approfondimento – Expo Gate, proposto da Scandurrastudio, diventerà il primo punto informativo dell'Esposizione Universale di Milano, porta di accesso del modo alle opportunità e alle sfide aperte dal tema "Nutrire il Pianeta.Energia per la Vita".

È Expo Gate il progetto vincitore del concorso per l'Infopoint di Expo Milano 2015. Lo hanno annunciato il 25 marzo, alla Triennale di Milano, il sindaco e Commissario straordinario per Expo Milano 2015 Giuliano Pisapia, il presidente della Triennale Claudio De Albertis e l'Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. Giuseppe Sala.

Apprezzato per l'armonia con cui unisce al sistema monumentale del Castello Sforzesco, Expo Gate, proposto da Scandurrastudio, diventerà il primo punto informativo dell'Esposizione Universale di Milano, porta di accesso del modo alle opportunità e alle sfide aperte dal tema "Nutrire il Pianeta.Energia per la Vita". L'Infopoint sorgerà in Largo Cairoli (via Beltrami) e sarà un luogo di incontro, in cui ritrovarsi per partecipare a eventi o scoprire le principali novità che ha in serbo questo importante evento internazionale. Al concorso a invito per la progettazione del padiglione-installazione temporaneo Infopoint 2015, lanciato dalla Triennale di Milano su incarico di Expo 2015 S.p.A., hanno risposto 25 studi di architettura.

Le proposte sono state valutate da una giuria composta da Claudio De Albertis, Presidente della Triennale di Milano, Alberto Artioli, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici, Ferruccio de Bortoli, Direttore del Corriere della Sera, Elio Fiorucci, Stilista, Vittorio Gregotti, Architetto, Daniela Volpi, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Milano, e Giuseppe Sala, Amministratore Delegato Expo 2015 S.p.A..

Motivazione della Giuria
Leggeri e trasparenti, i padiglioni si inseriscono nel tessuto urbano in modo discreto trasmettendo un alto valore simbolico, rispettando il canocchiale visivo Castello Sforzesco-Cordusio  e ricomponendo lo spazio pubblico in modo vitale. Il sistema costruttivo proposto, che usa tecnologie elementari, è relativamente semplice ed è interessante sia dal punto di vista della sostenibilità sia da quello dell' economia e della rapidità della sua realizzazione. Un'invenzione formale e strutturale, un'opera celebrativa e rappresentativa perché, come scrisse Gio Ponti "La rappresentatività deve essere vivente, ricca di immaginazione, riconoscibile nelle parti che compongono un'architettura.  La rappresentatività caratterizza la costruzione portandola con sapienza a quella comprensione universale, a quella comunicazione che è uno dei termini dell'esistenza dell'arte."

Estratto dalla relazione di progetto di Scandurrastudio
È un luogo in cui lo scandire dei giorni che mancano all'evento di apertura diventa occasione per parlare di crescita ed evoluzione. Il calendario delle manifestazioni, il periodico mutare dello spazio e delle strutture preludono, alla vitalità di Expo 2015.
Il progetto propone una piastra aperta, il suolo libero è caratterizzato da una piazza centrale e due padiglioni a "casello" laterali. Una porta di accesso a Expo.
Expo si annuncia al mondo, con un dispositivo che costruisce spazio e luoghi, trasformabile e adattabile senza che questo perda la propria forte identità.
Le strutture all'esterno sono pensate per poter accogliere diversi tipi di comunicazione, immagini, stendardi, bandiere, grafica luminosa possono trasformarsi periodicamente o costruire una temporalità connotandosi diversamente nel tempo.
Questo dispositivo sarà in continuo mutamento, le funzioni all'interno dei padiglioni saranno stabilite dando una gerarchia agli spazi. Al centro dei due padiglioni, uno spazio vuoto sarà il luogo dell'informazione più diretto.
L'opera intende confermare l'impianto urbano ottocentesco e richiamare in maniera evidente il sistema puntiforme di piccole architetture monumentali presenti a partire dal Castello e attorno al parco Sempione che da sempre ha avuto vocazione espositiva. L'opera vuole confermare quel sistema assiale di spazi pubblici che dal Duomo attraverso il passaggio tra la Loggia dei Mercanti e il palazzo della Ragione e poi lungo via Dante porta sino all'Arco della Pace sulla traiettoria della statale del Sempione.
Una porta di accesso a Expo che è luogo fisico e di informazione.
La flessibilità e la trasparenza dell'opera individua la possibilità di nuovi e più diretti sistemi di comunicazione e allestimento, due grandi vele schermo saranno il supporto per continue trasmissioni di informazione in tempo reale, il vuoto al centro dell'opera, la piazza supportata dagli esterni dei due padiglioni e la pianta libera rendono estremamente adattabile l'utilizzo degli spazi proposti.
Le attività ospitate all'interno dei padiglioni sono divise dallo spazio pubblico esterno da vetrate che le lasciano visibili.
Una grande macchina di comunicazione in movimento che sarà costantemente accesa da attività e da immagini e informazioni.
L'opera sarà realizzata secondo principi di leggerezza, trasparenza, modularità, caratteristiche che portano a perseguire un linguaggio di grandi volumi reticolari e aerei. Un'estetica della leggerezza che richiama le strutture di Eiffel e le successive ricerche sull'espressività della leggerezza non solo delle forme ma anche dal punto di vista dell'impatto ambientale.