Galleria di cristallo a Lipsia

Testo di Andrea Lugli

Il padiglione in vetro della nuova Fiera di Lipsia è stato costruito con l'intento di trasmettere leggerezza e trasparenza. L'edificio è lungo 243 m, in mezzeria, ha un'altezza di 30 m e presenta una luce libera di 80 m. Data la notevole luce da superare (80 m) è stato deciso di optare per una soluzione strutturale che esaltasse la leggerezza e la trasparenza: infatti si tratta di un'unica copertura ad arco, in vetro e senza elementi strutturali interni di disturbo. La costruzione è essenzialmente costituita da un semplice involucro composto da una griglia d'acciaio, lastre in vetro temprato e sigillature resistenti agli agenti atmosferici, il tutto all'insegna degli ultimi ritrovati scientifici e delle moderne tecnologie mostrando come l'invenzione tecnica possa dare un contributo fondamentale alla creazione di spazi architettonici. Uno degli artefici della galleria di cristallo è lo studio Ian Richie che possiede grande esperienza nel campo delle strutture in vetro avendo realizzato, fra l'altro, la Piramide del Louvre a Parigi e le serre del Parc de la Villette a Parigi.
I punti fondamentali su cui Ian Richie si è basato sono sostanzialmente: trasparenza e controllo della luce solare, continuità della forma dell'involucro in vetro, leggibilità della gerarchia dei componenti strutturali.
La copertura a volta a botte a sesto scemo, pur conservando la stessa area coperta in pianta, consente un'identica percezione dell'altezza dell'ambiente e, diminuendo il volume interno e la superficie della copertura rispetto al corrispondente della volta a botte, ha il vantaggio di ridurre i costi costruttivi; è costituita da un orditura principale da dieci archi reticolari in tubi d'acciaio posti ad interasse di 25 m.
Al di sotto dell'orditura principale ed ancorati ad essa si ha la struttura secondaria costituita da una maglia strutturale in tubi a cui sono fissati i pannelli in vetro laminato di 1,50 x 3,125 m ciascuno, sospesi a 0,5 m sotto la struttura di acciaio per mezzo di agganci detti frog-fingers (zampe di rana).

Fonte testo e fotografia:
«Galleria di cristallo», in L'arca, n° 107, Settembre 1996.

Autore foto:
Jocelyne van den Bossche

Galleria di cristallo a lipsia

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