Tra gli edifici più prestigiosi e affascinanti, sorti nella trasformazione recente di Milano nella zona adiacente a Porta Nuova si annovera, la sede della Fondazione Feltrinelli in viale Pasubio. Nata per volontà della famiglia Feltrinelli di realizzare il centro dell’identità culturale e storica dell’azienda, l’edificio si pone lungo l’antico tracciato delle mura spagnole, riqualificando integralmente un’area inutilizzata e mai recuperata dopo i bombardamenti del ’43 e ricreando, con la sua forma assottigliata e diagonalizzata in pianta, lo storico Tracciamento urbano che converge verso via Alessandro Volta e il suo imponente asse, che dal centro di Milano collega, verso nord, il Cimitero Monumentale. Il masterplan generale della zona prevede anche la realizzazione, ormai prossima, di una spina verde tra l’edificio e via Crispi (proseguimento dei bastioni di Porta Garibaldi) e prevedrebbe, inoltre (al momento la sua costruzione è sospesa), la realizzazione di un piccolo fabbricato su viale Montello (all’imbocco di via Paolo Sarpi) con le medesime forme dell’edificio ultimato, creando così una scenografica simmetria in corrispondenza di Porta Volta, una delle porte d’accesso al centro storico di Milano. Il progetto avviato nel 2008, firmato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, ha avuto una forte convergenza di vedute tra progettisti, committenza e Comune di Milano che ne ha colto il significativo valore aggiunto per la città. Oltre all’attento inserimento urbano, la progettazione trova riferimento, con la sua forma lineare e semplice, nelle cascine longilinee che costellano il paesaggio lombardo.

La sagoma dell’edificio riprende la consueta ricerca degli architetti basileani della forma ideale, già presente nella VitraHaus a Weil Am Rhein (Germania) in cui la copertura rappresenta una convergenza naturale e armonica delle facciate, con l’aggiunta degli elementi di aggetto. L’involucro ha avuto una forte caratterizzazione costruttiva per creare l’apertura e il dialogo con la città attraverso totali trasparenze che hanno determinato il ritmo dei pieni, costituiti dalle strutture verticali portate in facciata, e i vuoti delle parti vetrate. L’edificio, che appare proprio per la sua scansione come unico, è suddiviso in realtà in due blocchi, separati da un passaggio urbano, di dimensioni pari all’interasse delle strutture portanti che lo rende pertanto poco visibile. L’edificio a est, circa un terzo del totale, ospita la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, il centro di studio e ricerca, noto a livello internazionale con un patrimonio bibliotecario e archivistico Filippo Romano di 200.000 volumi, 17.500 riviste periodiche italiane e straniere e 1.500.000 documenti di archivio sulla storia politica, economica e sociale a partire dal Sedicesimo secolo. Al piano terra della Fondazione si trovano la libreria e la caffetteria, aperte al pubblico. Al primo piano, raggiungibile dal foyer con un monumentale scalone elicoidale in carpenteria metallica realizzato in corso d’opera, è presente uno spazio polifunzionale a doppia altezza con un palco per eventi e relative attrezzature tecnologiche per ogni tipo di evento. Al terzo e quarto piano sono presenti gli uffici e le aule didattiche suddivise con partizioni verticali trasparenti che consentono sempre la permeabilità visiva interno-esterno. Infine, al quinto piano è presente la scenografica sala di lettura a tripla altezza, caratterizzata dalla cuspide della convergenza delle falde del tetto, destinata alla consultazione del patrimonio culturale della Fondazione. Carattere comune di tutti i livelli è la presenza, al centro, di piccoli nuclei compartimentati. In tali “casette”, realizzate con partizioni opache a secco, trovano sede gli spazi tecnici e i connettivi verticali che hanno reso necessario un attento studio dei percorsi di esodo per gli adempimenti normativi, creando rampe di scale intersecate tra loro a piani sfalsati. La restante parte dell’edificio, la più consistente, originariamente progettato come generico edificio per uffici separati per piano, ha poi trovato interesse nel corso dello sviluppo immobiliare di Microsoft che ha deciso quindi di insediarci la sua nuova sede italiana.

