Sorto in un’area oggetto di grandi pianificazioni e trasformazioni, in un lotto di terreno circondato su tre lati dall’acqua e un tempo occupato da un magazzino merci, l’edificio, dal grande impatto volumetrico e visivo, può essere visto da tutta la città definendo un nuovo landmark architettonico e un volano per lo sviluppo e la riqualificazione dell’area portuale. La Elbphilharmonie è costituita da due parti principali accostate verticalmente che ne definiscono l’immagine e l’evidente carattere di recupero: inferiormente, la volumetria massiccia e monolitica di mattoni pieni dell’ex magazzino Kaispeicher, costruito tra il 1963 e il 1966 dall’architetto Werner Kaumorgen e poi utilizzato per la conservazione di tè, tabacco e cacao; superiormente, la moderna volumetria slanciata, lucente e trasparente di nuova costruzione, caratterizzata da una sommità sagomata a onda, che raggiunge anche i 110 m d’altezza. Lo spettacolare edificio ospita tre sale concerti, un’ampia zona di educazione musicale, una vasta gamma di locali dove mangiare e bere, un hotel da 245 posti letto, oltre a 45 attici e 520 posti auto nei piani inferiori, e infine, una piazza pubblica, che offre ai visitatori una vista panoramica incomparabile su tutta la città. La qualità artistica, la varietà di funzioni e di programmi culturali e artistici, nonché l’accessibilità pubblica in determinati spazi, hanno definito l’edificio un nuovo punto di riferimento culturale per la città. La piazza sopraelevata, sulla sommità della volumetria esistente, è il punto di incontro centrale dell’Elbphilarmonie e costituisce il legame tra l’ex magazzino e la nuova struttura di sopraelevazione. Per raggiungere la piazza occorre percorrere una scala mobile ascendente e leggermente curva lunga 80 m, che porta i visitatori dalla quota terra sino a un’altezza di 37 m, dove si può ammirare un’emozionante vista panoramica sul porto grazie anche a una passeggiata esterna che conduce attorno all’intero edificio, definita dalle vetrate curve perimetrali della hall.

Le facciate del nuovo corpo si sviluppano per 29 piani in altezza e sono rivestite da due strati di pannelli ricurvi di vetro, stampati con un pattern punteggiato in maniera variabile, secondo 500 schemi diversi, che modificano l’aspetto cromatico e di riflessione a seconda del tempo, del tipo di luce e della distanza dell’osservatore. La copertura, con la sua forma a onda, è ricoperta con “pailettes” circolari di alluminio microforato di diametro variabile con una sottostruttura portante di acciaio ed è caratterizzata da terrazzi e pozzi che convogliano la luce all’interno degli appartamenti e degli spazi distributivi. Dall’interno della hall, oltre a una sala ristorante, all’hotel e alle residenze accessibili anche da entrate indipendenti al piano terra, si accede alle monumentali scale dalle forme oniriche che conducono alla Grand Concert Hall, vero cuore della Elbphilharmonie.
Salendo, i rivestimenti di laterizio cedono il passo alla quercia, al calcestruzzo a vista e allo stucco veneziano. La sala ha una capienza di 2.100 posti disposti attorno a un palco centrale: nessuno spettatore è seduto a più di 30 m di distanza dagli esecutori e ciò rende ottima la sua qualità acustica. Gli architetti insieme all’esperto di acustica Yasuhisa Toyota hanno sviluppato un sistema di rivestimento delle pareti e del soffitto costituito da una “pelle bianca” di 10.000 pannelli tagliati con precisione millimetrica disposti con un pattern in rilievo e da una speciale struttura a tutto tondo in legno di cedro a forma di tromba collocata al centro della sala, che equilibra il riverbero e la riflessione delle onde sonore. Nella Grand Hall è presente anche uno straordinario organo da sala da concerto sviluppato dalla casa costruttrice Kuais di Bonn, con 4.765 canne lucenti che si trovano accanto e dietro al pubblico; nel riflettore sopra il palco è presente anche un’unità remota aggiuntiva dove sono alloggiati quattro registri dell’organo. Anche a livello strutturale l’auditorium presenta una notevole complessità costruttiva. Per isolarlo acusticamente dai rumori e dalle vibrazioni delle imbarcazioni in transito all’esterno, i progettisti strutturali hanno deciso di dotarlo di un doppio involucro di calcestruzzo, sospeso a un sistema di travi reticolari e montato sopra 360 isolatori, definendo, secondo il direttore del progetto Jan-Christoph Lindert, una struttura galleggiante come un “tuorlo d’uovo”.

