"Una casa di matite colorate in cui i bambini, come Gulliver nei suoi famosi viaggi, possono entrare". Queste le intenzioni RCR arquitectes nel progettare la scuola materna El petite comte, a Besalù, nei territori della Girona, in Spagna: un edificio che spicca nel paesaggio rurale dove si trova per i colori vivaci delle sue facciate e svela il mondo segreto dei bambini offrendo spazi introversi, luminosi e ricchi di stimoli. In un territorio contraddistinto da una pianificazione regolare, in un lotto circoscritto fra tre vie e un parco con un ripido pendio ai lati, RCR arquitectes progettano la scuola materna ispirandosi al mondo dei bambini e ai loro giocattoli: "una piccola casa", "una scatola colorata" dove i piccoli possono ripararsi, giocare, nascondersi e proteggersi senza mai perdere i riferimenti con il paesaggio esterno.
L'edificio è qui inteso come parte del paesaggio che lo ospita. Come le Cantine Bell Lloc a Palamos o il Padiglione del ristorante Les Cols a Olot, anche nella scuola materna El petit comte è la natura circostante a entrare nell'edificio, a formarlo, a identificarlo. Costruita per liberare la vecchia sede, alcuni appartamenti in centro alla città, l'asilo ospita 82 bambini occupando una superficie di circa 1000 metri quadri. Una pianta compatta, disposta su un unico livello, in cui i diversi ambienti sono articolati intorno a due cortili: il patio dei giochi, su cui affacciano le aule, i dormitori e una sala polivalente, e il patio della luce, dalle dimensioni più contenute, che illumina i locali amministrativi e la cucina, con i suoi spazi di servizio. Con questa disposizione non esistono corridoi, angoli bui o spazi sacrificati; ogni ambiente affaccia all'esterno, ma è protetto e sicuro, grazie ai colorati diaframmi tubolari delle facciate, ed è illuminato dalla luce naturale. I fronti espressivi che distinguono El petit comte sono costituiti da una schermatura continua di tubi verticali, le "matite colorate"; tutti della stessa altezza ma con sezioni diverse, assumono gradazioni cromatiche continue toccando i colori dell'arcobaleno. Alcuni di questi profili tubolari sono cilindri che ruotano e invitano i bambini a giocare, altri emettono suoni; alcuni sono metallici, altri sono di materiale plastico, opaco e trasparente per riflettere il colore dei vicini al suolo. Tutti filtrano la luce all'interno, una luminosità piena di colore che si apre verso il parco e i pendii circostanti. I colori, le trasparenze e i riflessi che la luce crea fra essi contribuiscono a definire un edificio dai confini ambigui e dagli spazi luminosi, giocosi e dinamici.
La struttura dell'edificio è abbastanza semplice: pilastri in profili tubolari di acciaio dalle diverse tonalità, che, all'esterno, si confondono e si integrano alla schermatura colorata, sorreggono una copertura in lamiera grecata e getto collaborante, opportunamente isolata e rivestita da una lamiera, sempre di acciaio, che sfuma nelle gradazioni cromatiche delle corrispondenti facciate verticali. Il rapporto con i patii è mediato da profondi porticati che proteggono l'interno dall'eccessivo irraggiamento. La suddivisione interna è affidata a superfici trasparenti, traslucide e riflettenti. Tutte le aule affacciano, con pareti vetrate a tutta altezza, sul grande patio dei giochi: un luogo aperto, ma eventualmente copribile per proteggersi dalla pioggia e dalla radiazione solare grazie alla predisposizione di tende orizzontali; partizioni traslucide separano ogni classe dall'ambiente delle attività libere dal quale si accede; fra le aule e a definire l'ambiente comune, superfici in metacrilato lucido e colorato, chiaro all'interno delle classi e più scuro negli ambienti comuni. "L'architettura deve trasmettere emozione e bellezza. Ogni aspetto tecnologico e costruttivo deve essere risolto, ma l'architettura deve anche avere un'anima". El petit comte ha un'anima: comunica con il paesaggio e con i suoi abitanti attraverso il diaframma delle sue facciate, che si aprono e si muovono, comunica con i piccoli utenti e gli insegnanti grazie a giochi di trasparenze, colori e riflessi che ne sfumano i confini e ne alterano la percezione in un mondo invaso dalla luce.
scheda progetto
luogo: Besalù, Girona, Spain
cliente: Besalù Municipality
progetto architettonico: RCR arquitectes - Rafael Aranda, Carme Pigem and Ramon Vilalta
collaboratori: in fase di concorso: A. Clemente, A. Schmid, P. Alves Ferreira, L. Bjerregaard; Collaboratori in fase di progetto: J. Puigcorbé, A. Clemente
impresa di costruzione: Construpovi SL, Construccions Metal liques Olot SL, Brillart
progetto strutture: Blazquez-Guanter, arquitectes
fotografie: Eugeni Pons, Hisao Suzuki
tempi di realizzazione: 2006-2010
superficie costruita mq: 1.027
Direzione lavori: J. Puigcorbé, I. De Azevedo, E. Klasen Quantity surveior: M. Ortega Progetto impianti: Plana-Hurtos, enginyers Anno del concorso: 2005 Costo: 1,366,905 euros
scheda studio
Studio: RCR Arquitectes
Indirizzo: Fontanella, 26
Città: 17800 Olot (Girona), Spain
Telefono: 0034 97 2269105