approfondimento – Secondo le recenti direttive europee, dal 2020 i nuovi edifici, dovranno essere a "energia quasi zero". Aicarr ha spiegato come realizzarli a Bologna, durante SAIE 2011.

La recente Direttiva Europea 2010/31/UE ha per la prima volta introdotto, nell'ambito della prestazione energetica nell'edilizia, il termine "edifici a energia quasi zero" per riferirsi agli edifici ad altissime prestazioni energetiche in cui il fabbisogno energetico complessivo, molto basso, dovrebbe essere coperto in misura significativa da energia prodotta da fonti rinnovabili. In adempimento alla normativa europea, i nuovi edifici entro il 2020 dovranno rispettare questo requisito, ma il raggiungimento di questo ambizioso traguardo, ormai irrinunciabile nell'ottica di diminuire l'inquinamento generale e di evoluzione verso un'edilizia sempre più rispettosa dell'ambiente, richiede tuttavia una pregressa e approfondita analisi delle soluzioni tecnologiche disponibili. Esse dovranno essere valutate non solo in un'ottica di riduzione dei fabbisogni di energia primaria necessaria per i diversi usi dell'edificio (dalla climatizzazione invernale ed estiva alla produzione di ACS, dalla illuminazione alla ventilazione), ma in una visione più ampia legata alla sostenibilità ambientale e all'uso consapevole delle risorse e dei materiali. La scelta delle soluzioni architettoniche e costruttive da adottare per minimizzare i fabbisogni energetici deve dunque necessariamente interfacciarsi e affiancarsi con quella dei sistemi impiantistici; diventa così indispensabile valutare le possibilità di utilizzo di sistemi di produzione di energia alternativi a quelli tradizionali.

Per questo motivo AiCARR, l'Associazione Italiana Condizionamento dell'Aria, Riscaldamento e Refrigerazione, ha organizzato a Bologna, in occasione del Salone Internazionale dell'Edilizia, il convegno "Verso gli edifici a energia quasi zero: le tecnologie disponibili". La presenza di relatori a livello nazionale ed internazionale ha garantito una trattazione delle tematiche a 360°, con un occhio di riguardo nei confronti dei più recenti avanzamenti tecnologici e scientifici e di un'obiettiva valutazione delle possibili soluzioni tecnologiche che il mercato è o sarà in grado di fornire nei prossimi anni.

In modo particolare, dopo essersi soffermati sulle diverse tipologie e sulle differenze tra i vari modelli esistenti di Zero Energy Buildings, sono state affrontate le problematiche legate all'ottimizzazione energetica. Ruolo primario, nel futuro, avranno sicuramente le rinnovabili termiche, quali il solare termico e le pompe di calore, ma anche la possibilità di creare sistemi energetici integrati. Si rivelerà inoltre strategico sfruttare al meglio le risorse primarie, a cominciare da un'ottimizzazione dell'illuminazione naturale, sia negli edifici privati che in quelli pubblici. Si è parlato degli edifici con involucro trasparente, delle implicazioni progettuali degli Zero Energy Buildings e delle potenzialità del processo di retrofit ecoenergetico.

Per maggiori informazioni consultare il sito www.aicarr.org