Il magazzino originale Fenix I, situato nel quartiere Katendrecht di Rotterdam, fu costruito nel 1922 per la Holland America Line; nel 2019 è stato riqualificato e ristrutturato dallo studio Mei Architects and Planners, per accogliere un mix funzionale in grado di far rivivere l’edificio e il quartiere. Infatti, gli spazi del vecchio magazzino sono stati convertiti in luoghi destinati all’arte e alla cultura, per ospitare scuole di danza, teatro e circo, oltre a spazi commerciali, di ristorazione e un vasto parcheggio (con una campienza di oltre 200 posti auto). La maestosità del progetto è sottolineata inoltre dalla realizzazione del nuovo grande volume che sovrastra i vecchi magazzini, ospitando spazi residenziali. Storicamente, i magazzini Fenix, situati di fronte all’Hotel New York e al ponte Rijnhaven avevano una lunghezza di 360 m, caratteristica tale da renderli all’epoca il più grande terminal di spedizione del mondo. La facciata in cemento armato era caratterizzata da grandi ponti di carico. Una particolarità del magazzino erano le due linee ferroviarie che attraversano l’edificio e i montacarichi che gli autocarri potevano utilizzare per caricare e scaricare le merci al primo piano. Dopo un incendio avvenuto negli anni ‘50, il magazzino fu ricostruito in due parti e ribattezzato Fenix I e Fenix II. Nel frattempo, però, il quartiere Katendrecht ha conosciuto un periodo di declino durato fino a circa 10 anni fa, quando la città di Rotterdam si è impegnata nella ristrutturazione e trasformazione del quartiere, da zona svantaggiata a quartiere trendy e popolare, con l’insediamento di numerose attività creative e culturali oltre che ristorative e di svago. Nel 2013, lo studio Mei architects and Planners si è aggiudicato la gara d’appalto per la progettazione architettonica per la riqualificazione del Fenix I, con la possibilità di costruire un nuovo volume al di sopra dei magazzini.

Il progetto complessivo per Fenix I è dunque composto da Fenix Docks, ovvero il vecchio magazzino riqualificato per ospitare ristoranti e spazi culturali, e Fenix Lofts, la nuova costruzione sovrastante l’esistente con oltre 200 appartamenti e attici di diverso taglio. Il Fenix Docks comprende il magazzino esistente di Holland America Line di dimensioni pari a 140 m di lunghezza e 40 m di profondità, con 2 piani e 6 m di altezza libera. Questo magazzino è stato in gran parte riqualificato e ristrutturato per un uso misto. In aggiunta, un livello intermedio costituito da una gigantesca struttura tridimensionale separa il magazzino esistente dal nuovo volume sovrastante. Questa piastra ha un’altezza libera di 4 m circa e ospita abitazioni soppalcate che si affacciano su un ampio giardino interno, creando un nuovo e inaspettato ambiente. Al di sopra di questo livello, sorge il nuovo blocco edilizio, apparentemente chiuso, realizzato con una struttura portante a setti in cemento armato, per ottenere spazi flessibili atti a realizzare appartamenti di varie dimensioni, con spazi esterni (balconate) che perimetrano l’intero edificio, sia verso il lato esterno sia verso la corte. La galleria all’interno del blocco si collega, tramite quattro ascensori e scale, a un passaggio pubblico al piano terra, che attraversa interamente il magazzino originario. L’intento progettuale degli architetti si è basato sull’obiettivo principale di fondere il vecchio e il nuovo, senza creare contrasti ma relazionando la nuova architettura al contesto urbano. Per questo motivo, i progettisti hanno deciso di innalzare l’edificio sul lato del Rijnhaven (9 livelli in cima al magazzino) in modo che corrispondesse alle dimensioni e alla scala degli edifici intorno al Rijnhaven. Sul lato di Veerlaan, il nuovo volume dell’edificio invece è stato limitato a quattro piani, per trovare una relazione con gli edifici circostanti più bassi di Katendrecht.

