Frutto di una collaborazione tutta britannica tra Foster+Partners e Heatherwick Studio, il Bund Finance Centre di Shanghai è il un nuovo elemento di connessione tra la parte vecchia e il quartiere degli affari della più grande città della Cina, in risposta alle richieste di elaborazione del masterplan per l’area di 420.000 mq collocata a uno degli estremi del Bund, lungo il fiume Huangpu. Il viale di 1.5 km, costeggiante il fiume, un tempo chiamato la “Wall Street dell’Asia”, è stato un importante centro finanziario fino al 1949, quando la costituzione della Repubblica Popolare Cinese portò in tutto il Paese cambiamenti radicali. Dopo avere vissuto un lungo periodo di declino, è oggi un moderno waterfront costellato di edifici coloniali, completamente rinnovato in occasione dell’esposizione universale del 2010, e ogni anno attrae centinaia di migliaia di turisti. Il nuovo centro terziario e culturale è costituito complessivamente da otto edifici dalle funzioni differenti, con inserti di spazi pubblici permeabili e aree verdi, disegnati da Martha Schwartz Partners, che occupano il prestigioso lotto affacciato sul lungofiume per un tratto di oltre 500 m. La posizione rispetto al fiume determina le dimensioni e le altezze degli edifici, in modo che i più imponenti costituiscano lo sfondo per i più minuti, in un equilibrato rapporto di scala con un contesto edilizio fatto non solo di moderni grattacieli. Gli uffici rappresentano la parte dimensionalmente più importante del masterplan, i cui 190.000 mq si suddividono in cinque edifici: due grattacieli gemelli alti 180 m, nella parte meridionale del lotto, e tre edifici più piccoli e indipendenti. Un hotel di lusso da 193 camere si colloca nella parte settentrionale dell’area, mentre un nuovo centro commerciale destina altri 96.000 mq al retail di alto livello, alla ristorazione e ai servizi (tra cui asilo e palestra).

Un mix materico di pietra locale e dettagli in bronzo definiscono il prestigio degli edifici: i contorni di ciascun volume sono realizzati in granito riccamente lavorato a mano, che si alleggerisce con l’aumentare dell’altezza, dando l’impressione di solidità alla base e trasparenza nella parte superiore.
Centro fisico ma anche simbolico e culturale del Bund Finance Centre è il Fosun Foundation Cultural Centre: un edificio metamorfico ispirato alla tradizione cinese, che distribuisce i suoi 4.000 mq in differenti livelli, tra chiusi, aperti e sotterranei. Gli spazi sono organizzati da due grandi piastre aggettanti con intradosso ad andamento curvilineo, in sottile laminato in acciaio inox rivestito in PVD. A livello della strada l’edificio descrive una piazza aperta e coperta al di sopra della quale si imposta un centro multifunzionale per l’arte e il teatro, oltre che per meeting, eventi e conferenze. In copertura, un tetto-terrazza si affaccia sulle rive del Huangpu e ospita una installazione permanente con luci LED. Il punto culminante dell’edificio è la facciata, caratterizzata da una schermatura esterna estremamente dinamica che si ispira alle frange tipiche dei tradizionali copricapi nuziali femminili cinesi. È una struttura mobile, progettata e ingegnerizzata con la collaborazione della Tongji University, risultante dalla sovrapposizione di tre “veli” indipendenti. Impostati su binari, sono in grado di scorrere uno sull’altro, dando all’edificio la possibilità di cambiare continuamente i suoi fronti e modulare l’ingresso della luce in funzione delle esigenze, dettate dalle diverse possibilità di utilizzo. Le “frange” sono costituite da 675 aste metalliche in lega di alluminio di colore bronzeo le cui differenti lunghezze, comprese tra i 2 e i 16 m, definiscono l’andamento curvo delle parti inferiori.

