Collocato tra le rive del fiume Tago e le pendici della collina di Alfama il nuovo terminal delle crociere di Lisbona è un volume semplice, apparentemente sospeso, che risponde al desiderio di attivare molteplici relazioni con l’intorno esaltando la relazione tra città e fiume. L’essenza del progetto è tutta contenuta nello schizzo iniziale dell’architetto João Luís Carrilho da Graça, nel quale il padiglione del terminal fa eco all’“an teatro” naturale del quartiere di Alfama. La sua conformazione geometrica compatta e monomaterica di calcestruzzo mossa come fosse un origami dalle pieghe sui lati dell’involucro e in copertura, la rendono una sorta di “terra sollevata” che richiama appunto la topografia unica di Lisbona con le sue linee di crinale e di valle, i promontori e gli anfiteatri. Essa è il frutto della personalissima metodologia progettuale di Carrilho da Graça che trae origine dalla profonda comprensione della struttura del territorio, come si evince dalla mostra ontologica dei suoi lavori per la città di Lisbona (nella quale l’architetto portoghese lavora da più di trent’anni) curata da Marta Sequeira e Susana Rato, attualmente in corso presso il Politecnico di Milano. Il progetto è risultato vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito nel 2010 dall’Autorità Portuale di Lisbona con la quale si richiedeva di realizzare una struttura “friendly” tenendo conto di aspetti quali comfort, accessibilità, flessibilità e rapidità dei servizi per i passeggeri, capace di rispondere alle esigenze attuali e future del traffico turistico. La proposta di Carrilho da Graça si contraddistingue tra le 36 pervenute (tra le quali si segnalano quelle dei finalisti Gonçalo Byrne con Manuel Aires Mateus, Guillermo Vasquez Consuegra, ARX Portugal e Zaha Hadid) per la scala ridotta dell’edificio, simile a un padiglione, la sua eleganza e la sua leggerezza e soprattutto la sua capacità di innescare un forte dialogo tra città e fiume. Collocato tra la Avenida Infante Dom Henrique e il fiume Tago e tra Placa do Comèrcio e la stazione dei treni internazionali e dell’alta velocità di Santa Apólonia, il padiglione del terminal (280x55 m) è infatti l’occasione per ripensare una vasta area tra le colline di Alfama e il Tago rendendo la costruzione e il parco che la circonda un nuovo luogo cittadino e, al contempo, una sorta di nuova porta di accesso alla città per i numerosi visitatori (1.8 milioni di passeggeri all’anno
in continua crescita) che la raggiungono dall’acqua attraverso navi da crociera. Uno degli aspetti chiave del progetto è la conservazione della struttura del vecchio dock, la cui traccia fisica è segnata dalle mura che vengono restaurate e portate alla vista nel parcheggio alberato in trincea (che affianca a nord-est il padiglione del terminal) e nella vasca a forma quadrata per l’escursione del livello dell’acqua a sud-ovest che insieme definiscono il perimetro dell’intervento.

La proposta di un volume compatto permette di liberare lo spazio circostante e di destinarlo a verde pubblico, un prezioso polmone verde che era quasi completamente assente in questa parte della città. Il parco urbano a nord-ovest del terminal è organizzato come un eco del dock con alberi e percossi allineati ai sui limiti longitudinali che evocano i viali alberati ripetutamente proposti sul fiume tra dal XVII al XX secolo da numerosi progettisti e diverse commissioni progettuali istituite per migliorare il waterfront di Lisbona. Il terminal dei traghetti grazie alla sua consistenza monolitica di calcestruzzo appare come un volume compatto apparentemente sospeso dal suolo, rotto dalle inflessioni dell’involucro che suggeriscono i punti di entrata e uscita dall’edificio. Organizzato su due livelli che si ergono su un piano interrato destinato a parcheggio, la costruzione si caratterizza per l’estrema flessibilità: è essenzialmente uno spazio vuoto sotto una copertura, avvolto da un sistema di percorsi esterni che offre viste sulla città e sul fiume e culmina nella copertura praticabile pubblica utilizzabile per svariate attività. Lo sbarco e l’imbarco dei passeggeri avviene indipendentemente dall’edificio attraverso le due logge scavate collocate nei fronti sud-ovest (partenze) e nord-est (arrivi) dove sono collocati appunto i sistemi di risalita (scale mobili, scalinate e rampe), permettendo, nei periodi di minore traffico marittimo, usi alternativi degli spazi interni per mostre, eventi e sfilate. I fronti rivolti verso il parco e il fiume sono quasi completamente ciechi: la facciata di calcestruzzo armato bianco è come un nastro sospeso che avvolge la costruzione. Complice il colore nero delle superfici retrostanti e le ombre del portico di accesso, il padiglione appare come privo di appoggi a terra, sospeso. Per i visitatori provenienti dalla città, l’ingresso principale è in corrispondenza della loggia sud-ovest rivolta verso la Baixa, appena segnalato dalle pieghe sui lati dell’involucro.