Lo studio Mei Architects and Planners ha inoltre differenziato l’approccio di intervento sull’esistente. In particolare, per la facciata del magazzino Fenix sul lato di Veerlaan la volontà progettuale è stata rivolta a ricostruire l’immagine che il magazzino aveva all’epoca della sua realizzazione. L’intonaco della facciata in cemento è stato riportato allo stato originale e sono stati ricostruiti i piani di carico, scomparsi nel tempo. Al piano terra, le pareti di vetro sono state spostate leggermente indietro rispetto alla costruzione in calcestruzzo per sottolineare la galleria, dove passavano i treni. La facciata del livello che separa il vecchio dal nuovo è caratterizzata da una costante ripetizione di elementi di facciata scuri e nella sua interezza è posizionata leggermente arretrata rispetto all’esistente. Sul lato di Rijnhaven, il magazzino originale è caratterizzato dal cemento a faccia vista, dalla presenza di grandi porte, da un piano di carico allungato e ingombrante e da una lunga finestra lucernario che permette di illuminare ampiamente gli spazi interni della galleria. Questa facciata, risalente agli anni ‘50, è stata riportata al suo antico splendore senza grossi nuovi interventi. Sopra l’esistente sono costruiti otto piani residenziali, sottolineati dall’orizzontalità delle balconate, con un nono strato costituito da attici sporgenti. Lungo la banchina, il Fenix Docks ospita diverse attività di ristorazione, creando in questo modo un luogo attrattivo e dinamico. Per rendere facilmente accessibili entrambi i lati dell’edificio, gli architetti hanno progettato un passaggio che attraversa l’edificio dal lato di Veerlaan al lato di Rijnhaven e che permette di collegare tutti gli appartamenti soprastanti. La sostenibilità è parte integrante di questo imponente progetto, a partire dal riuso dell’esistente. Il nuovo edificio è adattabile grazie all’altezza supplementare dei piani e può essere partizionato in modo flessibile grazie a una struttura portante principale costituita da setti. L’edificio fa un uso efficiente dell’energia utilizzando l’illuminazione a led nelle aree comuni, un sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore ad alta efficienza, e un sistema di raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana proveniente dalle coperture a verde.

STRUTTURE TRA VECCHIO E NUOVO
Le vecchie murature di questo monumentale edificio non potevano sostenere il carico della nuova struttura abitativa soprastante. Pertanto gli architetti hanno dovuto prevedere una nuova soluzione strutturale in grado di rispettare l’esistente e di rendere visibile la vera grandezza del vecchio edificio, due sistemi completamente indipendenti. Quasi quaranta colonne d’acciaio del diametro di 500 mm sono state inserite tra le vecchie fondamenta dell’edificio esistente e sopra di esse è stata posizionata una sorta di “tavola” con struttura tridimensionale in profili in acciaio composito saldati/imbullonati e verniciati con trattamento ignifugo. Sopra questa piastra è stato realizzato il nuovo volume in cemento armato, con un sistema di setti portanti verticali prefabbricati (dimensione 800x280 mm) per permettere in questo modo di realizzare degli spazi flessibili e adattabili nel tempo. I solai sono anch’essi in cemento armato, di spessore 20 cm (oltre i massetti e gli strati di finitura). In totale, per realizzare l’intera costruzione sono state utilizzate ben 15.000 tonnellate di acciaio. La piastra tridimensionale tra le due costruzioni è caratterizzata da uno spazio di altezza che supera i 4 m destinata a ospitare dei loft, con una facciata continua in vetro, arretrata rispetto ai due edifici. Ciò rende la parte nuova dell’edificio ancora più imponente, restituendo l’idea che il nuovo volume stia praticamente fluttuando sopra il vecchio edificio in mattoni. L’imponente struttura reticolare che permette la realizzazione del nuovo volume diventa parte integrante e visibile degli appartamenti di questo livello, che dispongono anche di uno spazio esterno privato che si apre sulla zona della corte interna. Il volume residenziale sopra il magazzino comprende in totale 212 loft. Gli appartamenti variano da 40 a 300 mq. Tutti dispongono di grandi finestre scorrevoli e ampi balconi profondi 2,5 m con parapetti in vetro, per sfruttare al meglio l’eccezionale posizione e le fantastiche viste del paesaggio. Sul lato corto dell’edificio, dove il nuovo volume ha coperture a verde gradonate, gli attici dispongono anche di ampie terrazze oltre che di ampi balconi.

IL SISTEMA DEI COLLEGAMENTI VERTICALI E LA CORTE INTERNA
I nuovi appartamenti soprastanti il vecchio magazzino sono raggiungibili attraverso il passaggio interno del Fenix, una strada interna lunga 40 m, che attraversa l’edificio e collega il lato della città (Veerlaan) con il molo. Questa galleria è forse uno degli spazi più emozionanti, che esprime al meglio l’energia e l’intensità cinetica del passato e del presente dell’edificio mostrando ai visitatori/residenti i diversi strati del tempo. Attraverso enormi vetrate, alle persone che passano si offre la vista della sala di pratica e trapezio alta 12 m della Scuola di Circo Codarts. Sul lato opposto il passaggio consente uno scorcio sul parcheggio pubblico. Dal passaggio, l’ingresso ai loft è situato in una passerella nel vecchio magazzino e attraverso un sistema di ascensori conduce i residenti direttamente attraverso il tetto del magazzino ai loro appartamenti e alla nuova corte interna, caratterizzata da luce, verde e trasparenza, in netto contrasto con le forti strutture industriali che caratterizzano il molo. Durante il giorno, la passerella interna è aperta al pubblico per consentire l’accesso ai ristoranti sulla banchina. Come sottolineano i progettisti, il fatto di accedere agli appartamenti e ai loft attraverso la galleria pubblica, è stata una scelta consapevole e voluta al fine di favorire l’interazione sociale tra i residenti. Sulla grande “piastra” strutturale posta sopra il magazzino è stato creato un ampio giardino interno, luogo di incontro per i residenti. Attraverso la sovrapposizione dei loft, da sei piani sul lato città a nove piani sul lato molo, questo spazio esterno condiviso gode di molto sole. Le facciate sono realizzate con vetrate a controllo solare ad alto rendimento in combinazione con i frangisole esterni e gli ampi balconi che riducono il carico termico sulla facciata stessa. I giardini pensili e le facciate verdi verticali del cortile interno stimolano un ambiente confortevole e naturale. La tranquillità del cortile interno è enfatizzata dall’uso del cemento bianco delle strutture dei balconi, combinato con il rivestimento in legno delle facciate, che passano da una tonalità di colore scuro in alto a una tonalità chiara lungo i piani inferiori e questo fa in modo che i livelli residenziali inferiori sembrino più luminosi. Il sistema dei parapetti include delle fioriere integrate, permettendo al verde di arrampicarsi lungo i parapetti e i ballatoi. Le finestre in alluminio sono realizzate in una finitura color bianco sporco, in armonia alle tonalità delle scale e dei parapetti.

