«Avremmo anche potuto aggiungere un nuovo volume, ma abbiamo scelto una soluzione meno invasiva, più rispettosa dell’ambiente: quella di ricavare la parte nuova all’interno della collina. Una costruzione ipogea, quindi, che minimizzasse l’impatto dell’intervento, senza togliere la vista al ristorante, ma anzi, regalando a tutti gli ospiti del nuovo hotel un panorama spettacolare»: così Andreas Profanter, partner di noa* network of architecture presenta il loro più recente progetto, sviluppato per Gfell. Si tratta dell’ampliamento e della trasformazione di un tradizionale ristorante altoatesino in un polo per l’ospitalità più articolato e che comprende anche un hotel e una zona wellness.

L’accesso al nuovo nucleo avviene attraverso un antico fienile, che sorge a fianco del ristorante esistente. Il progetto ne ha rispettato l’identità storica e strutturale, trasformando – però – gli interni; il fienile, infatti, ospita oggi un grande open space dove sono stati collocati la reception dell’hotel, l’area lounge e la sala colazioni. Da qui, inoltre, si accede ai due livelli seminterrati, che seguono il declivio della montagna e che ospitano le 17 nuove camere dell’albergo e la zona wellness.

«La situazione specifica del luogo, con il pendio che digrada verso sud-sudovest, ha determinato la scelta di inserire il nuovo edificio di due piani in parte nel terreno, con il fronte che segue l’andamento delle curve di livello, in modo tale da poter tenere il corridoio e i collegamenti con i piani superiori controterra e da garantire che tutte le camere godessero della vista sul panorama e del migliore orientamento», continua Andreas Profanter. E, compiuta la scelta di rendere ipogea parte del progetto, ha così preso avvio l’articolata organizzazione del cantiere. «La prima fase ha riguardato il risanamento della copertura del vecchio fienile. Si è proceduto poi con le opere di sbancamento del terreno per fare posto ai due nuovi piani delle camere, mettendo in sicurezza le fondazioni della casa esistente con pareti chiodate e puntellando la struttura della stalla per poter costruire nei livelli inferiori. La movimentazione dei materiali avveniva all’alto, per mezzo di una gru».

Dal fienile, dunque, si scende al livello inferiore e si accede alle camere, pensate come 17 suite; dominano il legno di rovere scelto per la pavimentazione e le piastrelle effetto pietra dei rivestimenti dell’area bagno; gli arredi sono realizzati su disegno in colori chiari e tonalità naturali e il percorso porta direttamente verso il punto di forza di ciascuna camera: la grande vetrata larga 4,8 metri rivolta verso il paesaggio montano su cui la stanza si allunga anche attraverso il terrazzo con pavimento in legno o direttamente sul prato (al livello -2).

Il rispetto per l’ambiente, di per sé evidente nella scelta di mimetizzare la nuova struttura, trova conferma nell’introduzione di avanzate tecniche di isolamento che garantiscono un elevato comfort termico. La sfida consisteva soprattutto nel rendere l’ampliamento il più efficiente possibile e, a proposito delle due connessioni con gli edifici esistenti di una classe energetica più bassa, riuscire a risolvere i dettagli di giunzione non solo in fase di progettazione ma anche in fase di costruzione. Nello specifico, l’involucro del fienile esistente è stato sanato con lana di legno e anche la parte impiantistica collabora nell’incremento di efficienza dell’involucro. Il riscaldamento e la produzione di acqua calda, per esempio, si basano su quanto prodotto dall’installazione di una caldaia a pellet.

Lo studio noa* si è occupato anche dei dettagli relativi all’interior design di Gfell, «abbiamo privilegiato materiali e tessuti naturali per creare un ambiente rilassante: al legno di rovere, scelto nella sua essenza più scura, si affiancano i toni neutri dei rivestimenti, realizzati in fibre grezze, come lino e cotone dalla trama spessa. Gran parte degli arredi è stata realizzata su disegno, con l'obiettivo di offrire il massimo comfort e soluzioni personalizzate”, spiega l’interior designer Barbara Runggatscher che ha coordinato l’intervento. Il legno di rovere, lasciato a rustico con tutti i nodi in evidenza, è il materiale dominante l’intero progetto Gfell e viene affiancato da tessuti con texture e cromie naturali, fra cui il feltro, tessuto solitamente composto da lana cardata di pecora.

 

Scheda progetto

Cliente: Gfell
Inizio lavori: Gennaio 2020
Lavori completati: Luglio 2020
Realizzazione: espansione
Volume: 6.300 mq
Superficie: 2.000 mc
Foto: Alex Filz