Edifici scolastici

Elementi fondamentali per collocare e capire il mutamento tipologico dell'architettura degli edifici scolastici nei suoi aspetti d'immagine e nella traduzione delle funzioni sono:
il livello di crescita culturale generale in Italia; la mutazione del mondo del lavoro con la nascita di nuove professioni; il tentativo di concretizzare il progresso scientifico e tecnico delle costruzioni.
Le tipologie edilizie oggi devono essere, specialmente nell'edilizia scolastica, in quanto luogo educativo e formativo, commisurato alla realtà sociale.
Da qui l'ipotesi di un edificio scolastico che possa contenere sia la didattica tradizionale sia la didattica innovativa. È necessario, proprio perché la scuola-istituzione non può più avere la presunzione di essere l'unica depositaria della trasmissione di messaggi culturali, analizzare e tipologizzare i rapporti intercorrenti tra scuola (luogo deputato) e contesto (rete dei servizi, residenze, fabbriche, strutture agricole e in generale luoghi di lavoro).
Nasce quindi una scuola imposta dalla realtà e dalle esigenze più vive degli utenti, un edificio che deve essere parte integrante del vivere quotidiano al servizio della conoscenza del cittadino.
Accanto alla necessità di prevedere organismi completi anche se diversamente articolati in funzione delle diverse condizioni contestuali emerge l'altra necessità, ugualmente pressante per il sempre irrisolto fabbisogno edilizio, di predisporre edifici modulari ad alto grado di aggregabilità capaci di assolvere alle diverse esigenze e ciò rappresenta il terzo assunto che viene dato al generale problema tipologico.

Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive contemporanee in esse prevedibili di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi:

tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone;
tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone;
tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone;
tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone;
tipo 4. scuole con numero di presenze contemporanee da 801 a 1200 persone;
tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le 1200 persone.

L'obiettivo non è solamente la funzionalità interna dell'edificio scolastico ma anche la concretizzazione di una struttura territoriale di cui l'edificio scolastico rappresenta uno e non il solo polo di interesse e la cui utenza non si limita alla componente studentesca ma si può estendere all'intera comunità distrettuale in cui è inserito il complesso stesso.
La scuola non è un mondo chiuso; parliamo di "osmosi" con la città. La realtà può e deve entrare nella scuola, filtrata e interpretata da quella membrana che è il progetto culturale. Dentro alla scuola ci sono molte componenti della città e delle sue attività quotidiane; ma anche lo spazio ha delle caratteristiche funzionali ed estetiche ibride come quelle della città, cioè dense, contaminate, simultanee.
L ' ambiente deve essere concepito come uno spazio polisensoriale, corredato da valor sensoriali differenti in modo che ciascuno possa sintonizzarsi secondo le proprie caratteristiche di ricezione individuale. Lo spazio deve essere trasformabile, duttile, in grado di consentire modi diversi di abitarlo e usarlo nell' arco della giornata o con il passare del tempo.
Progettare una scuola è come scrivere un soggetto per un film, mentre la sceneggiatura la scrive chi abita la scuola e giornalmente ne costruisce l' identità.
Lo spazio quindi, come organismo, deve essere in grado di mutare, evolversi secondo il progetto culturale di chi lo abita, mantenendo le caratteristiche del progetto.
Il soggetto interagendo con il reale, lo costruisce e decostruisce, opera trasformazioni, crea nessi reticolari tra gli elementi dell' apprendere.
Il contesto, definito e determinato dalle relazioni ed interazioni con gli altri e quindi anche dagli spazi, arredi, colori, luci, rumori, determina le possibilità e le qualità dei processi di autoapprendimento che ciascuno sceglie di produrre in quel contesto e grazie a quel contesto.

Si possono quindi adottare validi elementi di progettazione quali:
_la limitazione o l'abolizione degli spazi a carattere rappresentativo usati in modo discontinuo e la loro sostituzione con ambienti polifunzionali in grado di riassumere, con un elevato standard di attrezzature, diversi momenti delle attività interne e collettive;
_la possibilità di una connessione con il contesto fisico e sociale attraverso l'integrazione delle unità funzionali costituenti il complesso scolastico con le strutture scolastiche o, generalmente, d'uso pubblico già esistente;
_l'aggregabilità delle singole parti ed unità funzionali, che può dar luogo ad una ricca serie di combinazioni spaziali alternative nelle quali, l'eventuale subalternità degli spazi non è stabilita in via preconcetta ma se mai dipende dal loro grado di aspecificità e dal complesso delle funzioni che possono assolverlo;
_la fattibilità di intervento dell'industrializzazione edilizia attraverso la predisposizione di componenti tecnologici serializzabili in base alla modulazione delle parti progettate.

Immagini 1 - 2
Hans Kollhoff e Helga Timmermann
Asilo per bambini
Francoforte, Germania 1988 - 1994

Immagini 3 - 4 - 5 - 6
Gonzalo Dìaz Recassén
CEU University
Bormujon (Siviglia), Spagna

Immagini 7 - 8
Eduardo Jimenez Artacho e Yolanda Brasa Seco
College internazionale di Management
Granada, Spagna

Immagini 9 - 10
Carme Pinos
Istituto di scuola secondaria
Mollerussa (Lieida), Spagna 2001

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