LE FACCIATE VETRATE E IL SISTEMA DEGLI SPAZI ESTERNI
Un aspetto importante del progetto è quella che gli architetti olandesi definiscono “la sesta facciata”, ovvero il lato inferiore dei grandi balconi (la cui superficie ha una trama texturizzata) che perimetrano tutto il nuovo corpo soprastante il magazzino, ben visibili da chi osserva l’edificio dal piano terra. Nel nuovo volume abitativo, il sistema dei balconi è stato studiato con grande attenzione e finezza al fine di disegnare sottili linee orizzontali sulle facciate, rompendone così la massività e l’imponenza. I parapetti dei balconi sono realizzati in vetro stratificato, intervallati da “muse frame”: elementi ripetitivi con telaio in alluminio verniciati color grigio scuro e tamponamenti in rete metallica (zincata a caldo a maglia diagonale), che invitano ad appoggiarsi per ammirare il contesto, adattandosi al carattere portuale del sito. In totale sono state aggiunte alle balconate non meno di 516 “muse frame”, che scandiscono e danno ritmicità ai nuovi prospetti. I loft sono caratterizzati da tamponamenti vetrati con serramenti in alluminio, color RAL 7021, realizzando ambienti interni ampi e luminosi. Ogni facciata può essere aperta a metà del balcone attraverso serramenti ad ante scorrevoli. Il filo della facciata del livello intermedio risulta arretrato rispetto al filo dell’esistente e del corpo soprastante, quasi a creare uno “scuretto” al fine di valorizzare i due sistemi, il vecchio e il nuovo. I progettisti hanno definito i balconi una sorta di luogo “parentesi” rispetto agli spazi interni, dove concedersi una pausa per trascorrere piacevoli momenti ad ammirare il paesaggio circostante. I balconi sono spaziosi e profondi circa 2,5 m in modo che, anche a un’altezza di 20 m, si possa provare quella meravigliosa sensazione di stare all’aria aperta, godendo di una bellissima vista panoramica sul fiume Mosa o sul quartiere Katendrecht. Al senso di apertura reso dalle balconate che si protendono al contesto e che perimetrano tutto il nuovo volume sull’esterno, si contrappone il cortile interno, chiuso su sé stesso, un’oasi di calma e tranquillità, in netto contrasto con l’ambiente circostante.

Scheda progetto
Località: Veerlan | Rijnhaven, 3072 ZP, Rotterdam, The Netherlands
Date: design 2013, inizio lavori 2016, fine lavori 2019
Committente: Heijmans Vastgoed
Costo: 48 milioni euro
Total gross area: 40.500 mq così ripartiti
Programme: cultural spaces and F&B (about 8.500 mq), 225 car parking space (about 9.000 mq), 212 apartments loft (78 to rent and 134 for sale), (about 23.000 mq)
Architecture and Interior Design: Mei architects and planners
Design Team: Robert Winkel, Robert Platje, Michiel van Loon, Ruben Aalbersberg, Sean Bos, King Chaichana, Ed de Rooij, Kasia Ephraim, Danijel Gavranovic, Jan Hoogervorst, Rutger Kuipers, Arjan Kunst, Riemer Postma, Rob Reintjes, Adriaan Smidt, Daam van der Leij, Ruben van der Plas, , Lore van de Venne, Menno van der Woude, Reinoud van der Zijde, Johan van Es, Roy Wijte
Structure: ABT Delft
Impianti MEP: Techniplan
Building physics: LBP|Sight
Hystoric research: Suzanne Fischer
Project/Construction Manager: Heijmans Woningbouw, Rotterdam
Suppliers: CSM Steel structures, Reynaers Aluminium façade systems, HCI prefab concrete, Trahecon fences
Photos: Ossip van Duivenbode, Marc Goodwin (archmospheres), Mei architects and planners

Arketipo 146, Residenze, Aprile 2021