle dimensioni di 20 mq. Il secondo è una struttura più grande composta da tre strati. Entrambe sono dotate di strette grondaie sui bordi per consentire il deflusso dell’acqua piovana. Ogni copertura è ancorata alle parti superiori delle mura ricostruite per mezzo di pilastri in acciaio appoggiati su stabilizzatori antisismici. A occhio nudo, la struttura protettiva sembra quasi galleggiare sopra le rovine. La copertura più grande a tre stati è composta da una parte superiore di forma rettangolare mentre gli elementi intervallati sottostanti sono a forma di L e sono stati realizzati su misura per rispondere alle specifiche esigenze di protezione e supporto del sito. La direzione del parco ha apprezzato l’innovativa struttura che offre nuove possibilità senza tuttavia distogliere l’attenzione dei visitatori dalla principale attrazione: il ricco patrimonio architettonico e culturale dell’antica Pompei.