Vista esterna delle aule di inglese. L’edificio occupa il sedime della chioma dell’albero e svanisce nella sua ombra cangiante

Fuji Kindergarten e il suo recente ampliamento incarnano pienamente i principi pedagogici della scuola italiana Montessori: l’edificio scolastico stesso deve essere uno strumento educativo attraverso il quale esperire il mondo, capace di sviluppare l’autonomia e la creatività dei bambini e il rispetto dell’altro. Entrambi i volumi consistono in gran parte nella loro copertura e, per entrambi, il rapporto tra esterno e interno appare sfumato. L’involucro esterno è interamente formato da grandi pareti scorrevoli, impacchettabili lateralmente, che consentono di aprire completamente lo spazio verso l’esterno. Per due terzi dell’anno le pareti scorrevoli rimangono aperte e l’edificio appare come una grande pensilina che ombreggia parte dello spazio all’aperto.

Katsuhisa Kida

Vista dall’alto, la scuola appare come un’arena o, a causa dell’andamento parabolico del tetto, una pista di go-kart. La sua forma ad anello ellittico è dettata dalla volontà di costruire uno spazio fluido e continuo, senza “angoli morti o nascosti”, flessibile nell’uso e capace di promuovere un senso di comunità attraverso lo sfruttamento degli spazi esterni. Essa consente di concentrare il volume costruito sul perimetro del lotto trapezoidale, liberando al centro lo spazio per le attività comuni all’aperto, e, al contempo, di preservare, integrandoli in cavedi all’interno dell’edificio, gli splendidi esemplari di albero di Zelkova che tanto avevano colpito gli architetti durante i primi sopralluoghi.

Lo spazio interno è un continuum, dove le aule sono individuate da elementi di arredo mobili: cubi di legno di Paulownia ad angoli arrotondati progettati dall’organizzazione studentesca Jyo Gakkai del Musashi Institute of Technology. Caratterizzati da varie dimensioni (300x330x300, 600x600x600, 300x450x300 e 300x600x300 mm) per soddisfare le esigenze di contenimento del materiale didattico degli insegnanti, sono abbastanza robusti da sopportare il peso di un bambino, ma sufficientemente leggeri da essere facilmente trasportati a mano da un adulto. Ogni lato del cubo è fornito di un foro centrale per il fissaggio degli elementi tra di loro tramite viti a bullone in modo che possano essere combinati come lego nelle più svariate configurazioni. Le pareti divisorie, non a tutta altezza per permettere agli insegnanti di guardare da un’aula all’altra, sono pannelli della stessa essenza di legno interposti tra i cubi.  Il suono è solo parzialmente assorbito dal soffitto, rispettando così un’esplicita richiesta degli insegnanti. Loro ritengono che questa soluzione aiuti i bambini a comprendere l’importanza di un comportamento rispettoso degli altri (il fare silenzio per permettere a tutti di svolgere le proprie attività, per esempio) e a sviluppare una maggiore capacità di concentrazione anche in ambienti rumorosi. La luce è fornita da 200 semplici lampadine fluorescenti appese al soffitto. Non essendoci pareti fisse cui ancorare le prese, l’accensione e lo spegnimento sono regolati singolarmente, tirando una corda appesa al soffitto, in prossimità delle lampadine, che consente anche la regolazione della luminosità.

All’interno dello spazio open space, i bambini si raccolgono intorno alle luci accese individuando così le diverse aree funzionali. L’ampliamento della scuola, destinato a ospitare le aule di inglese e un’area di attesa dello scuola-bus, segue lo stesso principio di apertura e flessibilità del volume principale. Il sito è dominato da un grande e tortuoso esemplare di albero Zelkova miracolosamente sopravvissuto all’impatto di un tifone. La scuola occupa il sedime della sua chioma, facendo sparire le colonne e i solai nella sua ombra cangiante: è una spirale che si sviluppa intorno all’albero formando con esso un tutt’uno. Il 50% del volume è costituito dal suo spazio esterno articolato in cinque livelli, o piattaforme, poste a diverse altezze (alcune molto basse, accessibili solo da un bambino), che formano una successione di spazi alti e bassi, aperti e chiusi. Assecondando il principio montessoriano che dà enfasi alla libertà del bambino e al principio dell’apprendere attraverso il fare, le due aule per l’inglese, ospitate su due livelli, sono prive d’arredo a eccezione delle sedute, a spirale intorno alla classe. L’involucro è completamente vetrato e, in assenza di luce naturale, l’illuminazione delle aule è fornita da innumerevoli lampadine appese al soffitto, che, quando accese, sembrano uno sciame di lucciole intorno all’albero.