La flessibilità degli spazi interni ha consentito di predisporre un polo tecnologico con open space, sale riunioni, sale polifunzionali, aree relax, postazioni mobili e di conservare il carattere di apertura e dialogo con la città attraverso l’allestimento di aree per studenti e spazi dedicati allo sviluppo di progetti di trasformazione digitale. Nei due piani interrati, che occupano tutta l’impronta del fabbricato trovano spazio gli archivi, gli spazi tecnologici e un’autorimessa. Il progetto, viste le sue peculiarità, è stato caratterizzato sin da subito da un avanzato studio degli aspetti tecnologici e impiantistici ed è giunto in cantiere nel 2012 a un livello molto avanzato di dettaglio, comprensivo di due mock up dell’involucro, a cui se n’è aggiunto un terzo realizzato in fase di gara. Il contraente generale dell’opera è stato CMB, che, con Herzog & de Meuron, hanno portato l’importante miglioria di realizzare le strutture in elevazione prefabbricate, anziché gettate in opera, caratterizzando con maggior finezza la qualità finale dell’opera e riducendo le tolleranze dimensionali costruttive. Nel corso del cantiere, il gruppo di investimento Coima si è affiancato a Feltrinelli nel Fondo Immobiliare committente del progetto, dando un importante contributo al successo e al management dell’operazione. Il cantiere degli edifici si è concluso a fine 2016 e, attualmente, sono in corso le attività di sistemazione degli spazi esterni verdi che saranno pronti entro la fine del 2017. La pavimentazione della piazza è caratterizzata da una finitura di calcestruzzo fresato effetto bocciardato, interrotto da piccole aiuole con alberi caduchi foglie ad alto fusto che in primavera e in autunno daranno un ulteriore carattere peculiare a questo nuovo spazio urbano.

SPIGOLI VIVI E TRASPARENZE
L’edificio è caratterizzato da una alta qualità delle strutture di calcestruzzo armato, gettato in opera e prefabbricato. Nello sviluppo del progetto di cantiere è scaturito un sistema costruttivo ibrido con impalcati realizzati in corso d’opera, costituiti da solette piene, e pilastri prefabbricati a forme romboidali, suddivisi a conci verticali pari all’interpiano, e rivestiti da una coppella prefabbricata di calcestruzzo armato sul lato esterno che accoglie il sistema di raccolta delle acque pluviali. Le solette, dello spessore di 30 cm, a fronte della volontà progettuale di non realizzare controsoffitti, accolgono anche gli impianti elettrici all’intradosso, con annegate speciali canalette corrugate, cassette di raccordo e incassi per i trasformatori delle lampade. Gli aggetti, anch’essi pieni di calcestruzzo armato gettato in opera di spessore 15 cm, sono collegati alla soletta interna mediante travetti puntuali e, nella restante parte di giunto, è inserito l’isolamento per limitare il ponte termico. Al fine di evitare giunti di ripresa, gli impalcati e gli aggetti sono stati reciprocamente gettati in una sola operazione ed è stato studiato un mix apposito dal fornitore Holcim, oltre che la metodologia di posa dei manti e dei casseri, per realizzare superfici lisce e spigoli vivi, quasi volutamente taglienti. All’intradosso degli aggetti, in posizione più esterna, è stata posizionata la guida per l’ancoraggio della linea vita, annegando un profilo di acciaio inox in fase di getto. La linea vita viene impiegata per le attività di manutenzione ordinaria ai piani bassi verticali con imbrago diretto dell’operatore, mentre, ai piani alti, è stato studiato un trabattello smontabile in piccoli pezzi con il fornitore Faraone da ancorare a essa per lavorare sulle superfici inclinate in sicurezza. Il pavimento degli aggetti è completato con una lastra di calcestruzzo prefabbricato che nasconde lo strato di pendenza e quello di impermeabilizzazione che fanno convergere le acque piovane nel falso pilastro esterno, dove si trova il pluviale. I pilastri prefabbricati coprono un solo livello ai piani verticali e tre livelli ai piani inclinati; presentano un giunto di montaggio a secco maschio/femmina con barre di ripresa che si innestano in un foro corrugato di acciaio completato con malte strutturali. In sommità, la cuspide è realizzata giuntando i due elementi prefabbricati che convergono dai due assi opposti, che risultano allineati diagonalmente. Tale operazione ha avuto un elevato grado di complessità vista la bassissima tolleranza dimensionale degli elementi prefabbricati, ma ha definito un’alta qualità costruttiva del fabbricato.

