nuova opera – Nata dalla fusione di Ciba-Geigy e Sandoz, Novartis, con sede a Basilea, è la seconda industria farmaceutica al mondo.

I nuovi laboratori di ricerca progettati da TadaoAndo si trovano all'interno del "Campus of Innovation,Knowledge and Encounters", sito nel quartiere di St. Johanngià sede degli stabilimenti produttivi ed estesoper una superficie di venti ettari.

Il programma di pianificazione del Campus è stato redatto da Vittorio Magnago Lampugnani con l'intento di ricercare una nuova tipologia di luogo per il lavoro, arrivando a definire attraverso un vero e proprio progetto partecipato, condiviso con dirigenti e dipendenti dell'azienda, una sorta di frammento urbano finalizzato alla massima efficienza di scambi e comunicazione. Lungo l'asse principale della Fabrikstraße avente ben 600m di lunghezza, si innesta la maglia ortogonale che prevede al suo interno la graduale costruzione di edifici affidati alla progettazione di alcuni architetti di fama mondiale. Il quartier generale Novartis, originariamente costituito da edifici e spazi industriali caratterizzati da differenti altezze, interrotti da depositi e binari ferroviari, nel giro di qualche anno verrà a essere caratterizzato da costruzioni innovative, pensate in chiave ecosostenibile e contraddistinte da una altezza standard di 22,5m, a esclusione del lato nord in cui sono previsti fabbricati più alti.

Accanto alla realizzazione di questi edifici è stata pianificata la sistemazione di parchi pubblici in prossimità dei distretti residenziali posti ai lati dell'insediamento; verranno poi inseriti sia elementi naturali che opere d'arte al fine di trasformare il Campus in un vero e proprio brano di tessuto urbano. Questo carattere urbano sarà gradualmente rafforzato dalla presenza di viali, portici, negozi, ristoranti, piazze, parchi e una chiesa. L'idea principale è quella di creare luoghi di lavoro piacevoli e a misura d'uomo.

BELLEZZA FUNZIONALE E MORBIDEZZA
Il progetto dei nuovi laboratori di ricerca di Novartis Pharma AG, pensato da Tadao Ando nella zona nord del campus, si sviluppa su una trama triangolare. È lo stesso architetto giapponese ad  affermare che l'intenzione progettuale è quella di "esprimere sia la bellezza funzionale che la morbidezza". Per raggiungere questo scopo il progetto ha come riferimento principale l'idea del diamante, che sottolinea e rafforza metaforicamente l'immagine di igiene, purezza e perfezione tipica dell'azienda farmaceutica. Anche se incaricato della progettazione di un solo edificio, Tadao Ando pensa concettualmente a due strutture, immaginando così una sorta di complesso/cancello posizionato all'ingresso nord del Campus. Alto tre piani più dello standard definito dal masterplan, il progetto rivela con la concettualizzazione del secondo volume la creazione di due edifici gemelli, tra di loro separati, che danno vita ad uno spazio vuoto nel mezzo, che rimanda direttamente alla scultura "Dirk's Pod" di Richard Serra prevista all'interno del Campus. Per entrambi gli edifici è stato pensato un grande portico con le entrate principali rivolte verso la piazza. Il piano terra presenta grandi spazi utilizzabili e la hall, di servizio come un hub di diffusione verticale  verso i livelli interrati e ai piani superiori. Gli accessi agli elementi di collegamento verticale per il movimento di persone, merci e mezzi di comunicazione sono collocati in posizione centrale e raccolti in un core che si sviluppa in lunghezza, parallelamente alla facciata nord. In questo modo è possibile un assetto distributivo degli spazi interni posti ai piani superiori dotato di grande libertà, con l'eventualità di avere ampia flessibilità nel creare grandi ambienti per uffici, laboratori e unità di ricerca.

EFFICIENZA ENERGETICA E ASETTICITÀ
Progettare l'involucro di un edificio destinato ad accogliere uffici e laboratori di ricerca di un istituto farmaceutico significa dover soddisfare numerosi requisiti. In primo luogo rispondere a tutte quelle esigenze legate al comfort e al benessere dei fruitori, inoltre, la necessità di avere ambienti altamente performanti e controllati, richiede che l'involucro si trasformi in una vera e propria macchina per il controllo energetico e luminoso. Infine la necessità di garantire tutti quei requisiti legati all'igienicità, all'asetticità e alla pulibilità degli spazi di lavoro e di tutte le superfici a contatto con questi, ha reso fondamentale l'impiego di dispositivi e trattamenti di superficie e di finitura, oltre che l'individuazione dei materiali più performanti da questo punto di vista, atti ad assicurare un alto grado di asetticità. Tutte le riflessioni progettuali, insieme alle scelte di carattere espressivo, evocativo, suggestivo, hanno determinato le strategie di pianificazione che hanno condizionato la scelta dell'involucro e la sua trasposizione in elementi costruttivi. È diretta conseguenza l'idea di utilizzare una pelle di vetro a montanti e traversi a struttura mista in acciaio inox/alluminio con schermature esterne solari costituite da lamelle frangisole, sempre in alluminio, regolabili e automatizzate. In alcune aree è stato inoltre impiegato un sistema di facciata a doppia pelle migliorando le prestazioni energetiche dell'edificio e contribuendo a mantenere negli interni un clima controllato. La richiesta di pulizia e igienicità ha determinato un trattamento delle superfici mirato a renderle resistenti alle frequenti operazioni igienizzanti. Requisiti molto complessi che Tadao Ando ha saputo risolvere con linee essenziali e forme pure con il risultato di un edificio che rimarca l'ideale di purezza, igiene e pulizia.