RING AROUND THE TREE
Alto 5 m, l’edificio ha sette livelli con luci variabili da 60 a 210 cm. Il solaio è formato da lastre di acciaio nervate lasciate a vista, come le nervature di una foglia. I carichi orizzontali sono supportati da otto portali formati da travi reticolari, disposte sia longitudinalmente che trasversalmente ai raggi della circonferenza, e da esili pilastri. Il solaio contro terra, nonché fondazione dell’edificio, è formato da una lastra di calcestruzzo armato realizzato su pali di acciaio e sollevato dal suolo per consentire alle radici dell’albero di respirare. Le due aule sono prive di arredo: solo due sedute continue poste a diverse altezze lungo il perimetro esterno dell’edificio, che sono di fatto due ulteriori livelli che si aggiungono a quelli principali. Le pavimentazioni sono in doghe di legno per le due classi e di sughero per gli spazi esterni, in modo da attutire eventuali cadute accidentali durante il gioco. I parapetti sono formati da una semplice balaustra in tondini di acciaio verticali e, poiché alcune “stanze all’aperto” hanno altezze più basse di quelle di un bambino, di fatto si trasformano in pareti. L’arrampicarsi sull’albero non è impedito, ma, per evitare le cadute, fasciami di corde sono posizionati intorno alle aree più rischiose. Le corde possono essere riposizionate in rapporto ai cambiamenti che subiranno i rami dell’albero crescendo.

La spirale avvolge l’albero Zelkova

OVALE AD ANDAMENTO PARABOLICO
La grande ellisse della copertura è il principale elemento caratterizzante il Fuji Kinderkarten. La sua struttura orizzontale è formata da un reticolo di travi di acciaio disposte secondo una maglia triangolare. Le esili colonne che lo supportano sono disposte ai vertici dei triangoli e pertanto risultano sfalsate sulla circonferenza interna ed esterna, aumentando la sensazione che la copertura fluttui nel vuoto. La struttura di fondazione è formata da travi continue di calcestruzzo armato disposte secondo il tracciato longitudinale e diagonale della copertura. Per aumentare la portanza del terreno, le travi di fondazione sono disposte su un reticolo omogeneo di pali di cemento di grandi dimensioni (diametro 1,5 m), interrotto in prossimità degli alberi. Il solaio contro terra è formato da una lastra di calcestruzzo armato sollevata nelle vicinanze degli alberi per consentire la formazione di una camera ventilata a protezione delle radici. Durante il periodo invernale, l’aria calda prodotta da una pompa di calore è immessa nell’intercapedine del solaio contro terra e da qui trasmessa per conduzione al pavimento e per convezione agli ambienti interni attraverso una griglia realizzata lungo il perimetro dell’edificio. In estate, l’aria fredda è convogliata in condotte e da qui nel canale perimetrale dal quale fuoriesce.

UNO SPAZIO APERTO E FLESSIBILE
I serramenti scorrevoli che caratterizzano l’involucro esterno di Fuji Kinderkarten seguono la forma distorta della pianta ovoidale e possono essere impacchettati lateralmente lasciando l’edificio completamente aperto verso l’esterno. La scuola appare così come una grande pensilina che ombreggia parte dello spazio all’aperto. La copertura è collegata al cortile interno tramite una scala metallica, che termina su una montagna di sabbia, e da uno scivolo. Questa è l’unica attrezzatura per il gioco presente nella scuola, perché l’edificio stesso, e in particolare la sua copertura, è un gioco: sulla sua struttura è possibile correre a perdifiato, arrampicarsi sui rami degli alberi che spuntano dai cavedi interni, sedersi sul suo bordo lasciando penzolare nel vuoto i piedi che attraversano la ringhiera. Il suo andamento parabolico, inoltre, permette il convogliamento delle acque nel grande canale di gronda lungo il perimetro dell’ellisse; l’acqua raccolta cade da quattro doccioni in altrettante bacinelle di raccolta formando, nei periodi di pioggia, cascate molto amate dai bambini. Il parapetto è formato da una ringhiera con montanti verticali e, in corrispondenza dei cavedi, è sostituito da una rete che permette ai bambini di arrampicarsi sui rami degli alberi senza il pericolo di cadervi dentro.

Scheda progetto
Location: Tachikawa, Tokyo, Japan
Progetto architettonico: Tezuka Architects
Committenza: Montessori School Fuji Kindergarten
Periodo di realizzazione: 2011
Superficie: 14,698 mq
Periodo di realizzazione: 2007
Superficie: 1094.83 mq
Photos: Katsuhisa Kida/ Fototeca

Scuole, Arketipo 83, 2014