C+S Associati
Museo della Gondola

"Quando le gondole dorate, su cui stanno il doge e parte della nobiltà, approdano alla Piazzetta, e i gondolieri vistosamente abbigliati arrancano coi remi dipinti di rosso, mentre il clero e le confraternite aspettano in piedi sulla riva ondeggiando e spingendosi, con i ceri accesi infilati su pertiche e su doppieri portatili d'argento; e passerelle ricoperte di tappeti vengono poi gettate a riva dalle barche, e sul lastrico incominciano a sfilare prima le lunghe tonache viola dei Savi, poi le rosse dei Senatori; e finalmente ecco scendere il vegliardo col berretto frigio dorato in capo, in un lunghissimo talare d'oro col manto d'ermellino, e tre servi gli afferrano lo strascico, e tutto ciò avviene su una piccola piazza davanti al portale di una chiesa, con le bandiere turche alzate davanti ai battenti, sembra proprio di vedere un vecchio arazzo dai bellissimi disegni e colori.",  J. W. Goethe, Viaggio in Italia, nell'edizione itliana: Mondadori, Milano 1983, p. 89.


 
La cerimonia di arrivo del Doge ha per protagoniste le gondole dorate guidate da remi rossi che Goethe fa arrivare nello spazio vuoto della Piazzetta. Uno spazio dove i protagonisti della scena sono l'arazzo (i fronti urbani di questa stanza a cielo aperto), le gondole e gli uomini.
La suggestione dello spazio vuoto diventa la nostra guida per il progetto per il Gondola Museum dove una gondola (unico elemento esposto fisicamente) e i visitatori diventano i soli protagonisti del nuovo spazio, mentre un 'arazzo segnaletico' ne guida il percorrere o il perdersi in quell'intreccio di immagini, emozioni e conoscenze che costruiscono la memoria collettiva di questa imbarcazione simbolica.