Finestre in materie plastiche (PVC)

Testo di Antonella Minopoli e Luca Mòsele

Il PVC, polivinilcloruro, è il materiale più utilizzato per la realizzazione di infissi in plastica, sia per il suo costo contenuto che per le sue specifiche caratteristiche.

Esso è prodotto sottoforma di polvere che, miscelata con vari additivi, viene trasformata in prodotto finito. Rispetto al tipo e alla percentuale di tali sostanze aggiunte, si ottengono differenti formulazioni di PVC, da materiali flessibili simili alla gomma a materiali rigidi.

Il PVC, mediante il processo di estrusione, viene trasformato in profilati per infissi, ottenendo un prodotto le cui caratteristiche di aspetto superficiale, colore, precisione dimensionale e resistenze all'urto sono già determinate.

Le caratteristiche di questo materiale sono la resistenza agli agenti atmosferici, all'umidità, la leggerezza e l'elevata coibenza termica, mentre le maggiori difficoltà sono causate da un alto coefficiente di dilatazione termica, quindi sottoposto ad elevate temperature presenta fenomeni di rammollimento,  perciò si sconsiglia l'uso di profili di colore scuro.

I profili possono essere monocamera o a più camere, nei serramenti vengono utilizzate camere interne a sezioni e posizioni diverse tra cui camere chiuse con rinforzi metallici che assolvono anche la funzione di fissare accessori, quali traversi, montanti e cerniere. Per realizzare un serramento esterno vengono utilizzati profilati di più tipi. I profilati complementari sono usati per i fermavetri e coprifili, mentre per il telaio fisso e le ante mobili  sono utilizzati profilati principali, che tagliati a 45°, vengono poi collegati tra loro mediante saldatura per fusione.