Per consolidare la struttura esistente di mattoni pieni del magazzino sono state posizionate 1.700 nuove colonne d’acciaio e un’infinità di pali nel terreno;
per realizzare i posti auto è stata rimossa la griglia esistente di colonne a supporto dei sei piani sopra il magazzino e sono state create nuove strutture reticolari di supporto; infine sono stati creati tre nuclei di connettivi verticali e di irrigidimento strutturale. La parte superiore dell’edificio Elbphilharmonie ospita anche la Recital Hall, una sala da 550 posti rivestita in pannelli di legno ideale per l’ascolto della musica da camera, il recital, nonché i concerti di musica jazz e world. La disposizione flessibile dei posti a sedere permette allo spazio di essere utilizzato per un’ampia varietà di scopi. A completare la stretta vocazione musicale, sono presenti ulteriori spazi di educazione e apprendimento dove la musica diventa un’esperienza proattiva per persone di tutte le età.

FACCIATA A MODULI: PARAMETRICA E SERIGRAFATA
La facciata vetrata, prodotta dalla Gartner con l’aiuto dell’azienda italiana Sunglasses per la formatura a caldo, è caratterizzata da circa 1.100 differenti moduli di facciata con vetro piano o curvato, in netta opposizione con il volume squadrato inferiore, e riflette in modo sempre differente il paesaggio di Hafen City. I moduli piani sono realizzati in modo convenzionale, mentre gli altri sono divisi in due tipologie: il primo, a doppia curvatura, che integra una finestra ovale ad asse verticale, il secondo che, con un parapetto in fibra di vetro, permette la creazione di balconi e logge. Nel modulo a doppia curvatura, la finestra viene posizionata nello spazio creato dallo spostamento del punto medio dello spigolo verticale, fino a 350 mm rispetto al piano di facciata, mentre l’altro è caratterizzato dalla twisting fork, che fa da supporto alle lastre di vetro curvate a caldo. La cellula con finestra è composta di una vetrocamera con lastre esterne e interne stratificate con PVB, con serigrafie circolari con finitura grigio specchio e grigio opaco, oltre ai coating per il controllo solare e per ridurre le dispersioni invernali (basso emissivo), mentre il modulo a balcone è formato da una partizione di sicurezza formata da tre lastre di vetro. I moduli coprono 16.000 m2 per un totale di circa 2.200 lastre di vetro con stampe su entrambi i lati, con un possibile numero di pattern di stampa superiore a 4.000 ma, grazie all’ottimizzazione parametrica, allo sfasamento orizzontale e verticale del disegno, alla occasionale rotazione di 180° e alla combinazione tra i vari pannelli è stato possibile utilizzare solo 200 pattern di stampa per tutti i moduli, conferendo però una natura sempre variabile alla decorazione di facciata. La variazione è ottenuta anche grazie allo sfasamento dei vari campi delle serigrafie, in modo da evitare sovrapposizioni e modulare l’opacità della facciata in base alle destinazioni d’uso e aumentando la densità a specchio rispetto a quella grigia opaca verso i bordi. Progettazione parametrica, quindi, non per trovare la forma, ma per gestire in modo più semplice un problema complesso, con migliaia di combinazioni da considerare e con un totale di mezzo milione di serigrafie per lastra, inserendo criteri per limitare effetti visivi di interferenza e includendo sistemi di identificazione per un corretto e veloce montaggio dei pannelli ed eventuali future riparazioni.