SOLUZIONI TECNOLOGICHE DEL SISTEMA INVOLUCRO - IMPIANTI
Data la sua prevalente parte trasparente e un orientamento nord-sud dei prospetti lunghi, l’involucro presenta significative dispersioni di calore in condizioni invernali e altrettanto significativi rientri di calore in regime estivo, mitigati dagli elementi di aggetto. L’edificio è stato, sin dalle fasi progettuali, concepito con tende esterne avvolgibili a rullo esterne, i cui dettagli sono stati studiati dall’appaltatore Resstende per mitigare l’effetto serra. Gli impianti sono stati opportunamente dimensionati per tali scambi termici e prevedono un sistema misto con mandate d’aria a soffitto con tubi circolari a vista negli spazi aperti al pubblico, riprese d’aria negli spazi tecnici e fan coil a pavimento in corrispondenza del perimetro trasparente in tutti gli spazi. Il sistema di produzione dei fluidi vettori è costituito da una pompa di calore ad acqua di falda che funziona sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Gli interni sono caratterizzati dalla finitura del pavimento galleggiante, con quadrotti di legno truciolare incapsulati con lamina d’acciaio rivestiti con finitura in rovere su supporto magnetico, dalla tinteggiatura nera dell’intradosso della sala polifunzionale e degli arredi, che creano un forte contrasto con le trasparenze dell’involucro. Nella sezione corrente dell’edificio, l’involucro trasparente interseca continuamente la parte opaca, costituita dai pilastri. Tra i due è presente l’isolante in continuità con la linea dei serramenti tripli, che garantisce il taglio termico. Nel pilastro esterno è presente il pluviale che raccoglie l’acqua degli aggetti. Oltre al giunto tra i due fabbricati, nell’edificio per uffici sono presenti due giunti strutturali che seguono, in prospetto, il taglio diagonale del fabbricato.

Scheda progetto
Progettista: Herzog & de Meuron
Committente: LOIMA per conto di Fondo Feltrinelli Porta Volta
Periodo di costruzione: 2013 - 2016
Gross floor area: 14,249 mq
Localizzazione: Milano, Italy
Architetti locali: SD Partners
Gruppo di progetto: Jacques Herzog, Pierre de Meuron, Stefan Marbach, Andreas Fries, Mateo Mori Meana (project manager), L. Amorim Rocha, M. Bergua Orduna, N. Büchel, A. Casani, Y. De Rueda, C. Frühauf, Y. Keller, M. Ángeles L. Ruesca, M. Leung, C. Liao (Animation), A. Müller, A. Padilla Figueroa, F. Requena Crespo, J. Sala, F. Soares de Moura, C. Viladoms, F. von Euw, T. Wolfensberger (Associate)
Progetto strutturale: Zaring
Progetto impianti, sostenibilità: Polistudio
Gestione e sviluppo immobiliare: COIMA
Impresa principale: CMB
Coordinatore di commessa per CMB: Paolo Ratti
Facciate: AZA
Cemento prefabbricato: Orobica
Sistema di ombreggiamento: Resstende
Illuminazione: Artemide
Ponteggi pulizia facciata: Faraone
Pavimenti: Coiver Contract
Cemento: Holcim
Photos: Filippo Romano, Alessio Costantino Mirabella, Fabio Di Carlo - Resstende

Arketipo 109, Trasparenze, Marzo 2017