d'Architettura 24
  d'Architettura 24
La casa dei mulini di luce
di Costantino Dardi

Donata Maria Tchou

   La visibilità, la permeabilità degli spazi è la
principale caratteristica del Palazzo delle Esposizioni che colpì Dardi e che lo
guidò nelle scelte del progetto di ristrutturazione. La ristrutturazione
(1978-90) comprese molti e vari tipi di interventi, da quelli impiantistici e
tecnologici a quelli di consolidamento; furono progettati uffici e locali
tecnici, furono riaperti e restaurati ambienti chiusi e in disuso, come anche il
grande scalone a est.

   Ma le modifiche apportate nella
nuova progettazione furono volutamente calibrate, "trattenute", il progetto "si
è costantemente mosso sulla linea di una riduzione essenziale, tenacemente
perseguendo assenza e concisione, continuamente ricercando la configurazione
originale, riscoprendo il ruolo metafisico e surreale di quella serliana che
sulla facciata di via Nazionale retoricamente rievoca antichi archi di trionfo,
di quel recinto di colonne corinzie, fiammeggianti di finti marmi, che disegna
l'ottagono della rotonda centrale, fulcro di tutta la composizione e matrice di
ogni proiezione, longitudinale e trasversale, interna ed esterna, quando viene
letto controluce con i luminosi spazi basilicali a costituire fondale..."