PELLE ACUSTICA A CONTROLLO NUMERICO
Le pareti della sala sono rivestite con una speciale superficie denominata “pelle bianca”, composta di pannelli di gesso ad alta densità e cartone di riciclo. Ogni pannello ha spessori e dimensioni diversi, superiori a 75 cm di larghezza, e può pesare no a 150 kg. L’esperto in acustica giapponese Yasuhisa Toyota (Nagata Acoustics) ha calcolato tutti i dettagli in anticipo usando un complesso modello 3D per definire la posizione di ogni singolo pannello, come un gigantesco puzzle tridimensionale. L’installazione ha richiesto l’impiego di una squadra costituita da quattro uomini incaricati di sollevare il pannello nella posizione assegnata e un uomo addetto dell’ancoraggio; per rendere più semplice l’assemblaggio, tutti i pannelli sono stati numerati e dotati di un codice a barre per ridurre al minimo qualsiasi errore. Complessivamente sono stati posati in opera 1.700 m2 a soffitto e 3.700 m2 a parete. Integrati nella sottostruttura metallica a supporto dei pannelli sono stati installati gli impianti di illuminazione e antincendio. La sfida finale per il corretto funzionamento di tutto il sistema è stata quella di realizzare giunti tra pannelli a perfetta tenuta acustica. Originariamente era previsto un nastro stratificato di saldatura inserito nel divario tra i pannelli che tuttavia, a seguito dei controlli ispettivi del consulente acustico, non è stato approvato. Dopo una serie di sperimentazioni in situ da parte del contraente generale HoCHTIEF e una raffinata ricerca di un subappaltatore in grado di realizzare 15 km di giunti di qualità adeguata, è stata installata una schiuma ad alta densità combinata con uno strato di silicio che ha trovato l’approvazione di Yasuhisa Toyota. Al centro del soffitto è stato collocato inoltre il rifrattore “a candelabro” a un’altezza di 15 m dal palco per garantire la distribuzione ottimale del suono. Anche le sedute, organizzate su balconate rivestite con legno di quercia, sono progettate per assorbire il suono qualora restino libere. In questa composizione tecnologica e architettonica, l’immagine e il suono si fondono in un unicum, raggiungendo il sublime.

Scheda progetto
Progettista: Herzog & de Meuron
Committente: Free and Hanseatic City of Hamburg
Periodo di costruzione: 2007 - 2016
Gross floor area: 125,512 m2
Construction cost: 272 million € (2007) 495 million € (2010) 789 million € (2017)
Localizzazione: Hamburg, Germany

Progetto architettonico, segnaletica, modellazione 3D: Herzog & de Meuron - J. Herzog, P. de Meuron, A. Mergenthaler, D. Koch
Gruppo di progetto: J. Lindert, N. Lyons, S. Goeddertz, C. Riemenschneider, H. Severmann, S. Wedrich, C. Happel, B. Föllmer, K. Zang, P. Scherz, J. Grosch
Progetto impianti: Hochtief Solutions AG, ARGE Generalplaner Elbphilharmonie, Knott & Partner Ingenieure, Müller + Partner, C.A.T.S. Computer and Technology Service
Progetto strutturale: Hochtief Solutions AG WGG Schnetzer Puskas Ingenieure, Rohwer Ingenieure VBI GmbH, Jäger Ingenieure (brick façade)
Acustica: Nagata Acoustics Inc.
Fisica dell’edificio: Flohrer Beratende Ingenieure
Trasporti verticali: Jappsen Ingenieure
Progetto antincendio: Hahn Consult Ingenieurgesellschaft, HHPNord/Ost Beratende Ingenieure, ARGE Generalplaner Elbphilharmonie
Flusso del pubblico: Happold Ingenieurbüro GmbH, General Contractor Adamanta
Audio-Video: Peutz Consult, ADA, Ahnert Design Acoustic
Simulazioni energetiche: Ingenieurbüro Hausladen
Ingegneria del vento: Wacker Ingenieure
Consulente climatico: Transsolar
Scenografia: ARGE Planung Elbphilharmonie, BAA Projektmanagement, Ducks Sceno, GCA Ingenieure
Impresa principale: Hochtief Solutions (representing Adamanta Grundstücks- Vermietungsgesellschaft)
Gestione servizi: SPIE
Consorzio investitori: Commerz Real (representing Adamanta Grundstücks- Vermietungsgesellschaft)
Progetto d’interni: Hochtief Solutions (residential skyliving); Antonio Citterio and (architect residential)
Illuminazione: Ulrike Brandi Licht (2005-2012), ARGE Planung Elbphilharmonie, ARGE Generalplaner Elbphilharmonie
Facciata: Josef Gartner Sedie/Chairs: Poltrona Frau

Finitura acustica interna (pelle bianca): Kanuf Integral +Peuckert
Organo: Klais Orgelbau
Photos: Iwan Baan, Christoph Schroll, Maxim SchultZ, Oliver Heissner, Cordelia Ewerth

Arketipo 116, Sicurezza, novembre/dicembre 2017