ARCHIVIO
Gianfranco Caniggia

Continuità, processo, attualità, prodotto
Giuseppe Strappa


   Per comprendere quale eredità Gianfranco Caniggia abbia trasmesso, occorre interrogarsi, ritengo, su quali lasciti e quali tradizioni egli abbia a sua volta raccolto.

   E della figura di Caniggia progettista , in questo senso, non si può non rilevare il profondo radicamento nella tradizione didattica e progettuale romana: non solo in quella, evidente, che lo pone in diretta successione con l'insegnamento di Saverio Muratori ma, anche, con quel lungo flusso di esperienze che ha le proprie radici nel carattere profondamente organico dell'area culturale romana.

   Carattere che, privilegiando la continuità nei confronti della rottura, i processi e la durata contro le rivoluzioni, permane e attraversa anche la fase critica della condizione moderna, rivitalizzato e aggiornato da figure centrali nella vicenda dell'architettura italiana quali Giovan Battista Milani, che col suo Ossatura muraria riproponeva in termini contemporanei, proprio attraverso il pragmatismo apparente di un testo tecnico, la nozione unitaria di organismo come sintesi di leggibilità, costruzione, distribuzione.

   E poi da Gustavo Giovannoni, che introdusse in termini moderni la nozione di organismo urbano, Arnaldo Foschini e tanti altri...