Una tenda di bambù, dorata e rotante, che pende dal terzo piano: un elemento visivo che unisce Oriente e Occidente e che ricorda sia un tradizionale copricapo cinese, sia un’arpa occidentale. Per diverse ore al giorno, l’involucro ruota con la musica, originando un “edificio danzante”. L’architettura dinamica, che ne deriva, stabilisce nuovi paradigmi estetici e culturali: la capacità di adattarsi alla vita e alla natura, al dinamismo e alla velocità del mondo contemporaneo, garantendo elevati standard di eco-sostenibilità e di illuminazione degli spazi interni, con il vantaggio di valorizzare gli scorci prospettici verso l’esterno. Senza un programma ben definito per il centro culturale, i progettisti creano, così, una facciata in grado di rispondere a diverse funzioni: si muove per rivelare il palcoscenico sulla balconata e l’interno della sala multifunzione, in occasione di spettacoli o rappresentazioni; per dare una visuale aperta verso il fiume, a est, o verso gli altri edifici, nello sviluppo a ovest, valorizzando l’esperienza dei visitatori, grazie alle facciate completamente vetrate. L’introduzione di questo sistema determina un impatto non solo energetico e tecnologico, ma anche estetico: la pelle dell’edificio, oltre a regolare tutti gli scambi con l’esterno, ne determina l’identità. Sebbene il binomio architettura-movimento potesse in precedenza risultare inconciliabile, l’evoluzione high tech ha mostrato come l’architettura ben si adatti alle nuove tecnologie e come queste si prestino alla progettazione di involucri innovativi. “Il centro culturale è un mix ottimale di artigianato e tecnologia. È ispirato alla tradizionale tessitura cinese, integrando contemporaneamente la recente tecnologia all’avanguardia che consente di resistere a terremoti, tifoni e condizioni meteorologiche avverse. La sua forma unica offre un’esperienza memorabile e straordinaria per i visitatori, mentre il palcoscenico illuminato e il movimento del velo dinamico creano uno scenario unico per il teatro della vita cittadina” (Gerard Evenden, Foster+Partners).

UN BINOMIO HIGH TECH
In un gioco di equilibrio tra estetica e requisiti tecnici, la facciata dinamica del Fosun Foundation Cultural Centre rappresenta il punto di incontro tra approccio bioclimatico, innovazione tecnologica e valenza estetica. Il team di progettazione ha lavorato in collaborazione con gli esperti della facoltà di ingegneria della Tongji University per studiare la soluzione ottimale dell’involucro mobile, che doveva essere in grado di resistere a un vento di livello 12 (tifone) senza che le frange si toccassero. Ciò ha comportato la costruzione di un prototipo con 146 elementi per testare l’effetto dei carichi del vento su di essi. L’idea iniziale dei progettisti, che prevedeva otto strati di nappe per il velo, è stata così ridotta a tre, per soddisfare, inoltre, i limiti di peso imposti dalla struttura. Il risultato finale è costituito da 675 frange, che vanno da 2,1 a 16 m di lunghezza, disposte in tre strati attorno alla facciata, in modo da soddisfare il peso di 2 tonnellate per metro lineare, comprensive di nappe, binario e motore. Ogni singolo strato è fissato a un binario continuo, integrato a una struttura in acciaio, esterna alla facciata e ancorata al core in calcestruzzo. I binari, lunghi 144 m, sono posizionati dietro due nastri di rivestimento in laminato metallico con finitura bronzea, intorno alla parte superiore dell’edificio. Questi nascondono anche i motori: due per ogni strato di velo - uno dei quali è di riserva - ciascuno con una potenza di 5,5 kW. Quando attivato, il velo si sposta alla velocità massima di 10 m/min, impiegando 14 minuti per completare un ciclo di 144 m dell’edificio. Per garantire il risultato ottimale, le singole frange sono state installate in situ, nell’arco di due settimane, ognuna avvitata con un elemento filettato in lega di alluminio collegato al binario.

Scheda progetto
Architetti: Foster + Partners, Heatherwick Studio
Località: Shanghai, China
Committente: Shanghai Zendai Bind Int’l Financial Services Center Property Co., Ltd
Area sito: 45,472 mq
Total floor area: 426,073 mq
Programma: Multipurpose centre
Project dates: appointment: 2010, completion: 2017
Collaborating architect: ECADI
Main contractor: Shanghai Construction Group
Structural engineer: ECADI/Thornton Tomasetti
Mechanical and electrical engineers: ECADI/Mott McDonald
Environmental engineer: ECADI
Cost consultant: Bund Finance Center Client
Lighting consultant: BPI
Landscape consultant: Martha SchwartzPartners
Movable façade consultant: Tongji University
Photos: Laurian Ghinitou, Foster + Partners

 

Evolving Materials, Arketipo 135, 2020