All'interno di un immobile storico risalente alla fine del 1800, situato nel rione di San Giovanni di Lecco, è stata inaugurata nei giorni scorsi la nuova Casa della Terza Età, dopo un progetto di ristrutturazione effettuato anche grazie al contributo della Fondazione Saint-Gobain, insieme a Comune, Auser, l’associazione che dal 1989 si batte per dare ruolo e valore agli anziani e Anteas (Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà).
La nuova struttura  (che ospita Auser Lecco, Anteas Lecco e gli uffici comunali del SID-Servizi Integrati Domiciliarità) è adibita a polo socio assistenziale e culturale per i servizi agli anziani, uno spazio integrato dove poter fornire informazioni utili e orientare ai servizi esistenti, svolgere attività di aggregazione e partecipare e momenti di condivisione tra generazioni. Particolare attenzione è rivolta alle persone con mobilità ridotta, con il servizio di trasporto protetto, e alle persone sole, con la compagnia offerta dalla Telefonia sociale, grazie all’opera di volontari. La Fondazione Saint-Gobain Initiatives – costituita nel 2008 per sostenere iniziative di solidarietà in tutto il mondo - ha dato un contributo significativo per sostenere i costi di ristrutturazione della Casa.
“La nostra Associazione, che proprio nel 2019 festeggia i 30 anni di attività, promuove l’invecchiamento attivo mettendo al centro la persona anziana, operando per migliorare la qualità di vita, leggendo i bisogni e favorendo l’attivazione di servizi di aiuto e sostegno a chi è in difficoltà - spiega Luisa Ongaro, Presidente di AUSER Lecco. - Lottiamo contro ogni forma di esclusione sociale o di discriminazione nei confronti delle fasce fragili della popolazione e sviluppiamo legami di solidarietà tra le generazioni. Questa Casa - prosegue Ongaro - è il coronamento di un grande progetto di collaborazione tra più soggetti, tra pubblico e privato in un’ottica di lavoro condiviso tra volontari e professionisti; è partecipazione alla programmazione dei servizi sociali del territorio che ci vede protagonisti e in prima linea; vuole diventare uno spazio aperto e accogliente di riferimento per la comunità dove si potrà apprezzare l’opera del volontariato e l’esperienza degli operatori dei servizi specialistici comunali. Ci aspetta un grande lavoro, un percorso per mettere a regime tutte le attività, ma accettiamo volentieri la sfida”.
“Da oltre 10 anni la Fondazione Saint-Gobain supporta azioni di solidarietà correlate alla strategia del Gruppo nel settore dell’habitat - sottolinea Margherita Nicoletti, direttore per la Responsabilità Sociale d’Impresa di Saint-Gobain Italia. - Una strategia al servizio dell'utente finale, che mira a rendere il comfort accessibile al maggior numero possibile di persone. Saint-Gobain è presente in 68 Paesi, con più di 350 anni di storia, e in Italia proprio quest’anno festeggiamo il centotrentesimo anniversario di attività. La nostra missione è creare comfort e migliorare la qualità della vita delle persone. Vogliamo raggiungere questo obiettivo attraverso l’interpretazione di un ruolo sociale, sia con il nostro lavoro sia grazie ai contributi della Fondazione Saint-Gobain. Ecco perché abbiamo accettato con grande piacere di essere a fianco di Auser Lecco nella creazione della Casa della Terza Età”.
"Sono molteplici gli elementi positivi collegati con l'apertura della Casa della Solidarietà e della Terza Età - sottolinea il sindaco di Lecco Virginio Brivio - primo fra tutti il fatto di aver recuperato un bene prezioso come questo edificio di San Giovanni, e di avergli dato una nuova funzione e dunque vita nuova: un bell'esempio di rigenerazione urbana degli spazi pubblici. La donazione ad Auser finalizzata al sostegno delle attività della struttura effettuata da una fondazione di respiro internazionale come la Fondazione Saint-Gobain testimonia lo spessore di questa iniziativa di coprogettazione, in grado di richiamare attenzioni e risorse anche al di fuori dei confini territoriali”.
Nei Paesi in cui è presente, Saint-Gobain si impegna per dare un positivo contributo al benessere delle comunità nelle quali è inserita. In qualità di azienda responsabile, ritiene che la propria posizione di leader sui mercati dell’habitat e dell’edilizia comporti la responsabilità di intraprendere azioni no-profit, in settori coerenti con la strategia del Gruppo. Diversi i progetti realizzati in questi anni in Italia, di cui se ne segnalano quattro in particolare.
Progetto “Linguetta”. A partire dal dicembre 2013 e per tutto il 2014, la Fondazione Saint-Gobain Initiatives ha supportato la Lega del Filo d’Oro nella costruzione del nuovo centro ad alta specializzazione di Osimo (AN), che con 56.000 m² e 80 posti letto è stato destinato all’assistenza dei bambini sordo-ciechi e dei loro genitori. L’impegno della Fondazione si è concretizzato nella costruzione di una delle palazzine dedicate alla lunga degenza dei bambini, fornendo materiali e know-how tecnico.
Progetto “Liberi bimbi”. Grazie a questa azione sostenuta nel 2015 dalla Fondazione Saint-Gobain Initiatives nella Casa Circondariale Lorusso e Cotugno di Torino, è sorto il nuovo centro di accoglienza dedicato alle madri carcerate. Con il lavoro di 16 detenuti formati in circa 600 ore totali, tra teoria e pratica, il progetto ha previsto interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica della palazzina. È stata un’occasione per insegnare un mestiere ai detenuti al fine di agevolare il loro reinserimento nel tessuto socio-economico.
Progetto “Free Entry - La città del bello”. La riqualificazione sociale del Quartiere Sanità a Napoli è stata scelta nel 2018 come progetto per il decennale della Fondazione, attraverso un sostegno economico e pratico alla ristrutturazione dell’ipogeo della Basilica dell’Incoronata Madre del Buonconsiglio, uno storico edificio a Napoli, promossa dalla Fondazione San Gennaro. La ristrutturazione ha permesso di creare un polo didattico - denominato “Free entry - La città del bello” - con laboratori destinati ad attività ludiche, formative e ricreative per i ragazzi e bambini del Rione Sanità e di tutta la città.
Progetto “Tortellante”. Ovvero la ‘pasta libera tutti’ fatta a mano dai ragazzi autistici. Nell’autunno del 2018 ha aperto i battenti a Modena la sede del Tortellante, la scuola di autonomia che permette per la prima volta di tracciare il futuro dei ragazzi autistici attraverso la produzione di un’eccellenza della tradizione gastronomica locale: la pasta fresca. La Fondazione Saint-Gobain Initiatives ha dato un contributo significativo alle famiglie per sostenere i costi di ristrutturazione della sede.
È un laboratorio terapeutico-abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. 24 le famiglie coinvolte, insieme a uno staff scientifico per una produzione di qualità. Si tratta di un progetto unico al mondo nel suo genere, capace di affrontare la disabilità in modo positivo, virtuoso e costruttivo.