Il piano terra è un grande spazio vuoto (funzionale alla circolazione dei passeggeri), parzialmente a doppia altezza, dove si trovano i vari servizi di ricezione dei passeggeri e di consegna bagagli. Gli interni sono volutamente spartani, con i pavimenti in battuto di cemento lisciato, gli impianti lasciati a vista o schermati da un leggero grigliato bianco. I viaggiatori in partenza raggiungono il primo piano attraverso i sistemi di risalita collocati nella loggia sud-ovest, superato il check-in entrano nella sala d’attesa delle partenze aperta sulla hall di ingresso del piano terra. L’imbarco avviene attraverso la lunga e leggera passerella sospesa a 7 m dalla banchina, vero prospetto dell’edificio verso il Tago.
Nell’attesa i visitatori possono uscire in un patio ricavato da una “frattura” della copertura in corrispondenza del fronte nord-ovest verso la città e da qui raggiungere la copertura, quasi una piazza sopraelevata punteggiata dagli oblò dei lucernari che illuminano la sottostante sala d’attesa, e godere della impareggiabile vista verso il fiume e la collina di Alfama caratterizzata dal profilo della chiesa e del monastero di São Vicente de Fora, dalla Chiesa di Santa Engrácia e dal Castelo de São Jorge.

CALCESTRUZZO ALLEGGERITO CON GRANULI DI SUGHERO
Il terminal traghetti di Lisbona è un edificio semplice e compatto, caratterizzato da una estrema flessibilità dello spazio e razionalizzazione dei sistemi costruttivi; appare come una “terra sollevata”, mossa dalle pieghe dell’involucro e della copertura, che segnano rispettivamente l’ingresso all’edificio e l’anfiteatro/ patio del primo piano che conduce alla piazza/ belvedere in copertura. A contribuire a questa sensazione la realizzazione dell’involucro con un unico materiale, un particolare calcestruzzo armato bianco alleggerito con granuli di sughero naturale riciclato. Questa innovazione tecnologica messa a punto con il supporto dell’istituto di ricerca ITeCons dell’Università di Coimbra, grazie all’esperienza dalla società Secil (che detiene il più vasto impianto per la produzione di cemento in Portogallo con una capacità di produzione annuale di circa 2 milioni di tonnellate) e con il supporto della multinazionale di origine portoghese Amorim Cork (leader mondiale nel settore del sughero) consente di realizzare, a parità di resistenza e durabilità, un calcestruzzo il 40% più leggero di uno tradizionale con migliori prestazioni di isolamento termico e acustico. La soluzione sperimentata nell’edificio per contenere il peso della nuova struttura gravante sui piloni di supporto della doca storica, consente anche di rispondere alla volontà di ottenere un calcestruzzo a vista dal colore chiaro con una controllata finitura superficiale. Il calcestruzzo alleggerito con granuli di sughero assume una consistenza calda e naturale, simile a un travertino, molto diversa dal freddo grigio del tradizionale calcestruzzo armato. La grana delle particelle di sughero visibile superficialmente dona inoltre alla finitura un aspetto ruvido che assorbe e riflette al contempo la famosa “Luce di Lisbona”, rendendo vibrante la facciata.

Scheda prodotto
Progettisti: João Luís Carrilho da Graça
Committente: APL - Administração do Porto de Lisboa (Lisbon Port Authority), LCT - Lisbon Cruise Terminals (concessionaria)
Periodo di costruzione: 2016 - 2018
Superficie totale: 12.440 m2
Costo: 19.5 million euro
Localizzazione: Santa Apolónia, Lisbon, Portugal
Gruppo di progettazione: Francisco Freire (of ce manager); Paulo Costa, Yutaka Shiki, Gonçalo Baptista, João Jesus, Mariana Sanchez Salvador, Nuno Castro Caldas (competition); Nuno Pinto (draughtsman); Paulo Barreto, Vanda Neto, (models); Luis Cordeiro, Nuno Pinho, Pedro Ricciardi, Paulo Costa, Yutaka Shiki, Filipe Homem, Charbel Saad, Nuno Castro Caldas, Ana Teresa Hagatong, Ana Bruto da Costa (project); Carlo Vincelli, (3D modelling); Nuno Pinto (draughtsman); Paulo Barreto (models)
Concorso: 2010
Progetto: 2010 - 2015
Struttura, impianti idraulici, elettrici e telecomunicazioni, sicurezza, illuminotecnica: Fase - Estudos e Projectos
Impianti meccanici e acustica: NaturalWorks - Projectos de Engenharia
Idraulica marittima: Consulmar - Projectistas e Consultores
Ambiente e sostenibilità: Nemus - Gestão e Requali cação Ambiental
Architettura del Paesaggio: Global Arquitectura Paisagista
Photos: Fernando Guerra, FG+SG, Architectural Photography

Arketipo 122, Calcestruzzo, settembre 2018